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Venezia: in arrivo il primo "ecorimorchiatore" d'Europa

Venezia: in arrivo il primo "ecorimorchiatore" d'Europa
Il rimorchiatore Giovanni Calderan, uno dei due più potenti della flotta Panfido (9000 CV)

In laguna, la transizione ecologica passa non solo per l’annunciato stanziamento statale di 131 milioni di euro per vaporetti e ferry green, ma anche per un progetto unico in Europa firmato dalla Cmv, Calderan Maritime Ventures, holding della famiglia Calderan che controlla il 100% della Rimorchiatori Panfido di Venezia.
Davide Calderan è il presidente della storica società (Rimorchiatori Riuniti) creata nel 1903 da Emilio Panfido sulla base di una preesistente impresa di piccoli rimorchiatori a vapore fondata dal padre nel 1880. “Un progetto che ci vede pionieri in Europa, proprio qui a Venezia, con un primo rimorchiatore a propulsione a gas naturale liquefatto (Lng, liquefied natural gas) con un completo abbattimento dell’emissione di anidride carbonica e conseguente inquinamento”.

In servizio da primavera 2022

Il progetto è in una fase già avanzata di realizzazione – la costruzione è affidata ai cantieri Rosetti Marino di Ravenna -e il cronoprogramma, anticipa Calderan a Metropolitano.it, prevede l’entrata in servizio del nuovo rimorchiatore per la primavera del 2022. “Sarà un mezzo della categoria 7000 CV con una capacità di tiro di 70 tonnellate. Una nuova, avanzatissima unità che affiancherà quelle di fascia media. Con una particolarià: si tratta di un vero sistema integrato di assistenza alle navi con alti risparmi energetici e zero emissioni”.

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Il presidente Calderan nella sua sede galleggiante Ca’ Brentella, a Porto Marghera

Un “convoglio intelligente” per un impatto mare-aria pari a zero

Infatti il nuovo rimorchiatore Lng potrà essere accoppiato a una bettolina di nuova generazione per il bunkeraggio capace di stoccare 4000 metri cubi di gas oltre a 1000 mc di gasolio: il “convoglio intelligenteeviterà l’uso di doppi mezzi garantendo anche un impatto ambientale mare-aria pari a zero.
“Un sistema all’avanguardia che solo per la progettazione ha assorbito 2 milioni di euro, con un costo di realizzazione che ha impegnato investimenti per la nostra società di 36 milioni di euro supportati anche da un finanziamento dell’Unione europea attraverso la sua agenzia per l’innovazione”, precisa Marina Calderan, componente del consiglio di amministrazione della holding. Capogruppo che ha un volume d’affari di oltre 50 milioni di euro con la Rimorchiatori Panfido a rappresentare il 60% dei ricavi, naturalmente in decrescita per effetto dello stop al traffico crocieristico: una ricaduta che ha inciso per il 30% sul fatturato, per il resto l’attività complessiva del gruppo veneziano è rimasta invariata.

Marina Calderan, figlia di Davide Calderan e membro del consiglio direttivo della holding

Venezia: un porto in evoluzione

“Anche perché il porto di Venezia è sempre stato aperto con il regolare movimento commerciale, dai container alle petroliere. A non vedersi più sono solo le grandi navi passeggeri” aggiunge il presidente Calderan che si dice favorevole a una ricollocazione temporanea del porto crociere nel canale industriale Nord recuperando e valorizzando così terreni e strutture abbandonate mettendo la parola fine all’acceso dibattito sul passaggio delle navi in bacino San Marco “E in attesa della decisione, certamente favorita dal governo, di un porto off-shore almeno per le crociere che per la Panfido non comporterà grandi conseguenze anche se sarà da ripensare tutta la logistica e la filiera di servizio per le grandi navi. Soprattutto si dovrà decidere finalmente cosa fare. Confidiamo, finita la fase di commissariamento, nel nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale Mar Adriatico Settentrionale, Di Blasio, perché il danno peggiore sta nell’incertezza e nella cattiva comunicazione ostacolo a una programmazione coerente e per investimenti capaci di riattivare i cicli economici, anche in ambito portuale, settore determinante per Venezia”.

Marittima del Porto di Venezia

 

L’impegno sul fronte “green” sta sondando pure altri importanti interlocutori, considerando anche le attività di ricerca e industriali a Porto Marghera: idrogeno, elettrico e ammoniaca. “Benchè le applicazioni di queste forme di combustibile per motori marini di elevata potenza siano ancora alla fase di studio o sperimentali, anche per quanto ci riguarda – ammette Calderan – con solo due prototipi di rimorchiatori full electric in Usa; mentre ritengo preferibile l’Lng all’ammoniaca in quanto questa comporta una significativa quantità di residui da smaltire”.
Basti pensare alle potenze da oltre 9000 CV dei due “big” della flotta Panfido, il Carla Baruzzi e il Giovanni Calderan, con capacità di tiro di 92 tonnellate, mezzi tra i più grandi e potenti in tutta Europa.

I rimorchiatori veneziani verso la propulsione pulita

Infatti, nei giorni della “crisi di Suez” con la Ever Given da 20000 teu intraversata a bloccare il Canale, anche i telefoni di Davide Calderan a Ca’ Brentella sembravano impazziti: “I broker internazionali cercavano mezzi di grande potenza per liberare la portacontainer e riattivare il passaggio tra Mediterraneo e Oceano Indiano: li abbiamo anche noi, ma in quel momento erano impegnati in altri servizi e non avrebbero raggiunto il Canale in tempo utile. Del resto quell’emergenza si è poi fortunatamente risolta in una settimana”. Oggi con i suoi 25 rimorchiatori di varia potenza suddivisi fra i porti di Venezia e di Chioggia, la Cmv Rimorchiatori Panfido è il secondo player a livello nazionale, con uno standing internazionale riconosciuto. Un patrimonio di eccellenza e di know-how di Venezia (come nell’ultima edizione, anche quest’anno il Salone Nautico verrà “salutato” dalla presenza a festa di due mezzi della Cmv-Rimorchiatori Panfido), che la città sembra tuttavia non conoscere anche se poi fin dal 2015 con Paolo Costa a capo dell’Autorità Portuale, si erano inserite nel regolamento portuale proprio quelle specifiche anche antinquinamento che hanno fatto da traccia per l’ideazione dei nuovi mezzi a propulsione “pulita” che presto vedremo in laguna.

Agostino Buda

 

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