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Scuola. Partite le iscrizioni online. Incertezza sul rientro

Scuola. Partite le iscrizioni online. Incertezza sul rientro
Studenti con mascherina

Il mondo della scuola prova a guardare avanti, oltre le difficoltà derivanti dalla pandemia, ma si interroga sul suo presente. La ricerca di una ritrovata normalità passa attraverso il regolare avvio delle iscrizioni online al prossimo anno scolastico.
Intanto, però, sono ore cruciali per capire cosa succederà il 7 gennaio, data per la quale era previsto il ritorno della didattica in presenza anche nelle scuole superiori.
L’evoluzione dell’emergenza coronavirus, infatti, potrebbe costringere a rivedere i piani. Per la scuola e non solo.

Le iscrizioni online

Dalle ore 8 del 4 gennaio, ha confermato il Ministero dell’Istruzione, è possibile effettuare online le iscrizioni all’anno scolastico 2021/22. Fino alle ore 20 del 25 gennaio sarà attiva la pagina dedicata dal Miur all’indirizzo www.istruzione.it/iscrizionionline.
Si tratta di un adempimento a cui sono chiamati i genitori degli scolari delle classi prime delle scuole primarie, secondarie di primo grado, secondarie di secondo grado e dei centri di formazione professionali regionali che hanno aderito. La presentazione dell’iscrizione è facoltativa per le scuole paritarie, mentre avviene in forma cartacea per le scuole dell’infanzia.

scuola infanzia disegno
scuola infanzia disegno

La scelta della scuola e l’assistente virtuale

Per iscriversi, è necessario innanzitutto registrarsi sul portale, a meno che non si sia già in possesso dell’identità digitale Spid. L’interfaccia grafica della pagina dedicata è stata aggiornata per risultare più semplice e intuitiva.
Sono a disposizione anche l’assistente virtuale “Iolly” e tre video tutorial per facilitare le famiglie.
Le informazioni sui singoli istituti sono invece disponibili all’interno di un’app del portale “Scuola in Chiaro”. Il Ministero precisa infine che l’accoglimento dell’iscrizione da parte della scuola prescelta non è legato alla priorità di presentazione della domanda.

Le lezioni in presenza

È invece ancora tutto da confermare il ritorno alla didattica in presenza negli istituti superiori.
Al momento, l’unica certezza resta il ritorno in classe, dal 7 gennaio, degli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

scuola elementare

L’obiettivo di far ripartire le lezioni in presenza anche per almeno il 50% per cento degli studenti delle superiori, fissato a dicembre dal Governo per il rientro dalle festività natalizie, rischia invece di slittare.
Il tutto a causa di un indice di contagio da Covid-19 che, contrariamente a quanto previsto, non sembra rallentare. Basti pensare, con riferimento al Veneziano, agli oltre 1.200 nuovi casi e ai 47 morti registrati negli ultimi due giorni. Ma tutto il Veneto è oramai regione a rischio.

Scuola: rinvio al 18 gennaio?

Una delle principali ipotesi, per la didattica, è quella di rinviare il tutto al 18 gennaio.
È la linea che sembrano caldeggiare le Regioni, collegando le decisioni anche in campo scolastico ai monitoraggi dell’andamento dei contagi territoriali, che porteranno venerdì 8 gennaio alla nuova qualificazione delle singole regioni all’interno delle varie fasce. Ma non è l’unica strada che, in attesa di ufficializzazioni da Roma, sembra astrattamente percorribile. Un’altra possibilità intermedia potrebbe essere quella di ridurre la percentuale di didattica in presenza consentendo così il ritorno in aula di almeno una parte degli studenti delle secondarie di secondo grado.

Le riclassificazione delle regioni

Sono in ogni caso ore frenetiche non solo in ambito scolastico. Il 6 gennaio è infatti l’ultimo giorno in cui sarà in vigore il cosiddetto “Decreto Natale”, che ha definito su base nazionale la colorazione, rossa o arancione, assegnata con relative limitazioni a seconda dei giorni feriali o festivi e prefestivi. L’ultimo Dpcm scadrà invece il 15 gennaio, per cui il Governo sta studiando insieme a Cts e cabina di regia, per renderle note quanto prima, le misure da applicare in questo periodo.

Le alternative

Anche in questo caso, le alternative sono diverse. Prima di un nuovo Dpcm potrebbero ad esempio essere semplicemente prorogate per un’altra settimana le stesse misure nazionali messe in campo per le festività. Oppure, in attesa dell’esito del nuovo monitoraggio, concedere una “finestra gialla” per il 7 e l’8 gennaio, con misure più restrittive per il weekend del 9 e del 10 e poi il ritorno alle classificazioni diversificate regione per regione. Un provvedimento-ponte, con misure nazionali non legate alle effettive fasce, che potrebbe però essere esteso anche a tutta la settimana successiva, fino alla scadenza del Dpcm.

Le misure secondo nuove soglie

Le misure che si stanno considerando sono quelle già note: dal divieto di spostamento tra regioni, alla possibilità di acquisto di cibi e bevande solo per asporto, al divieto di ospitare più di due persone a casa. Di certo, in caso di misure solo territoriali, il Veneto è una delle regioni che rischiano maggiormente una classificazione arancione o rossa. Anche perché sembra ormai certo che, pur mantenendo i parametri fin qui utilizzati, il Ministero della Salute voglia aumentare il rigore e abbassare le soglie dell’Rt per il passaggio tra fasce di rischio.

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Tag:  scuola