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Spesa mia, ma quanto mi costi?

Spesa mia, ma quanto mi costi?

L’analisi di “Commodity Agricole” delinea i trend dei costi dei principali prodotti agricoli. Il bilancio delle prime settimane del “Trimestre anti-inflazione”

L’effetto del boom dell’inflazione è evidente, nella realtà quotidiana.
Basta recarsi in qualunque punto vendita per riscontrare che i carrelli della spesa ( quelli che fisicamente ci portiamo dietro al supermercato, non quello astratto dell’Istat) sono sempre più vuoti.
In questi mesi si spende con molta più oculatezza, come consumatori trasformati in piccoli “analisti di mercato”, che scelgono tra i punti vendita più convenienti e comprano un po’ qua e un po’ là, a seconda delle offerte e dell’andamento dei prezzi. Far la spesa è diventato insomma un’arte.

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Il primo bilancio del trimestre anti-inflazione

In questo contesto, ha reso noto il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, risultano positive le risposte al Trimestre anti- inflazione lanciato dal Governo.
Sono infatti 32 le associazioni di filiera e oltre 30 mila i negozi (l’elenco è in continuo aggiornamento nella sezione apposita sul sito del Ministero del Made in Italy, www.mimit.it), tra esercenti, commercianti e punti vendita della grande distribuzione, comprese 7.582 farmacie, che hanno aderito, consentendo di proporre alla clientela i propri “carrelli tricolori” di prezzi scontati o a prezzi fissi.

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Possono aiutare la nostra preparazione nell’approccio alla spesa anche le analisi di esperti come quelli di Unione italiana food e Areté, che hanno illustrato in occasione della 13^ edizione dell’evento annuale di “Commodity Agricole” il punto della situazione e le prospettive dei principali prodotti agroalimentari.

Prodotti agricoli: qualche frenata, tanti rincari

Come probabilmente ci siamo resi conto nella nostra esperienza diretta, tranne qualche eccezione il 2023 ha fatto registrare rincari per buona parte dei prodotti agricoli a uso alimentare. Quel che preoccupa, però, è l’impressione degli esperti che, nonostante la ricerca dell’equilibrio sui mercati, la tendenza all’aumento dei prezzi possa non essere ancora finita, con costi che potrebbero continuare a crescere in maniera significativa anche nel 2024, soprattutto a causa delle incertezze legate tanto alle condizioni meteo quanto a quelle di politica internazionale, che incidono sia sulle produzioni che sulle materie prime energetiche.

Prezzi giù e prezzi su

Partendo dalle note liete del 2023, i prezzi riscontrati in alcuni comparti hanno quest’anno frenato in maniera significativa: il frumento ha fatto segnare un -32% per quello duro e un -36% per il tenero, il riso -40%, l’olio di girasole del -38%.
Per contro, però, ci sono prodotti con rincari ancor più importanti. È per esempio il caso dell’olio d’oliva, che ha sfiorato il +70% su base annua, sfondando il muro dei 9 mila euro per tonnellata. Oppure del cacao (+62%), delle nocciole (vicine al +50%) o di concentrato, polpa e passata di pomodoro (oltre +30%).

pomodoro orti in città

I trend: chi potrebbe calare e chi aumentare il costo della spesa

Nel focus sulle commodities agricole, gli analisti si sono soffermati quindi sulle prospettive 2024 per alcune delle principali materie prime agricole. Tra i cereali, c’è grande differenza tra le produzioni europee (basse) e quelle di Usa e Russia di mais e grano tenero, con possibili aperture agli spread di prezzo; per il riso il mercato mondiale è previsto in deficit; per il grano duro c’è forte tensione dei prezzi. Per gli oli vegetali (escluso quello d’oliva, ancora in probabile crescita), l’aspettativa è di una crescita globale contenuta, anche se si teme l’impatto di El Nino sulla produzione di quello di palma.

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Quanto al cacao, il parziale calo di prezzi dipenderà soprattutto dalla contrazione della domanda. Lo zucchero, altro prodotto che ha toccato quotazioni recors, sembrerebbe essere entrato in Europa in una fase di cedimento dei prezzi. Per il caffè si prevede un aumento dell’offerta, con conseguenti ribassi dei prezzi, anche se resta il problema dei livelli delle scorte. Ancora, oggetto del focus anche il latte (tutto si legherà alle dinamiche della domanda), le uova (i prezzi si dovrebbero mantenere esposti alla volatilità, così come per i legumi), i pomodori (restano incognite legate al clima), la frutta secca (dopo il trend di prezzi bassi del 2023, si attendono aumenti).

Alberto Minazzi

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Tag:  costi spesa