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Un nuovo decreto e la legge di bilancio contro l'inflazione e il lavoro povero

Un nuovo decreto e la legge di bilancio contro l'inflazione e il lavoro povero
Il presidente del Consiglio Mario Draghi

Retribuzioni nette con aumenti dai 100 ai 150 euro, ancora tagli su bollette e accise. L’introduzione del Tec

Sono due le azioni che il governo si appresta a mettere in campo per fronteggiare il lavoro povero e il galoppare dell’inflazione.
I dati denunciati dall’ Inps nel suo ultimo rapporto non possono passare inosservati e senza dovuti interventi per contrastare una situazione che rischia di portare il Paese sempre più alla deriva.
Ecco allora che in previsione, ha annunciato il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa, ci sono un nuovo decreto che dovrebbe esser votato entro fine luglio e l’inserimento, nella manovra di bilancio, del taglio del cuneo fiscale, ossia della differenza tra le retribuzione netta che arriva ai lavoratori e il costo effettivo del loro lavoro per le aziende comprendendo gli oneri versati al fisco e agli enti di previdenza.
Come richiesto dai sindacati nel corso dell’incontro con il governo che si è tenuto il 12 luglio, tale differenza dovrebbe andare a beneficio dei lavoratori, che avrebbero così salari più alti e più in linea con quelli europei.

Il Tec per un salario minimo di settore

Per questo, il Governo voterà anche una nuova formula, messa a punto dal ministro del lavoro Andrea Orlando.
Si tratta del Tec, ossia del Trattamento Economico Complessivo: una misura che consentirebbe di allineare il costo del lavoro non a una base minima oraria generale, come accade in molti Paesi dell’Unione ma alla retribuzione oraria prevista dai contratti maggiormente diffusi dei vari settori.


Inoltre, al vaglio ci sono dei “meccanismi di premialità”, in termini fiscali, per le imprese che rinnoveranno i contratti scaduti.
Sembra una banalità ma non lo è affatto visto che ben 8 milioni di italiani lavorano in questa condizione.
Se da un lato si pensa a una premialità, dall’altro non sono escluse anche sanzioni per le aziende che non si adegueranno.
L’intento, non è solo quello di garantire il rinnovo dei contratti scaduti ma anche di ridurre la precarietà e formule contrattuali come il lavoro a chiamata, gli stage o i tirocini.

Il decreto di agosto

Nel frattempo, un nuovo incontro con le sigle sindacali è già stato fissato a fine luglio per concertare gli interventi da mettere in campo dapprima con un decreto immediato e poi, in maniera più strutturale, con la manovra di bilancio, per la quale non sono comunque previsti scostamenti.
Il decreto affronterà soprattutto il problema dell’aumento dei costi di energia, carburanti e bollette in genere.

L’intervento dovrebbe mettere in campo circa 12 miliardi di euro e potrebbe estendere il bonus bollette, che prevede una decurtazione del 15% dei costi per aziende e attività che consumano fino a 16,5 Kw, anche al terzo trimestre.
Il taglio delle accise sui carburanti, al momento in scadenza il 2 agosto, potrebbe essere prorogato per altri due mesi.

La manovra di bilancio

L’atteso taglio del cuneo fiscale dovrebbe entrare nella prossima manovra di bilancio e, se saranno accolte le richieste di Confindustria (stanziamento di 16 miliardi) e dei sindacati (una mensilità all’anno) potrebbe portare le retribuzioni nette dei lavoratori dai 100 ai 150 euro in più.
In realtà questo non per tutti i lavoratori ma per coloro che sono sotto la soglia dei 35 mila euro annui.
Per gli altri, fino ai 50 mila euro, potrebbe esserci un incremento percentuale. L’inserimento di questa misura nella legge di bilancio sarà quantificato con la Nota al Def.

Consuelo Terrin

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