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Virus sinciziale: ufficiale il primo caso a Roma

Virus sinciziale: ufficiale il primo caso a Roma

L’epidemia annuale che colpisce i bambini è alle porte. Normalmente genera picchi di malattia nei primi tre mesi dell’anno

Puntuale come un orologio, è arrivata.
L’epidemia annuale del virus sinciziale, che interessa soprattutto i bambini sotto i due anni, ma non lesina gli altri, è ufficialmente arrivata in Italia con l’isolamento di un bimbo di 3 mesi al Policlinico Umberto Primo di Roma.
“E’ il primo caso della stagione – ha confermato all’agenzia Adnkronos il presidente della Società italiana di malattie respiratorie infantili Fabio Midulla-.Ci aspettiamo, in due o tre settimane, l’inizio dell’epidemia, che ha tra le cause tipiche, nei bambini, la bronchiolite”.
Visti anche gli sbalzi di temperatura, sono già diversi i bambini a casa con riniti o anche in ospedale con bronchioliti causate da rinovirus.
Ma il virus sinciziale è arrivato solo ora e, come di solito accade, si protrarrà fino ad aprile. Normalmente genera picchi di malattia tra gennaio, febbraio e marzo.

Cos’è il virus sinciziale

Si tratta di un’infiammazione delle piccole vie aeree dei polmoni dei bambini e rappresenta, rileva l’Istituto Superiore della Sanità, “la prima causa singola di infezioni respiratorie acute del basso tratto respiratorio nei bambini di tutto il mondo”.
Fino ai due anni, la contraggono praticamente tutti. Ma in diverse forme, dalle più blande, con raffreddore e otite, fino alle più serie, come bronchite o polmonite.
Il virus si trasmette per via aerea: basta uno starnuto, un colpo di tosse, oppure il contatto con secrezioni nasali infette per essere contagiati.
Poi, ci sono dai quattro ai sei giorni di incubazione prima che la malattia si manifesti.

I sintomi

Normalmente appaiono sintomi simili al raffreddore ma in alcuni casi, nei bambini che hanno meno di 3 anni, può arrivare una tosse secca accompagnata da un respiro sibilante.
Da qui il virus arriva a determinare spesso bronchiolite o broncopolmonite.
In questi ultimi due casi occorre rivolgersi all’ospedale per “aiutare il bambino a respirare”.
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sotto i due anni, ogni anno contraggono il virus sinciziale circa 64 milioni di bambini.
Per i più fragili (perché prematuri o con malattie cardiache, polmonari o neuromuscolari) viene utilizzato un anticorpo monoclonale, il farmaco Palivizumab, per proteggerli dalle complicazioni più gravi della malattia.

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