Economia +

Salone dell'Alto Artigianato: un tour tra le eccellenze

Salone dell'Alto Artigianato: un tour tra le eccellenze
@Salone Alto Artigianato Italiano

La parola d’ordine, anche per l’artigianato, è sostenibilità. E dà vita a veri e propri capolavori. In viaggio tra le eccellenze del fare italiano

C’è l’artigiano che ricicla gli scarti plastici industriali e crea i suoi oggetti d’arte ricercati da architetti e collezionisti che sanno fiutare le nuove tendenze green.
O l’azienda familiare celebre per i suoi capi di abbigliamento che lavora solo materie prime pure e contribuisce alla “pulizia” dell’ambiente senza lasciare residui inquinanti.
E ancora chi ha scelto l’Italia e la sua tradizione artistica per provare nuove strade nel riuso dei materiali altrimenti destinati ad accumularsi e avvenlenare l’ambiente, ma anche la moderna sartoria che ricicla abiti usati e ne realizza di nuovi nel segno della sostenibilità, passando per la storica azienda di falegnameria che inserisce nei propri prodotti  microchip e minivideo per potere rivivere l’esperienza di Venezia anche a Taipei o a San Francisco.

Le eccellenze sostenibili

Tutto questo e altro ancora è il Salone dell’Alto Artigianato Italiano che si conclude domani all’Arsenale di Venezia.Ieri un ricco panel di addetti ai lavori si è scambiato informazioni, testimonianze, conoscenze e ha presentato progetti tra turismo di alta qualità ed eccellenze dell’artigianato di cui Venezia è ricca, benchè forse troppo riservata nel comunicarlo e farlo scoprire. Anche a questo serve la vetrina di questo salone voluto dal Comune di Venezia e organizzato da Vela spa, che ieri ha ottenuto la certificazione Iso per la gestione sostenibile.
Un altro asset per la Venezia capitale mondiale della Sostenibilità.

In giro per il Salone

Un concetto sempre più diffuso e applicato dalle giovani generazioni di artigiani, ma non solo.
La giornata dell’ufficialità e dei momenti anche caratteristici (Luigi Brugnaro, primo cittadino di Venezia, si è scoperto merlettaio lavorando con il tombolo nello stand della Scuola del merletto di Burano) ha lasciato voce e ribalta alle oltre cento aziende artigiane di tutta Italia presenti alla manifestazione veneziana.

salone
Un vero denominatore comune perchè la sensibilità del mercato è in evoluzione, cresce la consapevolezza di chi acquista e di chi produce al netto delle norme “green” imposte dall’Unione Europea.

Gli Splot di Svetlana

Eppure Svetlana non viene dalla Ue.
Questa giovane artista (ora) di Piacenza ha lasciato la Russia -è nata vicino Mosca- e con un percorso di avvicinamento stanziale anche geografico è approdata all’Istituto Europeo di Design a Milano.
Si è inventata il suo personale Splot e oggi è titolare di Inthegarden (scritto proprio così) «Studio di progettazione, design e realizzazione di oggetti e installazioni da interni per aziende e privati» spiega al metropolitano.it. E va molto fiera della sua scelta di usare solo scarti industriali di alluminio riciclati al 100% che per essere lavorati in modo sostenibile hanno richiesto qualche anno di ricerca per la messa a punto di un efficare processo di pulizia, trasformazione e riuso.

salone
Svetlana, ingegnere informatico russa si è reinventata in Italia artigiana sostenibile

«Nasce così lo splot che in polacco significa intreccio. E con questa tecnica si fanno lampade e installazioni anche per esterni». A Venezia non ha potuto portarli ma questa laureata in ingegneria informatica russa che ha rivoluzionato la sua vita ispirata dalle bellezze artistiche italiane, sta preparando una grande installazione che vede coniugato il suo splot e rami di vigna per un progetto di alta sostenibilità.

Tabarrificio a kmzero

Alle porte di Venezia, a Mirano, è invece alla terza generazione il Tabarrificio Veneto: un esempio di azienda artigiana che oltre ad avere fatto propri praticamente da sempre i principi della sostenibilità, è ormai al secondo passaggio generazionale «Vissuto in maniera lineare e senza traumi». Da Sandro Zara, il leader, capace anche di allargarsi grazie all’intelligente acquisizione del Lanificio Cini di Vittorio Veneto, al figlio Enrico al nipote Vittorio laureando alla veneziana Iuav ma già con un preciso ruolo nell’azienda che tra i suoi clienti ha Laura Pausini e prima di lei Luciano Pavarotti e Lucio Dalla.

salone
Tre generazioni della famiglia Zara Tabarrificio Veneto di Mirano con Vittorio al centro, Sandro a sinistra ed Enrico

«Da noi niente stampanti 3D. Lavoriamo con le forbici, cartamodelli in cartone e anche le lavorazioni esterne come bottoni o chiusure vengono fatte nell’ambito della gronda lagunare. Siamo una vera azienda a kmzero» dice il giovane Vittorio, mentre il padre Enrico ricorda come la materia prima sia rigorosamente pura.
«Niente fibre, niente chimica, i nostri tabarri sono di lana o lino al 100%. E dal 1974 siamo presidio di qualità in questo settore dell’artigianato alto di gamma», sottolinea.

Ceramiche e vetro decorati con pigmenti ecocompatibili

Anche la bassanese Tuttoattaccato di Carlo Guazzo, ceramiche e vetro artistico, ha iniziato un percorso per dare un futuro all’azienda: il figlio Francesco con in tasca una laurea alla Bocconi, segue la parte commerciale e di progettualità laddove Doralisa è la decoratrice, rigorosamente a mano e con pigmenti ecocompatibili: vasi, bicchieri, caraffe, tutti pezzi unici, che ormai partono regolarmente per i mercati internazionali.

Doralisa Guazzo decoratrice ecocompatibile di Tuttoattaccato di Bassano del Grappa

Capolavori di vetroresina

Nessuna eredità per Giò Minelli da Bergamo che dopo gli studi all’Accademia di Brera ha creato un’azienda di design di prodotti e pezzi unici artigianali artistici grazie alla glebanite: «Vetroresina riciclato in vetroresina. È il concetto del riuso puro. Riciclaggio e riuso di materiali che non vanno dispersi: è la mia filosofia di realizzare oggetti che siano compatibili con l’ambiente». Un esempio di Alto Artigianato osservato anche da grandi marchi industriali che non possono ignorare il cambiamento di mentalità del pubblico e vogliono cavalcare la green economy diventato driver per nuove politiche di produzione consapevole.

Giò Minelli con le sue creazioni in glebanite riciclata

Ancora una volta tradizione, passione, arte e innovazione: anche questo un intreccio che, analizza Anthony La Salandra direttore operativo della consulting firm veneziana Risposte Turismo, «Stabilisce un rapporto di fiducia tra chi cerca e chi propone l’eccellenza. Un bene prezioso anche per la città, l’intera comunità: non si può tradire quel rapporto e pensare di non essere penalizzati».

Agostino Buda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.


Leggi anche: