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Coldiretti: "Gli agrumi trattati possono nuocere alla salute"

Coldiretti: "Gli agrumi trattati possono nuocere alla salute"

Per poter durare, i prodotti di importazione vengono trattati chimicamente. Ma non in tutti i Paesi le sostanze bandite sono le stesse

Alla vista si presentano bene: di buon calibro, un bel colore, talvolta ancora attaccati al ramo e con qualche foglia verde che li incornicia. Ma se prestiamo attenzione agli agrumi che troviamo nei supermercati, in particolare limoni e arance, scopriamo che nella maggior parte dei casi arrivano da Paesi nord o sud africani, Sudamerica o, ben che vada, dalla Spagna. E viene spontaneo chiedersi: dove sono finiti le sugose arance e i profumati limoni del nostro sud Italia?
Negli ultimi 15 anni, sottolinea Coldiretti, sono spariti il 50% dei limoni, il 31% degli aranci e il 18% dei mandarini prodotti dalle nostre terre. Ma ora il problema è anche un altro perché pesticidi e conservanti con i quali i prodotti importati sono trattati potrebbero mettere in serio pericolo la salute.

Agrumi: buccia edibile o non edibile. Leggere l’etichetta

Gli agrumi importati vengono da lontano e sono dunque trattati chimicamente per prolungarne la conservazione e difenderli dall’attacco di funghi e parassiti.
Due sostanze, in particolare, sono sotto la lente di ingrandimento: Imazalil e Ortofenilfenolo.
Vietate dalla normativa italiana perché pericolose, per accordi comunitari possono in realtà essere presenti sulla frutta d’importazione.
Per questo, mette in guardia Coldiretti, è importante leggere attentamente l’etichetta prima di utilizzare la buccia in cucina.
Sulla confezione deve essere indicato se sia “edibile”, ossia commestibile, o no. Oppure dev’esserci la scritta “non destinabile a uso alimentare”.
In questi casi la buccia di arance e limoni non si può mangiare e ne è sconsigliato l’uso anche da grattugiare nella preparazione di dolci o per il condimento di cacciagione.

agrumi

Le sostanze vietate dalla Legge italiana

L’ Ortofenilfenolo è un conservante e antifungino (usato oltre che su arance e limoni anche su mele e pere, prugne, ananas e ciliegie) che l’Australia per esempio ha vietato perché cancerogeno e tossico per fegato e reni e per essere usato in Italia necessita dell’autorizzazione del Ministero della Salute non essendo stato registrato nel nostro Paese.
Il fungicida Imazalil, ha segnalato già nel 2005 l’agenzia statunitense EPA (Environmental Protection Agency), produce adenoma e/o carcinoma nel fegato di topo e carcinoma delle cellule follicolari della tiroide nel topo.
Per questo, EPA ha stabilito un livello di tossicità, più pericoloso nei bambini tra 1 e 6 anni, per i quali ne basta un mg scarso per avere effetti tossici.
In una scheda del Ministero dell’Ambiente riservata agli operatori che maneggiano l’Imazalil è raccomandato di “non mangiare, bere e fumare durante l’uso e non disperdere nell’ambiente perché il composto è nocivo se ingerito o inalato, è molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata”.

Altre sostanze che possono essere dannose per la salute

Limoni e arance possono inoltre essere trattati con E 904 gommalacca che può causare allergie o reazioni di ipersensibilità.
Altre sostanze possono essere l’E 914 Cera polietilenica ossidata che non sembra provocare reazioni negative, l’E233 Tiabendazolo, conservante sintetico fungicida, antiparassitario e antimuffa che consente la conservazione per lunghi tempi. Anche questo sembra non presentare effetti collaterali tossici.
In ogni caso è opportuno non utilizzare la buccia di agrumi o altra frutta trattata per uso alimentare, specie se i preparati sono destinati ai bambini. E’ anche importante lavare correttamente le mani e soprattutto non metterle in bocca dopo aver maneggiato i prodotti trattati.

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