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Treviso: alla scoperta di storia e misteri della città nascosta

Treviso: alla scoperta di storia e misteri della città nascosta

I tour sotto le mura organizzati dall’associazione Treviso Sotterranea stanno portando alla luce un patrimonio altrimenti destinato all’oblio

Alla scoperta della città sotto la città, da valorizzare. Perché Treviso, forse pochi lo sanno, oltre alla bellezza del suo centro storico ricco di fascino con i corsi d’acqua che lo attraversano conserva nel sottosuolo cittadino un prezioso patrimonio storico culturale che si trova in particolare lungo le antiche mura rinascimentali.

Casematte, antiche postazioni d’artiglieria, camminamenti e corridoi, luoghi nelle tenebre dove affondano le radici della storia trevigiana. E riportano la mente a quando Treviso veniva difesa proprio dalle mura che bloccavano gli assedi.

I luoghi cardine di Treviso nascosta

Treviso Sotterranea offre l’opportunità di scoprire quanto celato sotto le mura cinquecentesche attraverso  itinerari guidati, ciascuno di durata differente, con partenza da luoghi cardine per l’esplorazione della città nel sottosuolo.

Il primo punto di riferimento è  il torrione d’angolo di San Tomaso con le relative cannoniere ancora pressoché intatte, attraverso le quali venivano esplosi i tiri di artiglieria per la difesa radente dei tratti di mura a sud verso il Sile e a ovest a copertura dell’omonima porta monumentale. Nel secolo scorso, durante la prima e la seconda Guerra Mondiale, furono utilizzate come rifugio antiaereo come testimonia la presenza di un cunicolo lungo circa 5 metri scavato nello spessore della muratura del torrione.

La casamatta della porta San Tomaso Ph.©Milo Stocco

Dal Bastione si prosegue lungo la golena (lo spazio piano compreso tra la riva di un corso d’acqua e il suo argine) della fossa esterna a ridosso delle mura fino alla base di porta San Tomaso nel cui sottotetto è allestita una mostra che ne illustra le caratteristiche. Si scende poi nell’originario sotterraneo della porta risalente al 1518, ancora perfettamente conservato. Anche qui vi è la presenza di due “bocche di fuoco” ma ciò che rende il momento emozionante è la sosta all’interno dell’ampio spazio voltato a botte dove sono ancora visibili gli alloggiamenti degli argani necessari all’avvolgimento delle catene per il sollevamento dell’antico ponte levatoio in legno.

Con una breve passeggiata dal cuore sotterraneo ci si trasferisce alla parte sovrastante dove è ancora riconoscibile la botola che un tempo era utilizzata per mettere in comunicazione il “sotto” con il “sopra”. Il percorso si conclude attraversando la “penisola del paradiso”, dove si trova l’ingresso a un deposito militare della prima guerra mondiale. E’ questo un punto d’osservazione ideale per ammirare da vicino le sette poderose arcate del Ponte de Pria, una delle maggiori opere idraulico-difensive realizzate durante la ridefinizione della fortezza rinascimentale veneziana.

Sotto e sopra le mura

Un altro percorso interessa il torrione di Santa Sofia, distrutto durante il bombardamento del 14 maggio 1944 ma che conserva ambienti sotterranei originari sotto il terrapieno. E’ un sito di straordinaria importanza dal punto di vista della presenza di strutture ipogee. Si possono infatti vedere una galleria di collegamento e 6 stanze che costituivano i magazzini sotterranei del vecchio macello comunale costruito nel 1866. Tre di queste sono prive di copertura in seguito al bombardamento, le altre invece sono perfettamente integre con le volte di copertura intonacate e le botole di comunicazione con il piano sovrastante.

Uno dei sei magazzini sotterranei del vecchio macello ottocentesco a Santa Sofia Ph.© Milo Stocco

Questi ambienti sono stati riaperti al pubblico nel 2016 grazie a una radicale opera di pulizia realizzata dall’associazione Treviso Sotterranea oltre al ripristino del lungo cunicolo  che partendo dall’originaria cannoniera nord del medesimo bastione si snoda per oltre un centinaio di metri sotto il terrapieno delle mura.

Da qui si prosegue lungo la fossa esterna camminando su un cordone allagato che porta fino alla vecchia cannoniera cinquecentesca ribassata e riutilizzata come sbocco di una parte del canale delle Convertite. Questa deviazione risale almeno al ‘700 e successivamente modificata per creare lo scarico del macello. Il cunicolo, presenta vari interventi che vanno dal ‘500 all’’800 e permettono di intuire il riutilizzo della struttura e le fasi costruttive.

Ingresso del cunicolo sotterraneo ricavato alla base dell’originaria cannoniera nord del bastione di Santa Sofia Ph.© Milo Stocco

Un patrimonio da far conoscere, valorizzare e salvaguardare

Treviso Sotterranea nasce ufficialmente nella primavera del 2014 con l’obiettivo di studiare, proteggere e valorizzare gli ambienti ipogei, in particolar modo quelli cittadini.

«L’associazione è il frutto di decenni di lavoro amatoriale da parte di appassionati e studiosi del territorio – spiega il presidente, Simone Piaser – che hanno messo in campo le loro competenze professionali, storiche e speleologiche per scoprire, proteggere e far conoscere luoghi fino a quel momento dimenticati. Dal 2015 la stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale ha portato alla stipula di una convenzione che ci permette di gestire alcuni tratti delle mura e delle rispettive aree golenari per renderle fruibili ai visitatori».

Simone Piaser, presidente associazione Treviso Sotterranea

Treviso Sotterranea svolge attività di ricerca, studio e tutela delle strutture ipogee della città di Treviso e provincia attraverso visite, conferenze, esposizioni e preparazione di materiale informativo. In una città di pianura con una ricchezza d’acqua come quella del capoluogo della Marca può sembrare improbabile la presenza di strutture sotterranee eppure negli anni sono emersi dal sottosuolo cittadino cunicoli, cantine, tombe, cisterne e antiche pattumiere ricche di reperti archeologici.

«Oggi le visite guidate che organizziamo attirano circa tremila visitatori all’anno e riscontrano un sempre crescente successo anche i tour specifici per le scuole. Sono percorsi che affascinano – continua Piaser – e aiutano a prendere consapevolezza dell’unicità della cinta muraria, anello di congiunzione tra la città medioevale e le costruzioni moderne. E permettono anche di scoprire il sistema idraulico della città, ideato da fra’ Giocondo e considerato nel primo ‘500 un sistema di difesa inespugnabile. Siamo costantemente impegnati per studiare e rendere fruibili al pubblico nuove aree ipogee della città. Il nostro prossimo importante obiettivo è quello di riaprire a breve Porta Santi Quaranta».

Interno della casamatta di Porta Santi Quaranta Ph.© Simone Piaser

 

Verso il vincolo di tutela monumentale

Proprio per l’importanza per la Serenissima del sistema difensivo murario della città, Treviso Sotterranea e altre associazioni hanno richiesto la creazione di un vincolo monumentale da parte della Soprintendenza, per il quale è stato inviato un dossier documentativo alla Commissione Cultura alla Camera. Purtroppo tutte le strutture sotterranee presenti nei bastioni lungo il lato nord della città furono demolite verso la metà dell’800 per recuperare il materiale di costruzione. Tuttavia alcuni bastioni conservano ancora alcune testimonianze di questi ambienti, perfettamente conservati.

Sara Paris, associazione Treviso Sotterranea

«I tour alla scoperta di Treviso nascosta sono svolti da guide esperte e formate dal punto di vista speleo-archeologico come riguardo alla normativa di sicurezza per affrontare i percorsi – spiega l’archeologa e socia fondatrice di Treviso Sotterranea oltre che guida Sara Paris. – I trevigiani che partecipano alle visite si stupiscono dell’esistenza di un mondo sotterraneo che non pensavano esistesse mentre chi arriva da fuori città si stupisce soprattutto per lo stretto legame tra muratura, acqua e verde, le mura in sé e l’ambiente nel quale sono collocate. La soddisfazione maggiore, oltre alla presenza numerosa di pubblico, è che in tanti anni di impegno e studio ora le mura di Treviso e ciò che sta sotto stanno acquistando sempre più attenzione, è rinata una coscienza sulla loro importanza. Questo lo dobbiamo anche alle tante collaborazioni come con lo IAT (Ufficio Informazioni Accoglienza Turistica e UNPLI Treviso».

Un tour di Treviso Sotterranea

Il programma estivo dei tour prevede gli appuntamenti di sera  per suggestioni ancora maggiori. Le prossime date sono martedì 8 agosto, martedì 29 agosto e poi il 12 e 26 settembre, sempre alle 20.30. Per info e prenotazione obbligatoria: info@turismotreviso.it; telefono 0422 505780.

Silvia Bolognini

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