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Cervello in panne per la metà degli italiani. Serve una strategia

Cervello in panne per la metà degli italiani. Serve una strategia

L’intervento e le proposte della Società Italiana di Neurologia, in occasione della Settimana mondiale, per ridurre l’impatto delle patologie. 1 italiano su 5 soffre di almeno un disturbo psichico.

Alzheimer, Parkinson, demenza, sclerosi multipla, Sla, ictus (o stroke), meningite. Ma anche emicrania, cefalee, epilessia, encefalite, disturbi del linguaggio, del movimento o del sonno, più altre malattie infiammatorie e autoimmuni, solo per restare alle più diffuse tra le circa 600 patologie neurologiche a oggi conosciute.
A queste, vanno poi aggiunti i disturbi mentali. Che, sempre per restare alle malattie più comuni, comprendono per esempio depressione, disturbo affettivo bipolare, schizofrenia, disabilità intellettiva, autismo e altri disturbi dello sviluppo o altre psicosi. Per tacere delle oltre 1.400 malattie genetiche e rare.

Le patologie del cervello colpiscono la metà degli italiani

Basta questo breve elenco, peraltro solo parzialmente esaustivo, per capire la dimensione del tema delle malattie del cervello. Patologie che, per esempio, si calcola colpiscano a oggi oltre la metà della popolazione italiana, ma la cui diffusione è destinata a continuare ad aumentare in parallelo all’invecchiamento della popolazione.
Eppure, a livello di risposta sanitaria, mancano ancora veri piani per promuovere e conservare la salute del cervello. È per questo che, in occasione della Settimana mondiale del cervello, dall’11 al 17 marzo, la Società Italiana di Neurologia (Sin) ha lanciato e presentato alla Camera la Strategia italiana per la salute del cervello (Sisac) 2024-2031, delineata nel Manifesto italiano “One Brain, One Health”.

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I numeri delle malattie del cervello

L’analisi della Sin parte dalla considerazione che, tra il 1990 e il 2021, i disturbi neurologici sono stati la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale, con 9 milioni di decessi all’anno.
In Italia, sono oltre 7 milioni le persone che soffrono di emicrania e 12 milioni quelle con disturbi del sonno.
Oltre 1,2 milioni sono poi affette da demenza, di cui 720 mila da Alzheimer.
800 mila sono i pazienti con conseguenze invalidanti dell’ictus, patologia che ogni anno fa registrare 180.000 nuovi casi. Il Parkinson invece colpisce 400 persone.

1 italiano su 5 soffre di almeno un disturbo psichico

La Società di Neurologia ricorda anche che, nel 2020, poco meno di un milione di persone, con una crescente quota di over 45, è stata assistita dai servizi specialistici per disturbi mentali . Specificando però che “secondo diversi studi epidemiologici, in realtà 1 italiano su 5 soffre di almeno un disturbo psichico”.
Tra questi, spiccano soprattutto ansia e depressione. Su questo fronte, aggiunge la Sin, il Covid ha amplificato le problematiche legate alla salute del cervello, aumentandone nel primo anno di pandemia la prevalenza (superiore in Italia rispetto alla media europea) di uno stimato 25%, in particolare tra i giovani.
Si calcola infatti che almeno la metà dei disturbi mentali esordisca prima dei 15 anni e l’80% di essi si manifesti prima dei 18 anni.

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Il manifesto “One Brain, One Health”

Le patologie del cervello, dunque, “comportano già oggi un peso significativo sui sistemi sanitari”, sottolinea la Sin, che aggiunge: “E tutte le stime attestano che, senza gli opportuni interventi, la situazione sia destinata a peggiorare nei prossimi anni”. Di qui l’elaborazione della Strategia Sisac, che prevede l’avvio di una più ampia alleanza sul tema.
Nel manifesto “One Brain, One Health”, come ha spiegato Matilde Leonardi, membro del consiglio direttivo Sin, “il cervello viene considerato come un unico sistema complesso in relazione con l’ambiente fisico e sociale, dove le due componenti operano insieme e si influenzano reciprocamente. E questo si applica a qualunque persona, con o senza patologia”. La salute del cervello, cioè, equivale alla salute della comunità.

I punti chiave del manifesto

La distinzione tra “salute mentale” e “salute del cervello”, così come tra malattie neurologiche e malattie psichiatriche – prosegue Leonardi – in realtà, scientificamente non regge. Salute del cervello non vuole dire quindi assenza di malattia, ma implica avere stili di vita sani, fare attività fisica, avere una alimentazione sana, astenersi da alcol e fumo, evitare o controllare lo stress, prevenire problemi di salute, restare attivi da un punto di vista cognitivo, avere relazioni sociali”.
I punti chiave espressi nel manifesto sono vari: rafforzare la governance; fornire diagnosi, cura e trattamenti efficaci tempestivi e mirati; attuare strategie di promozione e prevenzione delle malattie del cervello; promuovere ricerca, innovazione e sistemi informativi; rafforzare l’approccio di sanità pubblica per disturbi neurologici e mentali.

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La Strategia della Società Italiana di Neurologia

La Sisac dovrà allora coinvolgere, spiega la Sin, tutti gli interlocutori nazionali sui possibili interventi da realizzare negli ambiti della programmazione sanitaria, della prevenzione, della ricerca, della diagnosi, della cura, della riabilitazione e del sociale. Con l’obiettivo di implementare in Italia il Piano Globale di Azione per l’epilessia e le altre malattie neurologiche voluto dall’OMS allo scopo di ridurre l’impatto di tutte le malattie del cervello.
Per diffondere un nuovo approccio alla salute del cervello, l’idea è quella di avviare un fattivo confronto con le cosiddette “6 P”: Pazienti (associazioni di pazienti e familiari), Professionisti sanitari, Providers, Partners (le società scientifiche, le Università, gli Istituti di ricerca), Politici e Popolazione generale.

35 mln di euro per il fondo Alzheimer e demenze

“Le malattie del cervello – commenta la co-presidente dell’intergruppo parlamentare sull’Alzheimer, Annarita Patriarca – ci pongono oggi un’importante sfida per la salute del futuro che potrà trovare risposte solo in 3 termini: prevenzione, diagnosi e trattamento. È cruciale al contempo combattere lo stigma e la discriminazione delle malattie mentali. È normale attraversare momenti di difficoltà, ma è fondamentale garantire che chiunque cerchi aiuto possa trovarlo”.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha aperto l’evento di presentazione, ha intanto assicurato “la massima attenzione al manifesto e alle proposte”, ricordando anche che, per il rifinanziamento del fondo per Alzheimer e demenze, “per il triennio 2024-2026 sono stati previsti 35 milioni di euro di stanziamento complessivi, ossia 20 milioni di euro in più rispetto a quanto previsto per il triennio precedente”.

La Settimana mondiale del cervello

La Società Italiana di Neurologia aderisce fin dal 2010 alla Settimana mondiale del cervello, la campagna di informazione, coordinata dalla Dana Alliance for the Brain, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla conoscenza di questo organo e, al contempo, informare sui principali progressi raggiunti dalla ricerca scientifica.
Ma cosa si intende per “salute del cervello”?
Secondo le indicazioni del Piano globale di azione dell’Oms, ricorda la Sin, che ha recepito tali indicazioni, è quella condizione in cui “ogni individuo può realizzare le proprie capacità e può ottimizzare il proprio funzionamento cognitivo, emotivo, psicologico e comportamentale per affrontare le situazioni della vita”.

Alberto Minazzi

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