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Veneto in stand by: mancano le autorizzazioni per acquistare i vaccini

Veneto in stand by: mancano le autorizzazioni per acquistare i vaccini

I vaccini anti-Covid su cui può contare attualmente il Veneto sono troppo pochi rispetto a quelli che servirebbero per far funzionare al meglio la macchina vaccinale e garantire al più presto la copertura della popolazione.
È per questo che la Regione ha avviato le trattative per l’acquisto di 4 milioni di dosi di vaccini autorizzati da Ema. Trattative che sono a uno stato abbastanza avanzato per arrivare alla chiusura del contratto di fornitura. Ma manca ancora il via libera richiesto ad Aifa.

La trattativa per l’acquisto di vaccini

A fare il punto della situazione è il direttore generale della Sanità, Luciano Flor, che sta conducendo la trattativa per conto della Regione. «La prima cosa che abbiamo fatto appena capito che c’era disponibilità di vaccini – ha spiegato – è stata quella di mandare ad Aifa una nota con cui richiedevamo l’autorizzazione a negoziare, acquistare e importare vaccini regolarmente autorizzati. Abbiamo subordinato la possibilità di procedere e chiudere all’arrivo di questa autorizzazione, prevista dalle leggi statali».
La nota inviata con una lettera da Azienda Zero, in nome e per conto della Regione come suo centro acquisti autorizzato, e ricevuta da Aifa già il 4 febbraio non ha però ancora avuto risposte.

La Regione si è impegnata fin dall’inizio a fornire ad Aifa quantitativi, provenienza e numero del lotto nel momento della chiusura dell’eventuale accordo. E la trattativa è stata fin da subito resa pubblica. «Siamo a uno stato abbastanza avanzato per chiudere questi tipi di fornitura – ha aggiunto Flor – ma finché non ci è chiaro quello che possiamo fare, non possiamo procedere oltre».

I dettagli della trattativa

Il Veneto ha già selezionato accuratamente le numerose offerte arrivate, verificando la qualifica dell’interlocutore e l’effettiva disponibilità del vaccino. A tutti coloro che hanno passato il vaglio, cioè, sono state chieste informazione su tipo di vaccino, tempi, condizioni e costi per arrivare al contratto vero e proprio.
«In questa fase – riprende il direttore – abbiamo gli elementi per ricevere i contratti da sottoscrivere. Ed entro 3 o 4 giorni dovremmo ricevere più di un paio di bozze di contratto che abbiamo richiesto a legali rappresentanti di chi ha titolo a vendere, anche italiani».

I prezzi, precisa Flor sono «abbastanza vicini a quelli Ema», non avendo preso nemmeno in considerazione offerte ritenute non congrue. E i tempi di consegna sarebbero inferiori al mese. Sulle tipologie di vaccino, se cioè Pfizer, Moderna o AstraZeneca, la Regione mantiene invece il riserbo. «La fornitura aggiuntiva – chiude il cerchio il direttore della Sanità – non intacca il portafoglio europeo».

Il rischio di rallentamento della campagna vaccinale

L’eventuale ulteriore fornitura di vaccini consentirebbe di fare fronte alla situazione attuale, che consentirebbe di vaccinare un numero ridotto di persone e con tempi molto lunghi. «I pochi vaccini che abbiamo al momento- riprende Flor – non ci bastano per far finire l’epidemia. E la stessa nostra capacità di vaccinare è dieci volte superiore a quella attuale».

Dal 31 dicembre, la media giornaliera di vaccinati è stata infatti di 5.600/5.700 persone, con punte di 10.000, legata esclusivamente alla disponibilità di dosi, che vengono utilizzate fino in fondo. «Abbiamo – ha fatto un esempio il direttore – 360 mila ultraottantenni da vaccinare, che significano 720 mila dosi. Col ritmo attuale, le avremo solo per fine aprile. Senza dimenticare che la popolazione complessiva da vaccinare ammonta a 4 milioni di persone».

Al via a Padova ai test volontari per il popolo dello spritz

Nel frattempo, da domani (13 febbraio 2021 ndr) sarà possibile per i giovani fino ai 25 anni effettuare gratuitamente i primi tamponi volontari in uno dei gazebo allestiti nei luoghi di aggregazione.
Il primo “punto tampone” sarà a Padova. 
La campagna fa parte della strategia della Regione per capire quanto anche le piazze e i luoghi della movida possano essere amplificatori dell’infezione.

Classificazioni e scuola

Oltre a commentare la trattativa sui vaccini («Posso garantire che tiriamo dritti: se i vaccini non arriveranno sarà perché qualcuno ci prende in giro o perché qualcuno ci blocca con qualche provvedimento») il presidente della Regione, Luca Zaia, si è soffermato anche sulla nuova classificazione delle fasce regionali, attesa per oggi. «Oggettivamente, abbiamo tutti parametri da zona gialla».

E, ammettendo la forte preoccupazione sulla recrudescenza del virus, ha concluso facendo il punto sulla scuola, visto che la prossima settimana sarà l’ultima dell’ordinanza regionale che prevede lezioni in presenza alle superiori per il 50% degli studenti. «Vedremo i dati della prossima settimana – ha spiegato – e poi decideremo le nuove percentuali che ci consentano di garantire la scuola in presenza nella massima sicurezza per tutti».

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