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Terapie intensive: Veneto in Fase 2 regionale, ma ancora gestibile

Terapie intensive: Veneto in Fase 2 regionale, ma ancora gestibile

Con 62 ricoverati in terapia intensiva (+3 nelle ultime 24 ore), il Veneto è nella “Fase 2” (sopra i 50 ricoveri in rianimazione) delle 6 previste a livello regionale per monitorare l’andamento del contagio da Covid-19.
Lo ha sottolineato il presidente Luca Zaia. “Non siamo preoccupati, perché la situazione è ancora del tutto gestibile – ha detto – ma significa che non è ancora iniziato il calo. Aggiungo solo che l’80% dei ricoveri in area critica, e del 70% in area non critica, è di persone non vaccinate”.

Il bollettino

Il totale dei ricoverati è ora a quota 334 (+7, di cui +4 in area medica, ora a 272 ricoveri per Covid), ma l’incidenza di nuovi casi si conferma bassa: 0,85%, visti i 457 positivi intercettati con 53.936 tamponi effettuati in 24 ore.
“Il vero tema della gestione – è il commento di Zaia – è proprio il contact tracing”. È infine in calo il numero di attualmente positivi, attestati nell’ultimo monitoraggio a quota 11.948.

La campagna vaccinale

In Veneto, intanto, si avvicina l’81% di vaccinati o prenotati sul totale della popolazione vaccinabile.
Nell’80,9% medio, spiccano il 99,5% degli over 80, ma anche il 92,3% tra gli over 70, il “colpo di reni” degli over 50 (81,6%) la grande performance dei ventenni (77%, superando trentenni e quarantenni).
Più di un under 20 su due (64,4%) ha almeno prenotato la prima somministrazione. “Il miraggio dell’85% penso che non sia così distante”, la chiosa del presidente, confermando l‘impennata delle prenotazioni.

Partita la terza dose

Nel primo giorno di somministrazione della dose booster di vaccino, più nota come terza dose, ieri si sono presentate 1.412 persone sulle quasi 20 mila sottoposte all’inoculazione, che hanno portato il totale da inizio campagna oltre quota 6,7 milioni. “Al generale Figliuolo – ha rimarcato Zaia – ho ribadito che bisogna pianificare con urgenza le terze dosi, per evitare che anziani e operatori sanitari si presentino senza protezione al prossimo inverno. Sembra comunque che in settimana ci sarà una determinazione del Cts in tal senso”.

Terza dose: questioni aperte

Un punto che dovrà essere chiarito è quello relativo all’estensione della terza dose alle diverse categorie. “Anche se nulla è ancora dato a sapere in merito a questo – ha affermato Zaia – penso che alla fine si procederà scendendo per fasce d’età, come avvenuto nella prima fase della campagna, estendendo il diritto a tutti”.
C’è infine il tema della vaccinazione eterologa. “L’autorizzazione alla terza somministrazione con un vaccino diverso – conclude il presidente – non chiarisce come comportarsi di fronte di chi, ad esempio, chiedesse di ripetere l’inoculazione con lo stesso usato per le prime due dosi, ad esempio AstraZeneca”.

Le prestazioni arretrate

Tema collaterale alla gestione della pandemia è quello dell’attività sanitaria ordinaria. In tal senso, la Giunta regionale del Veneto ha approvato oggi un provvedimento che proroga il finanziamento per il recupero delle prestazioni arretrate. I direttori generali delle Ulss sono cioè autorizzati a ricorrere anche a prestazioni esterne per coprire le circa 500 mila prestazioni sanitarie ordinarie che non è stato possibile effettuare a causa della pandemia.

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