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Vaiolo delle scimmie: sono 689 i casi in Italia

Vaiolo delle scimmie: sono 689 i casi in Italia

L’aggiornamento di Oms, Ecdc e Ministero. Dalla Francia segnalazioni di casi asintomatici e di trasmissione dall’uomo al cane

Il vaiolo delle scimmie, dichiarato il 7 luglio emergenza sanitaria dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), è arrivato in Italia a maggio.
Erano stati diagnosticati tre casi il giorno 23, sono diventati 7 il giorno 25, ben 505 il 3 agosto e 689 oggi.
Nel mondo sono 35 mila le persone colpite, 12 i decessi.
Secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute da noi il contagio viaggia al ritmo di una trentina di casi segnalati in 3 giorni.
In Europa, i casi identificati al 16 agosto in 43 Paesi, sono 19.429, di cui 18.960 segnalati attraverso il sistema di sorveglianza Tessy, con la seguente conferma in laboratorio per 18.847 di questi.
In Italia, dal 12 al 16 agosto, le nuove infezioni confermate sono state invece 18 (+2,8%), portando il totale a 662 casi.
Monkeypox inizia a essere nel nostro Paese un’emergenza.
E se nel Regno Unito si registra un rallentamento dopo i picchi di giugno (essendo passati da 52 a 29 casi di media al giorno), dalla Francia arrivano notizie poco rassicuranti sul fronte della possibilità di sviluppare la malattia in forma asintomatica, oltre che sulla prima possibile trasmissione del virus dall’uomo al cane.

Il bollettino dell’Oms

A fare il punto della situazione mondiale è stato il direttore generale dell’Oms, Tedros Ghebreyesus. I decessi dovuti al vaiolo delle scimmie sono finora 12, mentre i Paesi interessati dall’epidemia sono 92. Come ha sottolineato Ghebreyesus, quasi la totalità dei casi “sono stati segnalati in Europa e nelle Americhe, fra uomini che fanno sesso con uomini”.

“I vaccini – ha aggiunto il direttore – possono svolgere un ruolo importante nel controllo dell’epidemia. E in molti Paesi c’è una forte domanda di vaccini da parte delle comunità colpite. Per il momento le forniture e i dati sull’efficacia dei vaccini sono limitati, anche se stiamo iniziando a ricevere dati da alcuni Paesi”.

Tedros Ghebreyesus, riguardo a questo tema, ha però espresso anche la preoccupazione “che l’accesso iniquo ai vaccini che abbiamo visto durante la pandemia di Covid-19 si ripeta e che i più poveri continuino a essere lasciati indietro”.

Il bollettino del Ministero e dell’Ecdc

Quanto ai dati italiani, la netta predominanza, nel totale di 662 casi al 16 agosto, è data da pazienti uomini: 652, contro sole 10 donne. L’età media degli infetti è di 37 anni e sono 185 i casi collegati a viaggi all’estero.

Si confermano Lombardia (291 casi, +8) e Lazio (121, +3) le regioni maggiormente interessate, seguite da Emilia Romagna (70, +1) e Veneto (46, +2). Un nuovo caso ha riguardato anche Toscana (arrivata a 31), Puglia (14), Sicilia (5) e Sardegna (4). Ancora senza infezioni restano Basilicata, Calabria, Molise, Umbria e Valle d’Aosta.

Le cifre sono state confermate anche da Oms Europa e Ecdc, che hanno specificato come il 40% dei casi europei riguarda persone tra i 31 e i 40 anni e il 98,9% degli infettati sono maschi. I morti, invece, sono stati 2.

Il monkeypox asintomatico

Anche se non si tratta dei primi casi (3 ne erano stati riscontrati in una clinica belga a fine giugno), dalla Francia arrivano intanto preoccupanti riscontri sulla possibilità di contrarre il monkeypox senza manifestare sintomi evidenti. Se le indicazioni verranno confermate, si renderebbe più complicata l’interruzione delle catene di contagio.

A evidenziare questa forma asintomatica del vaiolo delle scimmie sono i risultati dell’indagine condotta all’ospedale Bichat-Claude Bernard di Parigi, pubblicati sulla rivista “Annals of Internal Medicine”. Dall’analisi dei tamponi rettali a cui si erano sottoposti 200 pazienti per controlli legati ad altre malattie infettive i medici hanno riscontrato la positività al monkeypox per 13 di loro.

Solo 2, nei giorni successivi, hanno avuto manifestazioni della malattia, mentre i restanti 11 hanno continuato a rimanere totalmente asintomatici. Come sottolineano i ricercatori, in ogni caso, “non è noto se la positività indichi una diffusione viale tale da portare alla trasmissione dell’infezione”.

Da uomo a cane

Sempre a Parigi è stato intanto documentato, anche sulla rivista “The Lancet”, un primo caso sospetto di trasmissione del virus da uomo a cane. L’animale, un levriero italiano di 4 anni di proprietà di due uomini conviventi, ha presentato lesioni mucocutanee a distanza di 12 giorni dai suoi padroni, con cui era abituato a dormire.

Anche se era già stata riscontrata l’infezione da monkeypox in cani della prateria negli Stati Uniti e in primati in cattività in Europa, oltre che in roditori e primati selvatici nei Paesi in cui il virus è endemico, è la prima volta che viene segnalata la malattia in animali domestici. E si apre così il dibattito sulla necessità di isolare dalle persone, durante l’infezione, i loro animali di casa.

Regno Unito: già 27 mila vaccinati

Sul fronte vaccinale, infine, arriva l’aggiornamento della campagna avviata dal Regno Unito. Come ha reso noto l’Health Security Agency, il vaccino contro il vaiolo delle scimmie è già stato somministrato dal servizio sanitario a 27 mila persone a maggior rischio di esposizione.

Di queste, 25.325 dosi sono state inoculate a gay, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Le restanti a operatori sanitari e contatti stretti delle persone infette.

Alberto Minazzi

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