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Campus, biotech, rigenerazione urbana: il futuro del Lido di Venezia

Campus, biotech, rigenerazione urbana: il futuro del Lido di Venezia
Lido di Venezia

Un’isola in transizione: progetti per oltre 50 milioni di euro stanno ridisegnando il volto del Lido, tra rigenerazione e alta formazione

Dove prima c’erano caserme, monasteri e ospedali, ora nascono campus e poli tecnologici.
Medicina, intelligenza artificiale, giovani da tutto il mondo: il Lido di Venezia riparte dalla conoscenza.
Riscopre il sapere e la ricerca e, sulla spinta della nuova energia che percorre l’isola, che conta oggi circa 15.719 abitanti, si appresta a diventare un laboratorio urbano tra mare e innovazione.
Il futuro del Lido di Venezia è già cominciato.
Non solo nei progetti e nelle carte. Ma nei tanti cantieri aperti, negli imminenti che apriranno e in quegli oltre 50 milioni di euro che stanno ridisegnando il volto del Lido, tra rigenerazione e alta formazione.

Il nuovo volto dell’isola d’oro

Un Campus sui “diritti umani” nell’ex monastero di San Nicolò, un corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia dell’università privata Unicamillus di Roma all’ospedale San Camillo, un nuovo studentato all’ex Caserma Pepe, il ripristino delle ex Officine aeronautiche Sorlini al Nicelli e di un ampio edificio in abbandono nella centralissima Piazzetta Lepanto, a pochi metri dagli imbarcaderi di Santa Maria Elisabetta. E non è tutto, c’è poi il grande progetto, ancora in fieri, per un nuovo polo di ricerca legato a farmaceutica e medicina all’ex Ospedale al Mare.

@ Kasa Fue

L’avanguardia della moderna industria turistica e della salute

Com’è noto, l’isola fu avanguardia di prestigio della moderna industria turistica.
Qui nacquero i primi Stabilimenti balneari che la trasformarono in un lussuoso centro di villeggiatura già nel 1800 e qui furono creati i primi centri elioterapici (l’esposizione al sole per scopi terapeutici) che attirarono turisti e pazienti da tutta Italia e dall’estero.
Sin dagli inizi del turismo di massa, il Lido ha sfruttato le risorse naturali del mare, dell’aria e del sole per offrire cure mediche e benessere. Oltre agli stabilimenti balneari, aperti fin dal 1857, il Lido ha ospitato strutture specializzate come l’Istituto per lo studio della climatologia marina e talassoterapia, fondato nel 1910 dal dottor Giulio Ceresole. Questo istituto, insieme all’Ospedale al Mare, ha favorito lo sviluppo dell’elioterapia e della talassoterapia, i trattamenti che sfruttano le proprietà curative del mare. Con il progresso della medicina, le terapie elioterapiche sono state gradualmente sostituite da altri metodi, ma il Lido di Venezia resta tutt’oggi un luogo storico e importante per la villeggiatura.

Tra tradizione e innovazione

Grazie ai suoi ampi spazi, l’ex “Isola d’Oro” si presta oggi a diventare un polo interdisciplinare, capace di attrarre nuovi abitanti, giovani soprattutto.
Accogliere studenti significa portare in isola residenti tutto l’anno e non solo in estate e, di conseguenza anche nuovi posti di lavoro non legati al turismo. In questa direzione vanno i progetti sopraelencati.

“Il consiglio comunale ha appena dato il via libera definitivo per la realizzazione dello studentato all’ex Caserma Pepe e Bellemo a San Nicolò – spiega Michele Zuin, assessore comunale al Bilancio, Traffico Acqueo, Tributi ed Economato – una riconversione che restituisce alla città e all’università uno spazio di grande valore. Il Comune persegue infatti la mission di agevolare l’apertura di nuovi spazi universitari, nell’ottica di un ulteriore sviluppo di Venezia e del Lido come “città campus”. Il nostro obiettivo non è difatti quello di aprire alberghi, bensì spazi per studenti e per attività di pubblico interesse, legate alla residenza. La delibera comunale ha infatti disposto che le aree dell’ex Caserma Pepe non potranno essere adibite all’uso turistico ricettivo o ai servizi legati all’accoglienza dei turisti nemmeno per brevi periodi”.

campus

Grazie al patto siglato a maggio 2022 tra Comune, agenzia del Demanio, Regione Veneto e Università Ca’ Foscari, l’area è stata concessa ad uso gratuito per i prossimi 19 anni all’Ateneo veneziano, che trasformerà l’ex Caserma Pepe in una residenza studentesca di circa 210 posti letto. Ca’ Foscari ha potuto accedere ai fondi nazionali del Ministero dell’Università e della Ricerca ottenendo un finanziamento di 26,9 milioni (su una spesa complessiva di circa 32 milioni) per il ripristino totale del complesso attualmente in degrado.

E’ invece già operativo invece il Campus sui “diritti umani”, nell’ex monastero di San Nicolò. Le attività dell’EIUC (Centro interuniversitario europeo per i diritti umani e la democratizzazione interdisciplinare) includono l’educazione interdisciplinare degli studenti provenienti da vari Paesi europei e la formazione per alti funzionari di organizzazioni internazionali e professionisti dei diritti umani. L’obiettivo è quello di creare una comunità di esperti impegnati a garantire il rispetto dei diritti sanciti dalla Convenzione.

lido di venezia
Il convento di San Nicolò @Didier-Descouens

Sull’altra punta dell’isola a sud, all’ospedale San Camillo degli Alberoni, ha preso il via lo scorso novembre il secondo anno accademico del corso di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia dell’università privata Unicamillus di Roma. Un progetto reso possibile grazie all’intesa tra il rettore Giannoi Profita e l’amministratore delegato del San Camillo, Mario Bassano. All’Unicamillus, riconosciuto dallo Stato come università privata, sono stati accreditati tre corsi, incluso quello di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia in lingua italiana, con sede decentrata al Lido di Venezia.

Da “Mare” a salute

Ancora in fieri invece il progetto “Mare” dell’imprenditore tedesco Frank Gotthardt che ha acquistato da Cassa Depositi e Prestiti l’area dell’ex Ospedale al Mare, dopo la rinuncia, da parte di Club Mediterranée e TH Resorts, che avrebbero invece voluto edificare nell’ex nosocomio residenze alberghiere di alta gamma.
“Mare”, il parco tecnologico dedicato all’innovazione, dovrebbe ospitare 900 scienziati provenienti da tutto il mondo impegnati nello sviluppo dell’intelligenza artificiale applicata alla sanità.

Uno dei principali partner del TechnoPark lidense è CompuGroup Medical Italia (CGM Italia), azienda leader globale nel software sanitario che sta attualmente partecipando alla Biennale di Architettura al Padiglione Tesa dell’Isolotto all’Arsenale (l’unico squero trecentesco sopravvissuto) all’interno della mostra “Intelligent Venice: la più antica città del futuro”, curata dalla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità.

Dalle ex officine aeronautiche all’edificio di Piazzetta Lepanto

Nuova vita anche per le ex officine aeronautiche Sorlini, limitrofe all’aeroporto Nicelli a San Nicolò, acquistate nel 2020 dell’imprenditore Teodoro Russo patron dell’hotel Ausonia Hungaria e di Dogale srl: un’area di 50 mila metri quadri di cui 12 mila da destinare a un centro polifunzionale.

lido di venezia
Le ex officine aereonautiche al Lido di Venezia

Abbandonata da trent’anni, la zona è stata messa in sicurezza e in piccola parte ristrutturata. “Abbiamo offerto in comodato d’uso gratuito alla Pro Loco del Lido un capannone delle Officine per organizzarvi due edizioni del Mercatino di Natale – racconta Teodoro Russo – ma il nostro obiettivo finale è quello, dopo una ristrutturazione radicale, di organizzare convegni, fiere, presentazione di libri e magari uno spazio per la ristorazione visto che qui c’era già la mensa per le oltre 400 persone impiegate nell’Officina. Il tutto sarà realizzato seguendo il filo rosso della sostenibilità ambientale, in quanto il Lido è un’isola piccola e già il Palazzo del Cinema e altre strutture similari vanno già a soddisfare le esigenze del territorio in termini di grandi spettacoli e manifestazioni”. Teodoro Russo ha in mente anche un altro progetto, in via di definizione: “Stiamo per acquisire da un privato un intero edificio in Piazzetta Lepanto, si tratta di un importante recupero urbano poichè questo palazzo è in degrado da oltre 20 anni. Da tempo gli appartamenti sono vuoti e inagibili e, più di recente, anche i conduttori delle tre attività commerciali presenti hanno riconsegnato le chiavi al proprietario.

Ora stiamo vagliando diverse possibilità, oltre al restauro degli appartamenti l’idea è quella di aprire un poliambulatorio con annesso centro estetico. Gli spazi sono grandi e, dopo un ulteriore ampliamento, l’edificio si presta a diverse soluzioni commerciali rivolte alla residenza. Di sicuro non apriremo attività di ristorazione, quelle già presenti in centro al Lido sono più che sufficienti”.

Claudia Meschini

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