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Ciak, il buco si chiude!

Ciak, il buco si chiude!

Doveva sorgervi il nuovo Palazzo del Cinema, è stato a lungo il simbolo dello spreco. Dopo sette anni, partono finalmente i lavori per sistemare il “buco del Lido”: ecco come

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Il rilancio del Lido di Venezia riparte dalla copertura del buco del Palacinema. Una voragine, in tutti i sensi, fisica e finanziaria, che in sette anni si è inghiottita trentasette milioni di euro di soldi pubblici, oltre ai sogni di gloria, e di rinascita, dell’ex Isola d’oro. Febbraio 2009, l’inizio della fine, quando venne abbattuta una pineta, ai lati dell’ex Casinò, per far posto a quello che doveva essere uno dei palazzi del cinema e dei congressi più grandi d’Italia, con una mega sala da 2500 posti. Di quell’opera faraonica, dopo sette anni di calvario, non si è vista nemmeno la posa di una pietra. Sono stati spesi solo i soldi, senza alcun beneficio per la collettività. Anzi, la voragine ha azzerato, per alcuni lunghi, lunghissimi anni, l’attività congressuale, stroncandola sul nascere e gettando il Lido, tra la rabbia e le polemiche dei cittadini, nell’abisso della depressione economica.
Dopo sette anni, arriviamo a marzo 2016. Dall’inizio della fine, all’inizio della svolta. Il Lido riparte, lasciandosi alle spalle una dolorosa parentesi di passato. È infatti finalmente previsto il via ai lavori per la copertura del buco del Palacinema in lungomare Marconi al Lido. Come aveva promesso durante la campagna elettorale, la nuova Amministrazione della città, insediatasi da pochi mesi, ha voluto risolvere una delle spine nel fianco più sanguinose ereditate dalle precedenti gestioni. «La chiusura del buco del Palacinema – spiega il prosindaco del Lido, Paolo Romor – è un risultato straordinario. Finalmente da qui il Lido può e deve ripartire: grazie al sindaco, a tutto lo staff ai dirigenti coinvolti, in particolare l’ingegner Agrondi e l’Avvocatura Civica, per aver ottenuto un risultato straordinario, considerato il quadro ereditato e da cui si è partiti in luglio. I contratti erano già firmati per un progetto di palazzo oramai superato, in ragione della situazione economica e delle attuali esigenze rappresentate dalla Biennale, e c’erano liti giudiziarie già in essere con le imprese appaltatrici. Ora si cambia: niente nuove costruzioni, ma ripristino e valorizzazione dell’esistente. È stato inaugurato un nuovo “modus operandi” tra Comune e privati che auspico, in un clima di proficua e reciproca collaborazione, possa portare anche a risolvere altri “casi” delicati».
Tra il Comune e la S.A.C.A.I.M. (l’impresa veneziana che ha assunto questa nuova denominazione giuridica) è stata siglata l’intesa che chiude, definitivamente, ogni rischio di contenzioso legale. La firma sull’accordo è stata sottoscritta dall’ingegner Simone Agrondi, su delega del sindaco Brugnaro, e dall’ingegner Mauro Muffatto per S.A.C.A.I.M. Nel testo dell’accordo si leggono alcuni elementi interessanti: l’importo complessivo che sarà speso è di 18,6 milioni di euro, dei quali 12,9 relativi ai lavori che verranno eseguiti per coprire lo scavo, realizzare la nuova piazza, ristrutturare l’ex Casinò. Contestualmente alla firma dell’accordo, l’Amministrazione comunale si è avvalsa della clausola, prevista appunto nel contratto, di dare immediata eseguibilità alla progettazione dei lavori per la copertura dello scavo.
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Nel rendering, ecco come sarà il nuovo Piazzale del Casinò che sorgerà sul “buco”

L’intervento prevede la realizzazione di due vasche in cemento armato, una per il piano antincendio a servizio dell’edificio ex Casinò, l’altra per raccogliere l’acqua delle due condotte a mare già realizzate. Con l’interramento del buco verrà anche reso agibile un accesso tra l’area della pineta e la parte retrostante dell’ex Casinò. L’impresa ha progettato la nuova piazza e il rifacimento dell’ex Casinò. La conclusione dei lavori è prevista, per quanto concerne la copertura del buco, tra fine giugno e i primi di luglio. Per il rifacimento, i tempi di approvazione del progetto saranno però più lunghi perché occorre acquisire tutti i pareri di enti diversi: quindi l’obiettivo è di arrivare al definitivo nulla osta entro fine maggio. In accordo con la Biennale partiranno subito i lavori che non avranno impatto sulla 73^ Mostra del cinema: il grosso del cantiere entrerà nel vivo da metà-fine settembre 2016. La conclusione dell’intera operazione è in calendario entro il dicembre 2017.
Un ultimo aspetto interessante da analizzare riguarda i conti economici: nella cifra di 18,6 milioni che spenderà il Comune, è compresa anche la quota di 2,8 milioni di euro che Ca’ Farsetti riconoscerà a S.A.C.A.I.M., per i disagi e i costi subiti dall’impresa in seguito al blocco del cantiere dal 2012 fino ad oggi. Una cifra che mette la parola fine alla richiesta di possibili risarcimenti. L’impresa aveva infatti in mano un accordo iniziale per un progetto di partenza di 136 milioni di euro, importo poi sceso a 84 milioni (di cui però solo 52 teoricamente disponibili) con la precedente Amministrazione comunale e la firma dell’allora commissario governativo Vincenzo Spaziante.
E a coloro che hanno richiesto un maggior coinvolgimento della cittadinanza nell’esaminare il nuovo progetto il prosindaco Romor ha risposto in modo chiaro e netto: «Come Amministrazione, cerchiamo di ascoltare tutti e trarre utili suggerimenti. Poi, però, abbiamo anche il dovere di decidere. Come Giunta non consentiremo inutili rinvii. Abbiamo il dovere di agire, decidendo con buon senso e in tempi rapidi, soprattutto laddove, come nel caso del “Palabuco”, la situazione sia particolarmente grave e trascurata da anni. Abbiamo ricevuto, con il voto dei cittadini – cioè attraverso quello che a me pare il vero “processo partecipativo” – la responsabilità di governare e risolvere i problemi. Peraltro non posso non notare come mi siano giunte numerose attestazioni di entusiastico gradimento, in merito alle scelte operate dal sindaco e dalla Giunta sul problema “Palabuco”, proprio da associazioni e cittadini definitisi “ambientalisti”, cosa che mi lascia qualche dubbio circa la rappresentatività di alcune opinioni contrarie. Ritengo sia ora, invece, che il Lido veda rimarginata la ferita più grave e offensiva, non c’è più tempo da perdere. Se ne è discusso a vuoto per troppi anni».
Comune e Municipalità, su questo tema, sono perfettamente allineati. «Esprimo la mia soddisfazione – ha sottolineato il presidente della Municipalità del Lido e Pellestrina, Danny Carella – e spero che questo accordo possa riportare serenità ed essere occasione per un effettivo rilancio. Dalle informazioni generali che ho potuto avere, mi pare un buon progetto. Sarà importante, però, oltre alla riqualificazione urbana, pensare ad un concreto rilancio culturale per l’area».
L’accordo è «una bella notizia» anche per il presidente della Biennale, Paolo Baratta.
Si volta finalmente pagina con il passato. Per il Lido è un nuovo giorno.

E, INTANTO, SARANNO GLI ATTORI A RILANCIARE IL LIDO…

Un club di attori e artisti per rilanciare il Lido. È questa l’idea del sindaco Luigi Brugnaro con un obiettivo ben noto: riportare il glamour al Lido. La Mostra del cinema deve essere un punto di arrivo, il momento clou di un percorso che, nel periodo estivo, veda l’ex Isola d’oro tornare ad essere palcoscenico di feste, mondanità e animazione d’elite.
Quindi non più attori e registi protagonisti sul “red carpet” solo dieci giorni all’anno, tra fine agosto e primi di settembre, ma un programma culturale e cinematografico ben più ricco e articolato. Solo così l’isola potrebbe risollevarsi ed avere benefici, ad esempio prolungando la stagione e garantendosi un indotto economico e turistico, con vantaggi per i residenti stessi.
La sfida di quest’anno sarà quindi quella di dare un prologo, alla Mostra del cinema, già da giugno in avanti, magari coinvolgendo la Biennale stessa e le eccellenze del territorio. Per vincere questa sfida, il sindaco ha chiesto aiuto ai vip, per creare un club che aiuti, in vari modi, a rilanciare il Lido ed anche Venezia.
Brugnaro pensa anche all’eventualità di coinvolgere televisioni, case cinematografiche, produttori e esperti del settore, perché, vista l’enorme cassa di risonanza che il nome di Venezia esercita nel mondo, la formula potrebbe garantire anche un importante indotto pubblicitario. Si aspettano le prime adesioni.
Si vocifera che tra i primi ad aderirvi ci potrebbe essere l’amato George Clooney, che come noto, con Venezia ha un legame di cuore tutto particolare, avendo scelto la Laguna anche per convolare a nozze.