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Quarta ondata: i giovani e la vaccinazione pediatrica

Quarta ondata: i giovani e la vaccinazione pediatrica

Il Covid non è più solo una malattia per vecchi. Vuoi per la vaccinazione ormai capillare delle fasce d’età più avanzate, vuoi per le mutate caratteristiche delle varianti, l’età media dei soggetti infettati dal virus Sars-CoV-2 si è decisamente abbassata. E non mancano i casi di bambini, come l’undicenne di Gragnano attualmente intubato in terapia intensiva all’ospedale Santobono di Napoli, che sviluppano la malattia in forma grave.
Il tema della vaccinazione pediatrica, scendendo cioè sotto l’attuale soglia fissata a 12 anni, è dunque quantomai d’attualità.
In Italia, sono circa 4 milioni i bambini che rientrano nella fascia d’età interessata.

Vaccino Covid pediatrico in Europa e nel mondo

L’Ema, l’agenzia europea del farmaco, ha annunciato ufficialmente in una nota del 10 novembre che sta valutando la domanda di estensione dell’utilizzo anche del vaccino Moderna nella fascia tra 6 e 11 anni. La stessa procedura, per i bambini tra 5 e 11 anni, è stata avviata il 18 ottobre per l’altro vaccino a rna, quello di Pfizer, con l’esito della valutazione atteso per metà dicembre.
La vaccinazione contro il Covid per i bambini è intanto già partita in alcuni Paesi.
Cina, Argentina, Bahrein ed Emirati Arabi hanno ad esempio autorizzato l’utilizzo del siero Sinopharm per i bambini dai 3 anni in su. Cile, Ecuador e Indonesia vaccinano i bambini sopra i 6 anni con Sinovac. E Cuba utilizza i vaccini nazionali approvati addirittura a partire dai 2 anni.

vaccinazione pediatrica

Vaccino Covid pediatrico: gli Stati Uniti

Il vaccino Pfizer-BioNTech ha invece ricevuto il via libera alle somministrazioni ai 28 milioni di bambini tra i 5 e gli 11 anni da Food and Drug Administration e Cdc negli Stati Uniti.
Tra le motivazioni esposte dai Cdc, il fatto che il Covid è una delle prime 10 principali cause di morte tra i più piccoli. E, secondo le stime ufficiali, almeno 1,9 milioni di bambini americani hanno avuto il Covid da inizio pandemia a oggi.

Nella prima settimana di campagna vaccinale estesa, a vaccinarsi negli Usa, tra coloro che rientrano nella fascia d’età tra 5 e 11 anni, si sono già presentati in oltre 900 mila. La dose che viene inoculata, in questo caso, è pari a un terzo di quella utilizzata per gli adulti. E la somministrazione del richiamo è fissata a distanza di 3 settimane.

Le faq della Società Italiana di Pediatria

Mancando ancora l’autorizzazione, Ministero, Istituto Superiore di Sanità e Aifa ancora non affrontano nei loro siti ufficiali le tematiche specifiche relative alle somministrazioni dei vaccini anti-Covid in età pediatrica. In tal senso, i dubbi possono essere chiariti però dall’elenco di 15 Faq pubblicate online dalla Società Italiana di Pediatria. I pediatri, ad esempio, rispondono a domande come quella sul perché vaccinare gli adolescenti o sul “perché non limitarsi a vaccinare solo i bambini con patologie croniche seguendo la scelta della Germania”.

Le altre risposte vanno dalla possibilità di vaccinarsi per i bambini allergici, affetti da celiachia, da asma, malattie reumatologiche o croniche, all’efficacia della protezione contro le varianti.
Le risposte dei pediatri rispondono anche alle richieste di delucidazioni su alcune “fake news” che circolano, come la necessità di assumere paracetamolo prima di sottoporsi alla vaccinazione, la controindicazione a prendere il sole dopo il vaccino. Le faq riguardano anche l’opportunità di un test sierologico preventivo e dei rischi di infertilità correlati alla vaccinazione, il rischio di trombosi o la possibilità di assunzione di anticoagulanti.

Miocarditi pediatriche e Covid

Un approfondimento specifico è infine riservato dalla Società di Pediatria al tema delle miocarditi pediatriche post vaccinazione.
Al riguardo, viene citato un lavoro, pubblicato dalla rivista scientifica “Circulation”, che ha valutato i dati clinici di 286 bambini di 17 Paesi confermando il dato sulla rarità dei decessi e della stessa sindrome infiammatoria nei bambini con Covid-19.
D’altra parte, ricordano i pediatri citando dati aggiornati a luglio 2021, ogni anno, nel mondo, si contano oltre 1,8 milioni di casi di miocardite nei bambini, soprattutto tra i maschi.
“Risulta essere difficile rilevare una frequenza di miocardite in soggetti in età pediatrica affetti da Covid”, rilevano.

Miocarditi pediatriche e vaccinazione

Quanto ai casi di miocarditi o pericarditi post vaccino Covid in età adolescenziale, il riferimento è quello del report dei Cdc relativo a 7,3 milioni di dosi somministrate a giovani tra 12 e 17 anni. Per le prime dosi, sono stati riscontrati tra le femmine 3 casi di miocarditi o pericarditi dopo 7 giorni e 4 dopo 3 settimane, mentre il dato è rispettivamente di 27 e 32 tra i maschi. Dopo la seconda dose, su 4,2 milioni di somministrazioni, si sale a 19 e 128 casi per femmine e maschi dopo una settimana, 20 e 132 dopo 21 giorni. Nella maggior parte dei casi che hanno richiesto cure mediche, comunque, la sintomatologia è migliorata rapidamente con farmaci e riposo.

“In ogni caso – commentano i pediatri – il CDC, nelle donne di età compresa tra 12 e 17 anni, stima che per ogni milione di seconde dosi si potrebbero prevenire circa 8.500 infezioni, 183 ricoveri e un decesso.
Nei maschi della stessa fascia di età , per ogni milione di seconde dosi si eviterebbero circa 5.700 infezioni, 215 ricoveri e 2 decessi”.
La conclusione della Società di Pediatria è quindi che “si raccomanda la vaccinazione Covid-19 ai soggetti con pregressa anamnesi positiva di miocarditi e pericarditi da varie noxe (ovvero “origini del danno”, ndr) patogene”. E, in generale, possono ricevere la seconda dose anche coloro che sono guariti clinicamente da una pericardite comparsa dopo la prima dose.

Alberto Minazzi

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