Da “Digiuno per la pace”, l’appello per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani
Parte da Venezia, e dal Veneto, il movimento “Digiuno per la pace” che coinvolge un centinaio di cittadini. Ieri mattina, Bernardino Mason, 66 anni, infermiere in pensione, e Carlo Giacomini, 64 anni, con incarichi negli organismi di Tutela ambientale, insieme al gruppo di sostegno veneziano, hanno indetto un sit-in davanti al Municipio di Mestre, con cui si è sancito pubblicamente l’invio della mozione di appello per il “cessate il fuoco a Gaza” a capigruppo e presidenti del consiglio comunale di Venezia e della Regione Veneto.
Un movimento trasversale per la vita
Bernardino e Carlo digiunano dal 14 febbraio e continueranno a farlo fino a quando il Parlamento italiano non si esprimerà ufficialmente per un cessate il fuoco a Gaza.
“Stiamo bene – rassicurano – pratichiamo un digiuno con una restrizione calorica notevole che ci permette di fare solo un po’ di colazione e di assumere alla sera dei succhi di frutta, continuando a svolgere però le attività di sensibilizzazione. Crediamo che questa forma di lotta nonviolenta possa “risvegliare” noi stessi, e chi condivide i nostri ideali, ad una responsabilità piena. Non vogliamo continuare ad assistere impotenti alla “grande guerra a pezzi”, come l’ha denominata Papa Francesco. Pensiamo e crediamo che l’opinione pubblica possa, e debba, fare pressione sui Governi nazionali per una presa di posizione netta: cessate il fuoco immediato, rilascio di tutti gli ostaggi e dei prigionieri, ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, protezione della popolazione palestinese, grazie a forze di interposizione internazionali.
Il digiuno a staffetta
Accanto a Carlo e Bernardino, un’ ottantina di persone, da più di un mese, si alterna in un digiuno a staffetta di uno, due o tre giorni. Con loro anche Giovanni Leone, attivista di Catania che ha scelto il digiuno prolungato. “Sono tante le persone di ogni età e con vari ruoli sociali, che hanno deciso di affiancarci nel digiuno praticato a staffetta per dimostrare impegno e volontà di promuovere tutto ciò che possiamo a favore della Pace”, ricordano Carlo e Bernardino. Sono molti i comuni del veneziano che stanno aderendo alla manifestazione e tra i digiunatori a staffetto c’è anche il sindaco di Santorso Franco Balzi.
La Tavola per la Pace del Veneto
“Oltre che ai massimi rappresentanti di comune di Venezia e Regione Veneto, abbiamo fatto appello anche alla cinquantina di comuni che fanno parte della Tavola per la Pace del Veneto – sottolineano Bernardino e Carlo. – Noi abbiamo il massimo rispetto per il diritto ad esistere di Israele e ovunque poniamo, tra le bandiere, anche quella israeliana, pensiamo però che ora ci debba essere soltanto un “cessate il fuoco” che possa permettere ai civili palestinesi di vedere garantiti i propri diritti fondamentali.
Il movimento Digiuno per la Pace in Italia
In Italia vi sono altri gruppi che stanno digiunando a staffetta, organizzati in modo spontaneo e in autonomia, a Rovereto, Bergamo, Piacenza e ancora altri gruppi stanno digiunando a San Severo (Foggia), Torino e Perugia. “Il nostro agire politico è aperto a tutte le confessioni religiose e a tutte le appartenenze partitiche, senza nessuna preclusione: ciò che conta per noi è soltanto che venga raggiunto l’obiettivo – concludono Bernardino e Carlo.- Noi non ci fermeremo fino a che il nostro Parlamento non si sarà espresso a favore del “cessate il fuoco” nella forma descritta nella nostra mozione. Le forze politiche decideranno poi quali parole usare, per noi conta l’obiettivo concreto: fare la nostra parte perché tacciano le armi e possano arrivare gli aiuti a Gaza, perché ostaggi e prigionieri siano liberati e si apra un processo di ricostruzione che riconosca i diritti di Israele e dello stato Palestinese, con una forza di interposizione internazionale che prevenga ogni violenza e ogni conflitto”.
Nicoletta Benatelli