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Tra fiori ed essenze Campo Santa Margherita ritrova la sua quotidianità

Tra fiori ed essenze Campo Santa Margherita ritrova la sua quotidianità

Due volte la settimana a casa di Andrea e Raffaella, a Bassano, la sveglia suona alle 4.30 di mattina.
Due ore di guida e si arriva a Venezia. Al Tronchetto c’è la barca, infine l’approdo a San Pantalon per allestire
il banchetto dei fiori in campo Santa Margherita.
Due volte la settimana (gli altri giorni in altre città), da venticinque anni: una vita.
Punteggiata di fiori e profumata dalle essenze della stagione.
Una seconda vita. Lui ex geometra, lei ex cafoscarina fuori-sede. Oggi marito e moglie: propositi diversi un tempo, poi la svolta.


Chi vive a Venezia li ha certamente riconosciuti. E’ quella allegra coppia che “colora” con i suoi fiori il campo della
movida lagunare. Li ha fermati solo l’acqua granda, qualche volta le forti raffiche di vento o le rare nevicate veneziane. E il lockdown.
Ma da quando è scattata la Fase 2 di questa difficile stagione pandemica, Venezia ha subito ritrovato una presenza
ormai tradizionale e insostituibile, talvolta aiutati dai figli Piero ed Emma.

“Abbiamo cominciato 25 anni fa, non uno scherzo per noi foresti entrare sulla piazza veneziana. Oggi si parlerebbe di start-up, più semplicemente siamo degli ambulanti” dice Andrea che ricorda come, nei primi anni, le clienti più mattiniere fossero le suore: comperavano i fiori per i loro conventi e le chiese.

La seconda vita di Andrea e Raffaella iniziò quando rilevarono la licenza di una di quelle donne che tanti decenni fa venivano dalla campagna a vendere fiori ai “signori” della città.
“Sicuramente ci sono veneziani che ancora le ricordano, erano in quattro: delle camminanti. Con il nostro avvento la licenza fu trasformata in commercio ambulante. E con gli anni anche la città è cambiata, ma guardatevi in giro: di fiori c’è ancora bisogno”.

Soprattutto oggi, tra mascherine e guanti, distanziamento sociale e un po’ di angoscia.
“E’ il bello di essere qui, in questo campo: un servizio ma anche un momento di socialità, di compagnia. Venezia è la città ideale per vivere queste queste emozioni”. E Andrea va oltre “E ora la città è davvero in mano ai veneziani. Sono i veri residenti, magari anche stranieri, ma è Venezia che parla e respira”.
E vuole i vostri fiori. “Adesso è più dura: mancano gli allestimenti, le forniture agli alberghi, ancora alle chiese ai Frari, ai Carmini, anche a San Rocco. Ma i nostri clienti, quelli li abbiamo ritrovati, felici di rivederci”.


Erano tornati, Andrea e Raffaella, ancora prima dei bar e dei parrucchieri, prima delle palestre e dei teatri.
“E ci siamo accorti di quanto è diventata grande Venezia, una strana sensazione. Anche per questo, forse, il nostro Banchetto dei Fiori, ha ripreso ad essere luogo di socializzazione.
Le persone ne hanno bisogno anche psicologicamente. Peonie e garofani, rose e gerbere per essere loro vicini e sentirsi vicini”.
E di nuovo quella sveglia ha ripreso a squillare. Due volte la settimana.

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