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Case: Italia, il ritorno all'affitto

Case: Italia, il ritorno all'affitto

L’analisi di Century21: il mercato immobiliare resta forte, ma nelle grandi città tendenza al calo delle vendite

La casa resta sempre ai primi posti tra le priorità degli Italiani. Ma qualcosa, nel mercato immobiliare, che pure sta confermando la sua forza e continuando la sua crescita, starebbe cambiando.

La nuova tendenza, legata probabilmente anche all’aumento dei tassi di interesse e a quanto ciò comporta sul fronte dei mutui, sembra quella di un ritorno all’affitto. Pensando anche alla crescita dei prezzi di vendita registrata in alcune città, cioè, l’ipotesi di comprare casa potrebbe essere nei prossimi mesi rinviata da molti di coloro che la stanno valutando.

Lo sostiene l’analisi, eseguita nelle principali città italiane e presentata a Roma nel corso dell’International Master Meeting, da Century 21 Italia, facente capo al network statunitense presente in 86 Paesi e punto di riferimento dell’intermediazione immobiliare e del real estate nel mondo.

Le vendite di case: guardando oltre il “segno più”

Il dato ufficiale delle compravendite di case nel secondo trimestre del 2022, raccolto e pubblicato dall’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate, conferma un tasso tendenziale ancora in crescita e pari al +8,6% se confrontato con l’analogo periodo del 2021.

In realtà, sottolinea il ceo di Century 21 Italia, Marco Tilesi, queste statistiche vanno approfondite, per cogliere meglio quelle che sono le tendenze del mercato. I numeri dell’Agenzia delle Entrate si basano infatti sui rogiti stipulati dai notai. E questi atti, che concludono le trattative, fanno riferimento a prezzi praticati in periodi precedenti.

Century 21 Italia si è così concentrata sul confronto dei numeri fatti registrare dal mercato del real estate delle principali città italiane (Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Firenze e Catania) nei primi 8 mesi del 2022, paragonandoli a quelli dei primi due quadrimestri dell’anno precedente, oltre che alla media degli ultimi 4 anni.

La tendenza: dal 2021, “segni meno” nei grandi centri

Il risultato di questo confronto è stato l’emergere della tendenza, non ancora intercettata dai dati ufficiali, a prendersi una sorta di pausa di riflessione da parte degli acquirenti di case. Tutti e 7 i grandi centri hanno infatti fatto registrare “segni meno” nel confronto con quanto avvenuto nel 2021.

Il dato più eclatante è quello di Bologna, con un -17,5% su base annua. Non va molto meglio a Napoli (-15,6%) e Torino (-14,8%). E un calo di compravendite con percentuali in doppia cifra si registra anche a Milano (-11,7%) e Roma (-10,3%). Meno marcata, ma comunque significativa la diminuzione a Firenze (-6,9%) e Catania (-5,8%).

Tra i fattori che hanno inciso rientra sicuramente anche l’aumento dei prezzi di vendita, anche se, in questo caso, non si può parlare di una tendenza uniforme. Se, ad esempio, a Milano Century 21 ha riscontrato un +4,8%, a Bologna un +3,2%, a Torino un +1,8% e a Roma un +1,5%, Napoli (-0,4%), Firenze (-0,7%) e Catania (-3,5%) hanno registrato cali.

Il ritorno agli affitti

Sul lungo periodo, in ogni caso, resta confermata la forza del mercato immobiliare italiano. Per tutte le città prese in considerazione, il confronto delle compravendite tra il 2022 e la media dei 4 anni precedenti torna infatti in terreno ampiamente positivo. I picchi, in questo caso, si registrano a Catania (+13,8%), Roma (+12,4%) e Firenze (+10,4%).

Va poi considerato che, a far da contraltare alla frenata dell’interesse all’acquisto di immobili, c’è l’aumento generalizzato del mercato degli affitti di case. Le ricerche di una casa da prendere in locazione sono anche in questo caso cresciute, sia pure con tassi più o meno alti, nel confronto tra i primi 8 mesi del 2022 e del 2021.

L’impennata maggiore, pari al +10,9%, è quella registrata a Catania. Vengono quindi, con incrementi percentuali simili (rispettivamente del +7,5% e del +7,2%) Bologna e Firenze. Milano si posiziona poco sotto, con un +6,2%, mentre la quota di aumento di chi cerca casa in affitto, pur positiva, è meno marcata a Roma (+1,6%), Napoli (+1,4%) e Torino (+0,8%).

Alberto Minazzi

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