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Bonus psicologo: una luce su un disagio diffuso

Bonus psicologo: una luce su un disagio diffuso

L’analisi dell’Inps: domande di gran lunga superiori allo stanziamento. Tra i beneficiari, netta prevalenza femminile. Ma tra i minori sono in maggior numero i ragazzi

La pandemia ha sicuramente provocato un aumento del disagio psicologico tra la popolazione segnata dai timori per la salute e dalle restrizioni legate al contenimento del contagio.
Ma la previsione di una misura come il “bonus psicologo”, pensata inizialmente come risposta specifica alle esigenze contingenti di chi ha avuto in un contesto del tutto particolare come quello pandemico la necessità di rivolgersi a uno psicoterapeuta per ottenere supporto, ha avuto anche l’effetto di portare alla luce una situazione di disagio diffuso precedente al Covid-19.
È la conclusione a cui arriva l’Inps, che ha dedicato un capitolo specifico del suo XXII rapporto annuale proprio all’esame di quello che ufficialmente il cosiddetto decreto Milleproroghe del 2022, che lo ha introdotto per la prima volta, definisce “contributo per l’assistenza psicologica”.

Bonus psicologo: il boom di domande

La considerazione dell’Istituto di previdenza si basa innanzitutto sui dati numerici.
A fronte di circa 395 mila domande presentate, circa 387 mila, il 99%, sono state accolte in quanto in possesso dei requisiti di ammissibilità.
Ma è stato possibile finanziarne appena 41.600 circa, il 10,5% del totale, considerando che le risorse complessive stanziate per il 2022 ammontavano a 25 milioni di euro e il valore massimo del contributo concesso variava da 600 a 200 euro, in fase decrescente a seconda dell’Isee.

bonus psicologo

Il dato, combinato con l’assenza di correlazione con l’incidenza del Covid a livello provinciale, “suggerisce l’esistenza di un bisogno preesistente alla crisi pandemica che è stato possibile esprimere grazie a questa misura”, conclude l’Inps, che ha erogato concretamente le somme, in base alle graduatorie regionali.
Queste sono state compilate tenendo conto del valore Isee e, in caso di parità, dell’ordine di presentazione della domanda.
La media Isee delle domande accolte è così molto bassa: 2.442 euro al Nord, 1.400 al Centro, 962 al Sud. Pur con differenze contenute, l’incidenza più alta rapportata alla popolazione si è riscontrata al Centro-Sud.

Chi ha chiesto e usufruito del bonus psicologo

L’Inps ha analizzato anche alcune caratteristiche relative a richiedenti e fruitori. È risultato che circa l’80% delle domande sono state presentate direttamente dai beneficiari, il 19,2% da un genitore del beneficiario e lo 0,8% da curatori o tutori.
Quasi il 15% delle richieste ha visto come beneficiario un minorenne, con un’inversione di genere rispetto al dato generale.
La prevalenza di fruitori donne è infatti del 70%, mentre tra i minori si passa al 16% tra i maschi e all’8% tra le femmine.
La classe di età più frequente riguardo ai fruitori è quella tra 18 e 29 anni (36% delle domande accolte).

Va aggiunto che nelle fasce di età intermedie gli uomini sembrano meno inclini a presentare domanda per se stessi.
Mentre, quanto al lavoro svolto, circa il 60% di chi ha presentato domanda per sé ha un contratto da dipendente (il 47% dei richiedenti nel settore privato, il 13% nel pubblico) e circa il 6% è pensionato. Percentuali simili (75% di dipendenti, 51% privati e 24% pubblici, e 7% di pensionati) nel caso di delega.

Disagio psicologico: non solo Covid

Confrontando gli indicatori Istat sull’eccesso di mortalità nel 2020, contrariamente alle previsioni non è stato quindi riscontrato alcun nesso significativo con le richieste di bonus, né tra gli over 70 né tra i giovani.
“Nonostante questa misura sia stata concepita per far fronte ai disagi provocati dalle restrizioni emergenziali – conclude quindi l’Inps – la debole relazione evidenziata non deve sorprendere e sembra gettare luce su un bisogno preesistente e inespresso, emerso per la prima volta con l’introduzione di questa misura di sostegno inedita”.

Va dunque ricordato che la possibilità che le Regioni eroghino un contributo a coloro che richiedono sostegno per le spese relative a sessioni di psicoterapia presso specialisti privati iscritti all’albo degli psicologi è stata confermata anche dalla Legge di bilancio 2023, rendendo il bonus strutturale dal 2024.
Inoltre, è stato elevato per il 2023 il limite massimo da 600 a 1.500 euro ed è stato fissato un tetto di spesa di 5 milioni di euro per l’anno in corso e 8 milioni dal 2024.

Alberto Minazzi

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