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Il vetro di Murano in mostra al BACS di Mentone

Il vetro di Murano in mostra al BACS di Mentone

Una selezione di opere realizzate dagli studenti della Scuola del Vetro Abate Zanetti è esposta fino al 31 ottobre alla Biennale d’Arte Contemporanea Sacra BACS nella città francese

Vero” in dialetto veneto significa vetro, ma è anche un aggettivo che rimanda a un’autenticità unica, che a Venezia è tramandata da secoli di generazione in generazione. Ed è il nome di un progetto che ha per protagonista questo prezioso materiale.
Un’arte, quella del vetro, che con i suoi lavori, realizzati nella splendida Murano fin dal XIII secolo, affascina il mondo.
Ancora oggi nella caratteristica isola della Laguna sono accesi i fuochi delle fornaci dove è stato conservato nel tempo il valore della produzione artigianale, la cui autenticità è garantita da un marchio istituito e regolamentato dalla legge regionale del Veneto n. 70 del 23 dicembre 1994.
A Murano c’è anche una scuola dove i giovani appassionati della materia possono imparare il mestiere.
Proprio questa realtà formativa del settore, Abate Zanetti, partecipa in Francia, a Mentone, alla Biennale d’Arte Contemporanea Sacra.

vetro di murano

Dalla Scuola di Murano alla Francia

La nuova edizione di BACS, Biennale d’Arte Contemporanea Sacra, ideata e diretta da Liana Marabini, è in corso fino al prossimo 31 ottobre al Palais des Ambassadeurs, sede del Museo Marabini-Martac.
Un appuntamento unico nel panorama artistico internazionale che vede la presenza di quasi 200 artisti provenienti da 28 Paesi.
La Scuola di Arte del Vetro Abate Zanetti ha portato in mostra una selezione di opere realizzate dagli studenti insieme al Maestro vetraio, artista contemporaneo e docente Eros Raffael.

Le loro creazioni, frutto di studio, passione e tradizione, fanno parte del progetto “Vero” che raggruppa le opere in mostra a Mentone e coinvolge varie personalità del settore. Ideato dal dott. Gianluigi Da Campo, medico e artista per passione, “Vero”, ha coinvolto oltre agli studenti di Abate Zanetti e il Maestro Eros Raffael, anche un altro professionista del vetro, Diego Vio, che con la sua abilità fa arrivare lontano l’arte del vetro e Francesca Da Campo, che dopo anni di esperienza a Milano è ritornata nella sua terra d’origine alla ricerca di ispirazione per nuovi progetti.

Gianluigi Da Campo con la sua opera “Sezione Aurea”

Giovani che plasmano il futuro dell’arte vetraria

Quest’anno il tema della BACS legato alla sacralità è “il perdono” e gli allievi della Scuola Abate Zanetti, il primo Istituto tecnico in Italia ad avere un focus formativo sul vetro e a mettere laboratori della tradizione vetraria muranese  -fornace, lume e vetrofusione – a disposizione degli studenti per fare pratica, hanno accolto con entusiasmo la sfida.

“Per una scuola come la nostra, che lavora costantemente sul ricambio generazionale e sulla formazione di nuove leve nel settore del vetro, la partecipazione all’esposizione di Mentone, rappresenta un’opportunità fondamentale – sottolinea la preside della scuola Abate Zanetti Lorenza Malvezzi -. Ha permesso loro di mettere alla prova le competenze acquisite durante il percorso formativo e di confrontarsi con la cultura del vetro anche a livello internazionale. Essere stati selezionati per questo importante evento è un riconoscimento del valore dell’offerta formativa della Scuola, in grado di fornire competenze e conoscenze necessarie per affrontare le sfide del mondo del lavoro e per emergere in un contesto anche internazionale”.

Le opere in mostra a Mentone

Fino alla fine di ottobre si possono ammirare alla BACS: “L’abbraccio universale” (L’abbraccio di Cristo) che simboleggia tutti i peccati e più specificamente quello più grave, l’uccisione di un essere umano. Le violette adagiate sulla superficie dell’opera indicano il gesto del perdono; “Lacrima”, realizzata con tecnica del vetro soffiato trasparente azzurro acquamare rappresenta una delle tante lacrime versate da Cristo a causa della tristezza e sofferenza per il male che imperversa nel mondo. La presenza del fazzoletto su cui poggia la lacrima racchiude un duplice significato ovvero da un lato asciuga il pianto, dall’altro dopo averlo cancellato diventa simbolo di speranza e redenzione; “Emozione libera” , in vetro soffiato raffigura il volto di Cristo sulla croce , privo di occhi, naso e bocca , volutamente inespressivo per suscitare in chi guarda emozioni diverse.

Giovani che guardano al futuro del vetro

Ombra”, in vetro massiccio, raffigura un uomo sospeso nel vuoto illuminato da una luce proveniente dall’alto che, proiettando la sua ombra, ricorda una croce simbolo del perdono. La croce del Perdono è in vetrofusione.
Luce che lava le colpe” è la rappresentazione della luce del perdono concessa agli uomini.
Il dono”  è una scultura in vetro massiccio che trae ispirazione dell’Ultima Cena pasquale quando Gesù, circondato dagli Apostoli, compie un gesto di condivisione con loro offrendogli un pezzo di pane.
Con la tecnica di lavorazione a lume è “Rosario”, strumento di antica tradizione per pregare e invocare il perdono. E ancora “La luce del perdono” si compone di una sfera in vetro nel cui interno è stata collocata una goccia di colore nero, il tutto sostenuto da una struttura in ferro a cui è attaccata una fonte di luce che punta verso la scultura. Infine “Trasparenze”  racconta attraverso un gioco di lastre trasparenti la grandezza del perdono.

 

 

L’opera del Maestri Eros Raffael “Soffio del vento” nasce dall’intuizione profonda che lega il movimento dell’aria al gesto del perdono. Così come il vento non si vede ma si percepisce, accarezza e trasforma ciò che incontra senza mai lasciare traccia di possesso, anche il perdono attraversa l’animo umano con leggerezza e forza, dissolvendo pesi invisibili, liberando ciò che era bloccato, restituendo pace respiro.

Soffio del vento

Il video che accompagna la mostra

“Quando ci è stato comunicata la decisione di prendere parte al progetto “Vero”  – ricordano i ragazzi che hanno realizzato le opere in mostra alla BACS – ci siamo sorpresi non poco. Pensare di dover realizzare dei lavori che esprimessero la nostra idea di “perdono” è sembrata a tutti noi cosa quasi impossibile perché si trattava di un concetto astratto quindi non facilmente riproducibile. In realtà poi, traendo spunto anche dai testi sacri e pensando al significato del termine ognuno di noi si è sentito libero di rappresentarlo secondo il proprio sentire e ciascuno è riuscito a esprimersi pensando sia al contesto prettamente religioso, sia e soprattutto a quello personale”.

Per meglio accompagnare la visita alla visione dell’esposizione a Mentone, è stato anche realizzato un video. A produrlo il giovane fotografo veneziano Riccardo Dell’Acqua, già Menzione d’Onore nel 2020 agli Annual Photography Awards per gli scatti dei ghebi, i canali minori che attraversano le barene della Laguna di Venezia. Protagonisti del filmato sono gli autori delle opere e l’ideatore del progetto, accompagnati dalla voce narrante di Giordana Naccari, grande conoscitrice di Murano e della sua arte del vetro.  “Il mio lavoro da fotografo-regista – racconta Riccardo Dell’Acqua – è di raccontare ciò che ci circonda documentando e cogliendo momenti autentici, senza costruire le scene. In particolare nel progetto “Vero”, il video racconta il percorso e il lavoro che ha portato alla realizzazione delle opere esposte”.

Silvia Bolognini

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