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Il telescopio Webb nel cuore della Galassia Fantasma

Il telescopio Webb nel cuore della Galassia Fantasma

Raccolte immagini inedite sulla galassia a spirale a “soli” 32 milioni di anni luce dalla terra

Risolvere “i misteri del nostro sistema solare”, guardando “oltre mondi lontani attorno ad altre stelle” e sondando “le misteriose strutture e le origini del nostro Universo e il nostro posto in esso”.
È sicuramente ambizioso, nelle parole dell’Agenzia Spaziale Europea ESA (partner del programma internazionale guidato dalla NASA che coinvolge anche l’Agenzia Spaziale Canadese), l’obiettivo del James Webb Space Telescope, il principale osservatorio mondiale di scienze spaziali, in grado di osservare galassie estremamente distanti.
Ma i primi soddisfacenti risultati ottenuti grazie al gigantesco telescopio in orbita attorno al sole, a un milione di miglia dalla Terra, giustificano le attese degli astronomi.
Dopo le prime foto ad alta risoluzione ottenute con Webb e rilasciate dalla Nasa a luglio, sono infatti arrivate adesso nuove immagini raccolte nel “cuore” della Galassia Fantasma M74.

galassia

La Galassia Fantasma

L’oggetto dell’osservazione effettuata da Webb appartiene a una particolare classe di galassie a spirale nota come “spirale di grande design”.
M74 si trova a circa 32 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione dei Pesci, quasi di fronte al nostro pianeta.
Proprio il posizionamento della Galassia Fantasma, insieme al fatto che ha bracci a spirale prominenti e ben definiti (a differenza della struttura irregolare osservata in altre galassie a spirale), la rende uno degli oggetti più studiati dagli astronomi che si occupano di approfondire la conoscenza dell’origine e della struttura delle spirali galattiche.
È esattamente all’interno dei bracci a spirale di M74 che Webb ha rilevato la presenza di delicati filamenti di gas e polvere che si snodano verso l’esterno dal centro dell’immagine.
“La mancanza di gas nella regione nucleare – sottolinea l’Esa – fornisce anche una visuale non oscurata dell’ammasso nucleare al centro della galassia”.

La “collaborazione” con Hubble

La combinazione dei dati raccolti da Webb con quelli provenienti dal telescopio spaziale Hubble, in orbita attorno alla Terra, consente agli astronomi di lavorare a lunghezze d’onda multiple, completando così il quadro complessivo e fornendo una visione completa della galassia.
I risultati si inseriscono nel più ampio progetto che intende tracciare 19 galassie vicine alla terra che formano stelle nell’infrarosso, già osservate sia da Hubble (che offre una visione particolarmente nitida alle lunghezze d’onda ultraviolette e visibili) che dagli osservatori sul nostro pianeta.
Per effettuare la sua osservazione della Galassia Fantasma, mirata a conoscere maggiormente le prime fasi della formazione stellare nell’universo locale, Webb ha utilizzato MIRI, uno speciale strumento che opera invece a lunghezze d’onda nel medio infrarosso.
Proprio l’aggiunta di osservazioni cristalline a lunghezze d’onda maggiori consente di individuare le regioni di formazione stellare nelle galassie, misurare accuratamente le masse e l’età degli ammassi stellari e ottenere informazioni sulla natura dei piccoli granelli di polvere che si spostano nello spazio interstellare.

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