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Slow Fashion a Venezia: la moda sostenibile dietro l'angolo

Slow Fashion a Venezia: la moda sostenibile dietro l'angolo
Patience, abbigliamento sartoriale sostenibile

La collezione autunnale che inaugura il piccolo nuovo negozio-laboratorio veneziano aperto di recente in calle Lion, a Castello, si chiama “Laguna“, così come sono dedicate all’ecosistema lagunare le opere esposte al suo interno.
Anno 2020. Tanti chiudono, molti arrancano. Ma in una Venezia in cui da anni i negozi di servizio e per i cittadini scarseggiano, qualcuno apre.
A passarci davanti potrebbe sembrare un normale negozio di abbigliamento.

Taglia e cuci: la pazienza del lavoro fatto a mano

In realtà “Patience”, così si chiama, è un ambiente ibrido, che riporta in auge la sartoria tradizionale abbinandola alla più contemporanea tendenza dell’abbigliamento fatto a mano e sostenibile, progettato e realizzato in maniera etica, nel rispetto dell’ambiente e delle persone, a partire dalla scelta del tessuto.
Un lavoro che richiede tempo, dedizione e, soprattutto, pazienza. Da qui la scelta del nome “Patience” (pazienza, appunto), del negozio della giovane stilista italo statunitense, Daniela Lombardo, che è anche spazio espositivo aperto ad altre forme artistiche e artigianali.

Patience, abbigliamento sartoriale sostenibile
Patience, abbigliamento sartoriale sostenibile

La selezione dei tessuti eco-sostenibili

“Ogni capo racchiude la speranza e l’ambizione di preservare la sartoria tradizionale – spiega Daniela – La mia sensibilità verso la vita sostenibile, la vita a ritmi lenti e il lavoro manuale mi hanno portato a disegnare e poi a cucire i vestiti che indosso. Due anni fa ho vissuto uno stimolante viaggio in India, partecipando all’International Permaculture Convergence, un ciclo di convegni durante il quale gli esperti di Permacultura, la gestione etica della terra, condividono i loro saperi, esperienze, metodologie e progetti. In occasione di quest’evento ho avuto l’occasione di scoprire e selezionare alcuni tessuti eco-sostenibili e naturali. Dopo questa esperienza ho deciso di aprire il mio primo laboratorio a casa, prima a Venezia e poi in Florida, a Fort Lauderdale. Quest’anno ho deciso di ritornare a Venezia e inaugurare “Patience”, il mio nuovo negozio nato all’interno di uno spazio che prima ospitava uno spedizioniere”.

Dalle stoffe al modello

Daniela Lombardo dal 2019 fa parte degli artisti Raw (artisti nati naturali), un’organizzazione internazionale che supporta artisti indipendenti che operano negli Stati Uniti, in Canada e in Australia attraverso eventi artistici multi-genere ma anche on-line.
“Nel gennaio 2019 – racconta Daniela – ho così potuto realizzare a Fort Lauderdale la mia prima sfilata di abiti fatti a mano e sostenibili“. Le sue realizzazioni sono caratterizzate da linee semplici e morbide e vogliono sottolineare ed evidenziare la natura del tessuto: “solitamente prima trovo le stoffe e poi decido che modello realizzare”, spiega Daniela.
Ne escono abiti in seta italiana prodotta da una piccola fabbrica a Vittorio Veneto, seta vintage ereditata da un’anziana signora generosa di Padova, tessuti di lino, cotone, seta naturali italiani e ancora cotone 100% proveniente da un mercato locale in Ghana, cotone biologico al 100% prodotto da una  ad Auroville, in India, una piccola fabbrica che funziona interamente a energia solare e utilizza coloranti naturali e poi cotone 100% biologico certificato GOTS prodotto in Kerala, India, da una piccola impresa gallese del commercio equo e solidale.

Patience
Patience

Per una moda che rispetta l’ambiente, la creatività e le persone

“Sostengo la Slow Fashion (la moda lenta) – aggiunge Daniela – Un modello di produzione tessile sostenibile: poche collezioni, per lo più artigianali, l’antitesi della fast fashion prodotta dalle grandi aziende e della produzione industriale”.
Daniela Lombardo è anche portavoce di #fashionrevolution, movimento nato in seguito a una tragedia. Il 24 aprile 2013, 1133 persone sono morte e molte altre sono state ferite quando il complesso produttivo di Rana Plaza, a Dhaka, in Bangldesh, è crollato. Da quell’immane dramma è nato un movimento che crede in un’industria della moda che rispetta le persone, l’ambiente, la creatività e il profitto in eguale misura.

L’area espositiva: fotografia, arte e gioielli

Il piccolo negozio “Patience” comprende anche una piccola area espositiva che ogni mese darà spazio a diversi artisti, in questo caso la giovane fotografa veneziana Erica Zelante. Erica, classe 1994, diplomata all’Istituto di Fotografia e Arti Visive di Padova, racconta la realtà lagunare con particolare attenzione all’ambiente in cui Venezia sorge e al suo delicato ecosistema.
Il  negozio, accanto a un’antica macchina da cucire Singer degli anni’50 acquistata al mercatino dell’usato di campo Santa Maria Formosa, ospita poi i gioielli realizzati da Eugenia Back, designer veneziana che utilizza per le sue creazioni il fimo, una pasta polimerica modellabile, la foglia d’oro, le perle in vetro ed anelli metallici.

Un commento su “Slow Fashion a Venezia: la moda sostenibile dietro l’angolo

  1. Penso sia un negozio che incanta , guardare tutte queste creazioni originali ti riporta in un mondo più naturale e tranquillo !


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