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Premio Europeo per il Patrimonio Culturale: i vincitori

Premio Europeo per il Patrimonio Culturale: i vincitori

Tra le 30 eccellenze euroee premiate, quattro sono italiane, due venete

Sono quattro i progetti “made in Italy” che nel 2023 possono vantare il prestigioso riconoscimento del Premio Europeo per il patrimonio Culturale, nato nel 2002 per individuare e promuovere i valori che le eccellenze naturali e culturali hanno per la società, l’economia e l’ambiente in Europa. Due di questi sono veneti.
La commissione Europea e Europa Nostra hanno annunciato i 30 vincitori provenienti da 21 Paesi che saranno celebrati il 28 settembre nel corso di un evento dedicato a Palazzo del Cinema del Lido di Venezia. Tra loro, il progetto “Open for You” (“Aperti per voi”), del Touring Club Italiano, la collezione Rossini del musicologo Sergio Ragni, i Giardini Reali di Venezia e l’architettura protoindustriale del Veneto nell’età di Palladio.

I vincitori made in Italy: Open for you

“Open for you” ha finora aperto 85 suggestivi luoghi in 35 città di 14 regioni in tutta Italia a oltre 21 milioni di visitatori.
Touring Club dal 2005  promuove attività di volontariato per l’apertura al pubblico dei siti del patrimonio italiano. Attraverso la collaborazione di persone qualificate che si mettono a disposizione e i proprietari dei prestigiosi immobili, i visitatori dei vari luoghi sono accolti e guidati . Uno dei punti di forza del progetto è nella capacità di coinvolgere volontari di età e background diversi compresi studenti, insegnanti e pensionati.

 

I Giardini reali di Venezia

Il magnifico spazio verde nel cuore della città, a San Marco, dopo decenni di abbandono, è oggi ritornato fruibile dal pubblico dopo il restauro realizzato dalla Fondazione Venice Gardens Foundation. I giardini, di epoca napoleonica sono stati nuovamente collegati alla Piazza con il ripristino del ponte levatoio e hanno recuperato la loro bellezza formale e la loro complessità botanica grazie all’architetto paesaggista Paolo Pejrone.

Ponte levatoio Giardini Reali Venezia

L’area è coltivata senza l’uso di prodotti chimici di sintesi e l’attenzione è rivolta alla conservazione delle risorse naturali, al riutilizzo, al riciclaggio e alla valorizzazione degli elementi fisici esistenti. Un sistema di compostaggio in vasche contribuisce alla fertilità del suolo, mentre l’introduzione di alberi e arbusti, piante fiorite e filari di erbe aromatiche attira api e altri insetti impollinatori aumentando la biodiversità. Il grande pergolato, ricoperto da numerosi varietà di Glicine, costituisce l’elemento centrale dei Giardini e durante i mesi estivi le fioritura di Agapanthus sono uno spettacolo da non perdere.

premio europeo
Giardini Reali Venezia fioritura di Agapanthus

L’architettura protoindustriale del Veneto

Si tratta di un progetto di ricerca sviluppato in uno studio triennale dal 2018 al 2021 e reso possibile grazie al finanziamento del Leverhulme Trust in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea palladio (CISAAP).
Il minuzioso lavoro ha portato alla realizzazione di un volume “Architetture protoindustriali del Veneto nell’età del Palladio che svela le meraviglie architettoniche delle prime industrie come la macinazione della farina, la produzione tessile, l’estrazione mineraria, la lavorazione dei metalli, la fabbricazione della carta, ceramica, segheria e concia delle pelli.

premio europeo
Architettura protoindustriale @Europa Nostra

La straordinaria carriera dell’architetto italiano Andrea Palladio era strettamente legata alla rivoluzione protoindustriale che ebbe luogo in Veneto tra il 1500 e il 1650. Attraverso un ampio lavoro sul campo, con la visita a 79 strutture sopravvissute e documentazione storica, la ricerca fa luce sui processi meccanici e sulla potenza idraulica che hanno guidato queste industrie. Il progetto, che non ha precedenti in contesti sia italiani sia europei, offre approfondimenti sui meriti ecologici dell’energia idraulica pulita e rinnovabile e mette in luce un aspetto trascurato dell’ambiente costruito e del paesaggio storico.

La “collezione Rossini”

Infine il premio al musicologo Sergio Ragni. Attraverso libri, mostre, film, conferenze e una significativa collezione privata di oggetti legati alla sua vita, e’ grazie a lui che negli ultimi sessant’anni è stato raccolto, analizzato e reso accessibile al pubblico un patrimonio di conoscenze sulla vita del celebre compositore italiano Gioachino Rossini.

Sergio Ragni, Italia @Europa Nostra

Nell’appartamento privato di Ragni a Napoli si può infatti scoprire una delle più importanti collezioni al mondo di manufatti dell’epoca di Rossini e delle figure a lui vicine tra cui cantanti, direttori d’orchestra e di teatro, politici, scrittori e pittori. Con sette volumi già pubblicati e la pubblicazione in corso delle lettere e dei documenti completi di Rossini diventa fruibile una risorsa inestimabile per gli studiosi con approfondimenti prima inaccessibili.

Il Premio europeo per il patrimonio culturale

I trenta vincitori sono stati selezionati da una giuria composta da esperti provenienti da tutta Europa sulla base delle valutazioni di Comitati di selezione che hanno esaminato le candidature arrivate da 35 Paesi europei. I Premi sono finanziati dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea che conta su un budget di 2,4 miliardi di euro per il 2021-2027.
Il programma sostiene organizzazioni nei settori del patrimonio, delle arti dello spettacolo, delle belle arti, delle arti interdisciplinari, dell’editoria, del cinema, della Tv, della musica e dei videogiochi, oltre a decine di migliaia di artisti, professionisti della cultura e dell’audiovisivo.
Il bando per l’edizione 2024 dei premi è aperto e le candidature possono essere fatte entro il 13 ottobre attraverso la piattaforma www.europeanheritageawards.eu/apply

Silvia Bolognini

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