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Conferenza migranti, Meloni: «Italia "ponte", ma i confini esistono»

Conferenza migranti, Meloni: «Italia "ponte", ma i confini esistono»
Foto di gruppo al termine della Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni di Roma (@www.governo.it)

La premier ha ribadito: la questione migranti è diversa da quella dei profughi, ai quali bisogna garantire asilo

Contrasto all’immigrazione illegale, governo di flussi legali di migrazione, sostegno ai profughi e rifugiati e soprattutto una cooperazione ad ampio raggio per sostenere lo sviluppo in Africa e più in generale nei Paesi di provenienza delle rotte dei migranti.

Sono sostanzialmente questi i punti cardine sui quali si è incentrata la Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni svoltasi a Roma alla presenza dei leader di 21 Paesi tra i quali il presidente tunisino Kais Saied. Obiettivo dell’incontro alla Farnesina era quello di avviare un percorso internazionale per attuare misure concrete per la crescita e lo sviluppo del Mediterraneo allargato e l’Africa.

L’Italia e il ruolo strategico nel Mediterraneo

«Girando molto, come ho fatto in questi mesi, mi sono resa conto ancora di più del ruolo fondamentale che l’Italia può giocare particolarmente nel Mediterraneo – ha sottolineato la premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa conclusiva della Conferenza – con l’Africa, con il vicino Medio Oriente che sono il nostro ieri, il nostro oggi e lavoriamo perché siano anche il nostro domani».

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In Africa, nell’Africa sub-sahariana e mediterranea, ha ricordato Meloni, l’Italia tramite la cooperazione allo sviluppo ha un portafoglio di iniziative a dono di oltre un miliardo a cui se ne aggiungono ulteriori nel vicino Medio Oriente (Libano, Giordania e Siria) per ulteriori 250 milioni di euro. Negli interventi a credito sono in corso di realizzazione progetti per quasi un miliardo di euro in Africa e per oltre 220 milioni nei 3 stati mediorientali. Il commercio tra Italia e Africa ha registrato negli ultimi anni un incremento medio quasi del 7% e si attesta oggi intorno ai 70 miliardi di euro. Lo scorso anno in particolare sono cresciute quasi del 90% le nostre importazioni, soprattutto nel settore delle materie prime critiche.

Gli obiettivi strategici: in primis lo stop ai trafficanti e immigrazione illegale

«Oltre che per la partecipazione – ha detto Meloni – la Conferenza ha avuto un esito straordinario per le conclusioni che sono state sottoscritte da tutti gli Stati e le organizzazioni multilaterali partecipanti e che danno il via a quello che noi chiamiamo il “processo di Roma” cioè l’inizio di un percorso nel quale Nazioni che fino ad oggi hanno spesso considerato i loro interessi non necessariamente convergenti in tema di migrazione e altri, oggi capiscono quanto in realtà lo siano e che per affrontare e gestire le grandi crisi del nostro tempo è fondamentale saper lavorare insieme. L’inizio di una piattaforma strategica, inclusiva».

Piattaforma che ha come focus principali fermare le reti di trafficanti, promuovere percorsi sicuri e legali, migliorare le procedure di asilo e di gestione, ripartire equamente gli oneri per i Paesi che ospitano i rifugiati. Oltre ad aiutare i Paesi  che più di tutti si stanno caricando il peso di chi scappa dalla guerra, dal terrorismo e ha inevitabilmente bisogno di vedere rispettato il diritto internazionale. E per farlo servono finanziamenti adeguati, iniziative e progetti di cooperazione.

Per il contrasto all’immigrazione illegale, in particolare la rete dei trafficanti che sfrutta la disperazione umana, è giusto lavorare, è stato ribadito dalla premier, per rafforzare la cooperazione tra le forze di polizia, le nostre autorità giudiziarie e per il più possibile amalgamare anche le legislazioni che si occupano di questa materia per evitare che il lavoro di una Nazione venga poi vanificato dal fatto che la rete di trafficanti è sempre più lunga. A questo va aggiunta una migliore cooperazione per la gestione degli strumenti di rimpatrio. E va considerato che combattere i trafficanti e l’immigrazione illegale è una precondizione per offrire nuove opportunità di migrazione legale.

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Il sostegno ai profughi e ai rifugiati

Sul tema è stato ribadito il diritto per chi scappa da guerre e persecuzioni a mettersi in salvo ma è inevitabile che il peso maggiore di chi scappa da guerra e persecuzioni ricade sulle Nazioni che sono più prossime e alle quali serve aiuto. E’ poi fondamentale la cooperazione con tutti i Paesi africani, in generale con i Paesi di provenienza dei migranti nell’ambito di un modello di sviluppo ampio, non predatorio e sostenibile. Questo significa anche finanziare le iniziative con una pluralità di strumenti, comprese le donazioni degli stati partecipanti e gli strumenti già attivi presso l’Unione europea.

«Il coinvolgimento pubblico è strategico – ha ribadito Meloni – ma credo che un lavoro importante lo possa fare anche il settore privato nell’essere coinvolto in questo piano d’azione. Chiaramente dobbiamo guardare lo scenario, leggere il contesto e anticipare gli eventi. Gli Emirati Arabi, ad esempio quest’anno ospiteranno la COP28, l’evento sui cambiamenti climatici e anche questa è una materia che ci coinvolge così come rischia di impattare il mancato rinnovo dell’accordo sul grano».

Le conclusioni della Conferenza saranno ora inviate al Segretario Generale dell’Onu, mentre ha preso il via un Comitato direttivo dei Paesi che hanno partecipato per passare alle azioni concrete.

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