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Vaiolo delle scimmie: via alla vaccinazione. 4200 dosi arrivate

Vaiolo delle scimmie: via alla vaccinazione. 4200 dosi arrivate

Da lunedì 8 agosto le somministrazioni allo Spallanzani di Roma. Prime dosi anche a Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto

Il Ministero della Salute ha definito modalità e platea della prima immunizzazione contro il vaiolo delle scimmie e la campagna vaccinale può così partire, da oggi, lunedì 8 agosto 2022, dall’ospedale Spallanzani di Roma.
“Al momento – ha precisato la circolare firmata dal direttore generale del Ministero, Giovanni Rezza – la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche, fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa”.
Con la stessa circolare, il Ministero ha autorizzato la temporanea distribuzione del vaccino, “al fine di consentirne la successiva donazione da parte della Commissione europea”. In un altro documento, è stato così definita la ripartizione delle prime 4.200 dosi già arrivate.

vaccino vaiolo delle scimmie

Le prime dosi di vaccino

Sentite Regioni e Province autonome, il piano di distribuzione del vaccino “Jynneos (MVA-BN)” ha assegnato le dosi attualmente disponibili alle regioni con il più alto numero di casi segnalati ad oggi.
Quasi la metà, esattamente 2 mila dosi, sono state destinate alla Lombardia, 1.200 al Lazio, 600 all’Emilia-Romagna e 400 al Veneto. La quota di dosi, in multipli di 20 fino a 60 dosi, è stata messa da subito a disposizione per le Regioni e le Province autonome che ne facciano richiesta.
Una quota di vaccino resterà invece stoccata presso il Ministero della Salute per eventuali emergenze.
La seconda tranche di donazione è “attualmente prevista per la seconda metà del corrente mese di agosto” e, in previsione, “saranno nuovamente stabiliti i criteri e il piano di distribuzione delle dosi ulteriormente disponibili”.

I primi soggetti coinvolti nella vaccinazione

In considerazione della limitata disponibilità di dosi, il Ministero ha quindi individuato “le prime categorie ad alto rischio a cui verrà offerta inizialmente la vaccinazione, come profilassi pre-esposizione”.
La prima categoria è quella del personale di laboratorio con possibile esposizione diretta al virus.
La seconda ricomprende “persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini”.

vaccino vaiolo delle scimmie
Riguardo alla seconda categoria, la circolare specifica che le persone interessate dovranno rientrare anche all’interno di alcuni criteri di rischio: dall’aver avuto rapporti con più partner sessuali negli ultimi 3 mesi, alla partecipazione a eventi di sesso di gruppo o a incontri sessuali in locali, club, cruising e saune.
Ancora, dall’aver registrato almeno un episodio di infezione sessualmente trasmessa nell’ultimo anno, all’abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche.

Il vaccino

Il vaccino attualmente disponibile è il “MVA-BN”, basato su virus vivo Ankara modificato non replicante.
Autorizzato dalla Food and Drug Administration per la prevenzione del vaiolo e del vaiolo delle scimmie nei soggetti adulti ad alto rischio di infezione, è distribuito negli Stati Uniti con il nome di “Jynneos”.
Lo stesso vaccino è autorizzato anche in Canada, con il nome commerciale “Imvamune”, e in Europa, come “Imvanex”, che, secondo quanto riportato da Ema (che ne ha esteso l’indicazione d’uso anche per il vaiolo delle scimmie”), presenta “piccole differenze in termini di processo di produzione” che però “non influiscono sulla qualità finale”.
“Jynneos” è indicato per i soggetti a partire dai 18 anni di età ad alto rischio di infezione.
Prevede una vaccinazione primaria (cioè rivolta a chi non si è mai vaccinato in precedenza contro il vaiolo) con due dosi a distanza di almeno 4 settimane.
Per chi ha ricevuto in passato almeno una dose di vaccino antivaiolo o di “MVA-BN” o per chi abbia completato il ciclo vaccinale specifico da oltre 2 anni è possibile un richiamo con una dose singola.

vaccino vaiolo delle scimmie

Efficacia, reazioni avverse, controindicazioni

Il Ministero spiega che si ritiene che “MVA-BN” sia “potenzialmente utile nel proteggere le persone dalla malattia” provocata dal virus del vaiolo delle scimmie. Gli studi di laboratorio effettuati dall’EMA Task Force hanno suggerito che il vaccino induca infatti la produzione di anticorpi diretti contro il virus.
La circolare cita anche studi osservazionali condotti in passato in Africa secondo cui la prevenzione dall’infezione potrebbe raggiungere l’85%.
Anche se chiarisce che “sono in corso, a livello globale, studi clinici volti a definire l’efficacia del vaccino nell’attuale contesto epidemico e l’eventuale efficacia del suo utilizzo nella profilassi post esposizione”.
Le reazioni avverse più comuni segnalate sono reazioni nella sede di iniezione e reazioni sistemiche comuni tipiche dei vaccini, che si risolvono entro pochi giorni. Reazioni avverse gravi, “tutte non fatali”, sono state segnalate in una percentuale tra l’1,5% e il 2,3% dei casi.

Il vaccino può essere somministrato anche a soggetti immunocompromessi, con infezione da Hiv o dermatite atopica. Invece, “al momento – precisa il Ministero – è preferibile una distanza di almeno 4 settimane” dalla vaccinazione anti Covid. E, “a scopo precauzionale”, è preferibile evitare l’uso del vaccino durante gravidanza e allattamento.

Alberto Minazzi

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