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Dimissioni: sempre più italiani lasciano il proprio posto di lavoro

Dimissioni: sempre più italiani lasciano il proprio posto di lavoro

Cinquecento mila lettere di dimissioni, il 60% delle aziende del Paese coinvolte.
Soprattutto nelle regioni del Nord Italia.
Sulla scia di quello statunitense, anche il mercato del lavoro italiano è alle prese con un fenomeno che si preannuncia in grande crescita: quello delle dimissioni volontarie.
A presentarle sono soprattutto donne e uomini in età compresa tra i 26 e i 35 anni (70% nella seconda metà del 2021), seguiti da persone tra i 36 e i 45 anni.
Lasciano lavori sicuri da impiegati (82%), commessi, operai specializzati e generici.

dimissioni
Il secondo e il terzo settore, infatti, risultano quelli maggiormente colpiti .
Il Ministero del Lavoro ha reso noti i dati del fenomeno in Italia, aumentato da aprile a giugno 2021 del 37% rispetto al primo trimestre gennaio-marzo e addirittura dell’85% rispetto allo stesso periodo del 2020.
In soli tre mesi 290 mila uomini e 190 mila donne hanno dunque lasciato il proprio lavoro per cercarne uno “migliore”.

Le cause del fenomeno

Per capire cosa cerchi chi lascia il proprio posto di lavoro, è interessante scoprire quali sono le motivazioni che sostengono le dimissioni di massa.
E’ quanto ha fatto AppLavoro.it, che ha analizzato i dati raccolti negli ultimi sei mesi partendo dalla considerazione del fatto che la maggior parte dei nuovi iscritti dichiarava di avere già un’occupazione.
La prima spinta a cercare altrove sembra così sia stata data dalla situazione di ripresa del mercato del lavoro.
Il 48% ha infatti dichiarato che in questo nuovo panorama di riferimento la speranza di trovare quel che si cerca incide sulle scelta di cambiar vita.
Il 47% lo fa per trovare condizioni economiche più favorevoli e il 41% per un maggior equilibrio tra vita privata e vita lavorativa.
Solo il 18% cerca maggiori opportunità di carriera.
Tra le righe, emerge quindi che non solo il lockdown e lo smart working hanno fatto riscoprire agli italiani il piacere di dedicare maggior tempo alla famiglia e ai propri interessi ma anche che il rapporto tra condizioni lavorative e stipendio non è ritenuto nella maggior parte dei casi equo.

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Tag:  Lavoro

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