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Maschere o tarocchi?

Maschere o tarocchi?

In mostra, a Venezia, le serigrafie di Gianmaria Potenza

Quanti ruoli interpretiamo nel corso della vita? Quante maschere indossiamo, quante tappe percorriamo?
In un carnevale già ricco di immagini e di interpretazioni, Venezia propone anche quella, singolare, di Gianmaria Potenza, che con la sua esposizione artistica Arcani maggiori – I Tarocchi, offre un punto di vista non convenzionale dell’arte e della stessa cultura esoterica.
L’artista veneziano, che esporrà fino al 28 febbraio nelle sale dell’ Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, propone delle rappresentazioni insolite,  particolari e suggestive,spingendo molto sull’uso del colore e di una linea poco convenzionale.

Serigrafie a tiratura illimitata

La mostra propone 22 serigrafie (delle 149 esistenti in totale) oggi conservate alla Collezione del Banco Monte dei Paschi di Siena.
Il tema, accattivante, complesso e spesso sottovalutato nei contenuti, diventa una riflessione generale non solo “sulla relatività di ogni punto di vista” ma anche sulla “centralità dell’essere umano come interprete della realtà in cui è immerso”.

Tarocchi o maschere?

I Tarocchi sono, infatti, un’arte antica, tardomedievale, che richiama a una forma di divinazione e predizione. Sono un prodotto culturale che ha subito, nei secoli, influenze da molte popolazioni, che ha un trascorso travagliato e complesso. Per questa sua complessità risulta un tema da indagare in maniera approfondita ed immersiva.
Ecco così che i Tarocchi di Gianmaria Potenza sono pregni di simboli e richiami. Ogni carta possiede una rete di allusioni che porta l’osservatore in una dimensione alternativa. E a mettersi in discussione.

Gianmaria Potenza, ” L’Eremita”

Le maschere di Gianmaria Potenza

Le immagini di Gianmaria Potenza diventano quindi maschere ricche di linee allusive e di linguaggi cromatici sovrapposti che spingono l’occhio all’analisi approfondita, alla ricerca di ciò che può esserci oltre una forma, oltre un colore.
L’artista veneziano tratta i temi più diversi in questa rassegna pittorica: gli Amanti, la Morte, la Forza.

 

Con i suoi colori accesi, che spaziano dalle tonalità dell‘oro a quelle del marrone scuro, passando per giochi cromatici del rosso, bianco e blu, Potenza propone delle vere e proprie storie all’interno delle sue opere.
Tra le loro linee irregolari, composte da curve, insenature, punti di dilatazione e restringimento spaziale, si può infatti leggere, comprendere e indagare ogni minimo angolo.
Soprattutto, le alternanze di colori, scuri e chiari, caldi e freddi, rendono questa lettura un percorso sempre stimolante e privo di punti fermi.

Gianmaria Potenza, “La Ruota”

L’allegoria dell’essere umano

L’uso di figure allegoriche che spiegano il concetto da varie angolazioni, cercando di darne letture differenti, accresce lo stimolo alla riflessione sui temi narrati.
I temi di cui questi Tarocchi portano il nome, descrivono l’ABC dell’essere umano: le sue costrizioni sociali, le sue paure, gli stereotipi, i sentimenti.
Alcuni Arcani rappresentano la  personalità e bisogni dell’uomo legati alla meditazione e all’introspezione: come nel caso della Papessa, che appare come una figura velata e riflessiva, in un equilibrio precario tra la sua femminilità e il suo ruolo. Alcune figure invece, si presentano come potenti, forti e sfarzose, ad esempio il Papa, il Carro o la Giustizia che riprende l’antica tradizione iconica della bilancia che rappresenta la ricerca di un equilibrio dominante.

 

 

 

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