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Scendere lentamente al mare, su due ruote

Scendere lentamente al mare, su due ruote

Attraverso GiraSile, la “greenway” del Parco del Sile, i cicloturisti possono raggiungere la laguna

E’ arrivata la primavera e torna la voglia di immergersi nel verde, magari in sella alla propria bici. Nell’entroterra dell’Area Metropolitana, il Parco Naturale Regionale del Sile propone un itinerario adatto a tutti, che adesso permette, partendo da Treviso, di arrivare fino al mare, a Caposile.

Lo scorso 14 aprile, alla presenza del sindaco metropolitano, Luigi Brugnaro, e del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è stato inaugurato l’ultimo tratto del percorso, lungo complessivamente 52 chilometri. All’appello mancavano i 5,5 chilometri panoramici lungo la laguna nel tratto tra Portegrandi, frazione di Quarto d’Altino, e Caposile.

Una pista ciclo-pedonale larga 2,75 metri, che permette il passaggio contemporaneo di tre bici, pavimentata con un materiale drenante di modo da renderla praticabile anche in caso di acque alte. I lavori, iniziati ad agosto dello scorso anno, sono stati finanziati con 710.000 euro dalla Regione e, nonostante le disponibilità decisamente minori, con 140.000 dalla Città metropolitana di Venezia.

Negli scorsi anni, erano stati completati, attraverso una serie di interventi finanziati anche dall’Unione Europea, tutti i tratti in cui la pista si interrompeva, con una serie di raccordi interni alla rete di piste ciclabili e percorsi pedonali esistenti. Si è provveduto così al recupero, in funzione della mobilità lenta delle Alzaie del Sile. Al tempo stesso, nel tratto di una decina di chilometri interno al Parco, è stato adeguato anche il sedime dell’ex ferrovia Treviso-Ostiglia, che permette, guardando in un’altra direzione, di raggiungere anche il confine della provincia di Padova: il cantiere è stato inaugurato qualche giorno prima dell’inaugurazione del nuovo tratto della greenway (che, nei progetti, una volta trovati i finanziamenti arriverà via via fino a Chioggia, attraverso i litorali di Jesolo, Cavallino-Treporti, Lido e Pellestrina).

La “strada verde” interna al parco è un corridoio ecologico che costeggia il fiume per 35 chilometri, con dislivelli minimi e un percorso interamente in sterrato e ghiaia, facilmente praticabile con una mountain bike. Le indicazioni sono numerose, riducendo al minimo la possibilità di sbagliare strada per chi si avventura sul percorso “verde” adatto anche alle passeggiate a piedi.

Lasciato il centro città, nel percorso da Treviso a Caposile la fa da padrone il paesaggio naturale dei grandi spazi verdi, ma c’è la possibilità di concedersi anche tappe culturali, come a Casier, dove si trovano il monastero più antico di tutto il territorio trevigiano e il cimitero dei Burci. 

Un viaggio attraverso i quattro “Tesori del Sile”: natura, arte, acqua e gusto. Momenti da assaporare con calma. In sella alla propria bicicletta.