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VENEZIA SPECCHIO DELLE DOLOMITI, UN'IDEA METROPOLITANA FIN DAI TEMPI DELLA SERENISSIMA

VENEZIA SPECCHIO  DELLE DOLOMITI,  UN'IDEA METROPOLITANA FIN DAI TEMPI DELLA SERENISSIMA

Il presidente del Consorzio Operatori turistici Alleghe Caprile, Giuseppe Crupi, spiega il legame tra le cime e la città storica

Giuseppe Crupi, Presidente del Consorzio Operatori turistici Alleghe Caprile
Venezia è un’isola. Ma è un’isola che viene da lontano. Da quelle montagne, che quando l’aria è tersa e la luce è radente, sembrano lì, a due passi, a cingerla come una corona. Venezia poggia su una foresta di alberi rovesciati. Le sue fondamenta sono migliaia di pali conficcati nella laguna. È il “legno della Serenissima”, e viene, appunto, da quelle cime che si stagliano sull’orizzonte. In un’ottica metropolitana, Venezia non potrà fare a meno delle sue montagne. Perché, vale la pena di ricordarlo, ai tempi della Serenissima, il leone di San Marco arrivava fino alle Dolomiti.
“La città metropolitana abbatterà i confini e i campanili”, dice con sicurezza Giuseppe Crupi, presidente del Consorzio Operatori Turistici Alleghe Caprile e, fino a qualche mese fa, assessore allo Sport del comune di Alleghe. Tre anni fa, fu proprio lui a promuovere, all’insegna dello sport, una nuova avventura che ancor oggi lega Venezia alle sue montagne, nello specifico Alleghe. Stiamo parlando del raduno estivo dell’Umana Reyer Venezia.

«Il binomio Alleghe-Venezia è stato subito fortissimo – ricorda Crupi – e il giorno della presentazione la piazza era veramente gremita. D’altronde, Alleghe è Venezia».
E visto che Alleghe è Venezia, il sodalizio tra Reyer e la cittadina sul lago non poteva che andare nel migliore dei modi. Dopo i primi tre anni di ritiro è appena stato siglato l’accordo per altri tre anni. «Una notizia che diamo con orgoglio – aggiunge il presidente degli operatori turistici – anche perché gli amici veneziani sono i più presenti nelle nostre montagne». Il prossimo passo è stringere ancor di più i legami con Venezia, la cui area metropolitana può, come detto, spingersi idealmente fino alle Dolomiti e all’area pedemontana. Anche perché nel 2015 c’è un appuntamento da non perdere: l’Expo. Un’ occasione unica per aprirsi al mondo e per far conoscere bellezze e possibilità della montagna veneziana. Venezia è infatti l’unica città italiana che, con Milano, ospiterà i padiglioni della grande esposizione internazionale. Il tema di Venezia sarà quello dell’acqua. Elemento alla base della vita, ma anche del connubio montagna-laguna. E in questo senso ci si sta muovendo, per promuovere Alleghe e l’intero comprensorio del Civetta.

«Stiamo progettando dei percorsi tematici per l’Expo», anticipa Crupi, che poi aggiunge: «La tematica dell’acqua ci fa pensare alla pesca sportiva e ai torrenti, ma anche a un progetto su come si vive la montagna e il lago. Per noi l’Expo è una vetrina per farci conoscere».
L’idea – aggiunge il presidente degli operatori turistici –  è quella di avere un’attività settimanale, tipo il venerdì, ancorata agli arrivi dei turisti all’aeroporto. «Li aspettiamo e poi li portiamo in villeggiatura qui, dove si può sciare, ma anche fare passeggiate o percorsi con la bici. Magari gli insegniamo pure la pesca con la mosca». Di per sé, Venezia non è lontana. Eppure, ancora oggi, la montagna soffre di un deficit nei collegamenti e nelle infrastrutture. La speranza è che, con l’avvio della Città Metropolitana di Venezia, qualcosa possa cambiare, magari con più treni diretti, o con maggiori collegamenti dagli aeroporti e dalle stazioni e, ancora, con altre dotazioni come ad esempio la banda larga.
«Pensiamo al progetto di “A Venezia si scia, le Dolomiti a un’ora”. Dobbiamo migliorare le infrastrutture, anche per i turisti che vengono dall’estero. Se solo si riuscisse a portarli velocemente in montagna…».

Intanto, gli operatori della montagna si sono dati da fare. Sono stati loro ad anticipare il grande sistema aeroportuale del Veneto, con l’apertura del servizio “Dolomiti Sky Shuttle”. Dagli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia si può prendere una navetta e arrivare direttamente sulle piste. Oggi, ad esempio, si può prenotare il transfer in due ore si arriva ad Arabba, direttamente in albergo. Il tutto, ovviamente, collegato al comprensorio del Civetta, che già oggi è meta di molti turisti stranieri, in particolare inglesi e tedeschi. Ad Alleghe si lavora molto con i gruppi, soprattutto polacchi e cechi, ma anche spagnoli e svedesi. Il 50% degli stranieri viene dall’Europa dell’Est, nonostante non si sia ancora aperto il mercato russo. Poterli collegare a Venezia con più semplicità e velocità, e grazie al “marchio” di Venezia, ricordando la vicinanza tra montagna e Serenissima, si potrebbero avere numeri ben più ampi. Un paracadute da aprire quando il meteo guasta la stagione, come è accaduto quest’anno. «In estate – ricorda Giuseppe Crupi – la flessione è stata del 20%. La stagione invernale proporrà pacchetti interessanti, con promozioni e offerte che si possono trovare anche sul sito internet skicivetta.com».

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