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World Backup Day: una copia ti salverà

World Backup Day: una copia ti salverà

È arrivata al 12° anno la giornata del 31 marzo, istituita per ricordare l’importanza di salvare i propri dati affidati alle memorie elettroniche

Sarà capitato a molti di dover riscrivere, in tutto o in parte, un testo che si stava digitando al computer a causa della chiusura inattesa del programma o dello spegnimento della macchina per un calo di energia.
E sono sicuramente in tanti anche coloro che, per averlo smarrito o per un guasto che lo ha messo irreparabilmente ko, insieme al proprio smartphone hanno perso anche il patrimonio di video, foto e informazioni contenuto al suo interno.
Sono solo due esempi di come, insieme agli innumerevoli vantaggi, vivere in un mondo sempre più tecnologico comporta anche dei rovesci della medaglia per chi non si è mosso per tempo, salvaguardando le proprie memorie affidate ai diversi dispositivi.
Il World Backup Day, la giornata del backup del 31 marzo, giunta alla 12^ edizione, intende richiamare l’attenzione proprio sull’importanza di predisporre un “piano B”, visto che nemmeno “salvare ogni 5 minuti” il lavoro sul computer ci può far sentire al sicuro.
Tanto più che i nostri dati e i nostri archivi, oltre che dagli inconvenienti legati alla vita di tutti i giorni, rischiano di essere sempre più minacciati anche da chi vi attenta in maniera dolosa.

World Backup Day
hacker

Backup: ben il 30% non ne hai mai fatto uno

Dalla perdita di un livello avanzato conquistato in un gioco su una consolle a quella di una tesi di laurea quasi completata, dalla cancellazione di un’agenda di numeri e contatti a quella di un archivio fotografico.
Una vicenda a metà tra storia e leggenda dice che la Pixar, nel 1998, riuscì a salvare il 90% del film “Toy Story 2” solo grazie a una copia fatta da una delle 30 persone coinvolte nel progetto per portarsi a casa il lavoro durante la maternità.
Gli esempi degli incidenti che possono capitare a quel che crediamo essere al sicuro in un archivio digitale sono davvero molteplici. E sono molto più comuni di quel che si possa pensare. Eppure, sottolinea uno studio del Ponemon Institute, nonostante l’attuale disponibilità online in cloud senza dover ricorrere ad hard disk esterni (anche se il consiglio è di effettuare entrambi i backup), il 21% di chi utilizza gli strumenti informatici non ha mai effettuato nemmeno un backup (ma altre fonti parlano del 30%).
Lo stesso studio aggiunge anche che il 29% della cancellazione di dati in maniera irreparabile avviene in maniera involontaria.

World Backup Day

Gli attacchi esterni e i rischi per l’economia

Per completare il quadro, va sottolineato che ogni mese in media 1 computer su 10 viene attaccato dai virus informatici, alcuni dei quali puntano proprio a “sequestrare” i dati contenuti nella memoria, chiedendo un riscatto per il loro rilascio. E tra i settori ritenuti più vulnerabili dal Clusit, l’associazione italiana per la sicurezza informativa, ci sono il settore manifatturiero del Made in Italy, quello tecnico-scientifico e i servizi professionali.
Le statistiche dicono che 188 dei cyber-attacchi globali registrati nel 2022, nella più della metà causati dai malware (con un +6% rispetto al dato generale) hanno colpito l’Italia. Si tratta del 7,6% del totale mondiale, con gravi conseguenze, sia economiche, che sociali, che d’immagine, per ben il 95% degli attacchi. Ma la crescita del fenomeno riguarda tutti, con un +900% in un anno di vittime di campagne non mirate.
Quanto poi agli attacchi di tipo “ransomware”, cioè il blocco dell’accesso a tutti o alcuni dei contenuti di un computer con la possibilità di sbloccarli solo dopo il pagamento di un riscatto, il Veeam Ransomware Trends Report 2022 stiam che siano stati subiti almeno una volta lo scorso anno dall’85% delle imprese.

I consigli per aziende e privati

Proprio in considerazione della diffusione del rischio di perdere i dati, in occasione del World Backup Day 2023 il Clusit ha indicato 3 regole da applicare a livello aziendale per evitare i rischi.
In primo luogo va organizzato e aggiornato un piano di continuità operativa, poi la continuità va garantita attraverso un ambiente di “disaster recovery” possibilmente in cloud e infine prevedere un backup immutabile di tutti i dati dell’organizzazione.
Un privato, invece, può tutelarsi attraverso un doppio backup, in cloud e su dispositivi fisici.
In particolare riguardo alla prima forma, è assolutamente consigliabile proteggere e criptare i dati attraverso una password, che non sia già usata per altri servizi né troppo semplice e da cambiare con una certa frequenza. Per ottimizzare tempo e spazio del backup, inoltre, è importante eliminare i dati non necessari.

Alberto Minazzi

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Tag:  computer

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