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La laguna sud e le sue meraviglie da salvaguardare

La laguna sud e le sue meraviglie da salvaguardare
Casone ATN Laguna Sud

Tante le iniziative dei “Barenanti”:
dalle giornate ecologiche alle attività culturali per la riscoperta degli antichi usi

Si svolgerà sabato 8 agosto l’annuale raccolta dei rifiuti abbandonati nel territorio della laguna Sud, un’iniziata promossa ed organizzata dall’associazione I Barenanti, presieduta da Daniele Cagnin.
“Quest’anno dedicheremo la nostra giornata ecologica alla spiaggia di Pellestrina – spiega Cagnin -. L’appuntamento per i volontari è alle ore 16.00 proprio davanti alla spiaggia antistante il cimitero. Come ogni anno recupereremo enormi quantità di materiale, nylon che crea danni anche letali alla fauna ittica, polistirolo, bottiglie di vetro e plastica. Vista l’attuale situazione sanitaria credo che quest’anno troveremo anche molto materiale farmaceutico, mascherine e guanti in primis”.
La giornata ecologica è solo una delle numerose attività de I Barenanti, associazione nata con l’obiettivo di promuovere un turismo responsabile e sostenibile che valorizzi l’importanza degli ambienti umidi come la barena e la laguna.

Laguna Sud
Laguna Sud

Un ecosistema unico, paesaggi spettacolari

“La laguna veneta sud offre una flora e una fauna unici oltre a paesaggi mozzafiato, un habitat semi-lacustre reso vulnerabile da cambiamenti naturali e climatici irreversibili – aggiunge Cagnin – In questo ecosistema interconnesso, protagoniste indiscusse sono le barene ovvero terreni fangosi ora sopra ora sotto il livello del mare”.

anatre selvatiche in barena
anatre selvatiche in barena

La superficie occupata sulla terra dalle zone umide (paludi e acquitrini, lagune, torbiere, specchi d’acqua e delta dei fiumi), è di circa il 6%.
Un dato purtroppo in discesa, visto che solo nel 1900 è andato distrutto ben il 60% del patrimonio mondiale, di cui il 90% in Europa.
Le zone umide sono veri e propri serbatoi d’acqua e hanno un ruolo importantissimo, spesso sottovalutato, per la conservazione degli equilibri ecologici.
Agiscono come delle spugne: assorbono, rilasciano e regolano le acque, ripulendole da molti agenti inquinanti organici; riciclano nutrienti e catturano i sedimenti, aiutano a prevenire le inondazione proteggono le coste. La distruzione delle aree umide causa inoltre, secondo le stime attuali, il rilascio di tonnellate di gas serra, sopratutto CO2 e metano.

I Barenanti e gli antichi usi della laguna

L’associazione I Barenanti, i cui soci sono pescatori, cacciatori e, in genere tutte quelle persone che vivono la realtà della laguna, intende contribuire a preservare il territorio lagunare e le attività che vi si praticano, coinvolgendo in modo trasversale residenti e non in attività tipiche di quest’area.
“Sono già attivi i corsi di voga alla Veneta o “ala valesana” dedicati ai più piccoli e a breve inizierà la scuola di tombolo, il tipico merletto di Pellestrina, che sarà tenuto da una maestra merlettaia dell’isola direttamente nella sua abitazione”, aggiunge Cagnin.

Purtroppo a causa delle attuali restrizioni dovute all’emergenza sanitaria abbiamo dovuto rinunciare a diverse iniziative, ma a breve, appena ci sarà consentito, riprenderemo le escursioni in barca alla scoperta dei casoni della zona di Conche, Codevigo e Campagna Lupia, come ad esempio bellissimo Cason delle Sacche nella valle Millecampi, restaurato di recente oppure il Casone di Valle Zappa a Campagna Lupia, edificio progettato nel 1925 dall’architetto Duilio Torres appassionato di architettura nordica.

Casone di Valle Zappa a Campagna Lupia
Casone di Valle Zappa a Campagna Lupia

Qui anche grandi personalità come Ernest Hemingway e Salvator Dalì trassero ispirazione per le proprie opere”.
I casoni, inizialmente costruiti con fango, paglia e arelle, poi in muratura, fungevano da abitazione per i Capovalle, i barcaioli ed i Vallesani (personale addetto alla valle) e servivano soprattutto da rifugio per i ricchi cacciatori provenienti molto spesso da Padova.
Le date delle escursioni in barca organizzate da I Barenanti saranno annunciate sul sito: www.ibarenanti.it/. A breve sarà varato un moto topo di 10 metri appena restaurato, un’imbarcazione che sarà utilizzata a fini turistici e per le varie attività promosse dall’associazione.

Tra caccia e pesca riscoprendo antiche tecniche e usanze della laguna sud

I Barenanti si occupano anche di caccia e di pesca seguendo i metodi tradizionali quelli, come afferma Cagnin”di na ‘olta”.
“Molti soci pescatori – conclude il presidente – ci hanno aiutato a riscoprire tecniche ed usanze ormai scomparse, o in via di estinzione, promuovendo iniziative e progetti culturali. Ad esempio in occasione della nostra festa annuale, che si celebra in maggio, allestiamo all’interno di un casone tipico lagunare una mostra fotografica di foto scattate da fotografi professionisti e da soci dell’associazione. In esposizione, inoltre, materiali da pesca della tradizione lagunare e caccia valliva”.
La caccia in laguna è una tradizione ancora viva nella laguna veneta, la più vasta e importante zona umida italiana, una delle più rilevanti nell’intero bacino del Mediterraneo per la sosta, la riproduzione e lo svernamento degli acquatici.

Botte e coveja per la caccia agli antadi
Botte e coveja per la caccia agli antadi

I Barenanti parteciperanno, in forma tradizionale, all’apertura della stagione venatoria in programma a settembre. La caccia alle anatre viene praticata con l’ausilio di diversi stratagemmi, ereditati dalle passate generazioni e perfezionati con nuove tecniche e accessori, come gli stampi meccanici, giostre e richiami manuali.

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