Giustizia, decreto Brunetta: al via reclutamento di neolaureati

E’ stato approvato dall’ultimo Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta e del Ministro della giustizia Marta Cartabia il decreto legge che introduce “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia“.
Il decreto prevede la possibilità di reclutare 16.500 laureati in giurisprudenza che andranno in affiancamento al giudice e lo aiuteranno nella preparazione del giudizio anche attraverso la redazione di provvedimenti. Sono previsti posti anche per i laureati in Economia, Scienze politiche o titoli equipollenti.
Le assunzioni sono previste nel periodo 2021-2024 e saranno divise in due scaglioni con contratto a tempo determinato della durata massima di 2 anni e 9 mesi per il primo scaglione e di 2 anni per il secondo.
Quattrocento saranno gli addetti alla Corte di cassazione e saranno destinati al contenimento della pendenza nel settore civile e del contenzioso tributario. Il tutto sarà regolato da uno specifico progetto organizzativo del Primo presidente della Corte.
Per quanto attiene la Giustizia amministrativa, per sveltire i processi pendenti al 31 dicembre 2019, è autorizzato, in deroga alle norme vigenti, il reclutamento, in due scaglioni, di 326 persone addette all’Ufficio per il processo.
Una novità importante: se la persona che presta servizio lo fa con merito e questo viene attestato, varrà come titolo di accesso al concorso per magistrato ordinario; il servizio equivarrà infatti ad un anno di tirocinio per l’accesso alla professione di avvocato e di notaio e ad un anno di frequenza dei corsi della scuola di specializzazione per le professioni legali.
È stato poi previsto un ulteriore reclutamento di 5.410 unità di personale amministrativo non dirigenziale, assunto sempre a tempo determinato, per la durata massima di trentasei mesi, a partire dal 1° novembre.