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Olimpiadi, è ufficiale: niente pista di bob a Cortina

Olimpiadi, è ufficiale: niente pista di bob a Cortina

L’annuncio del presidente del Coni Malagò nella riunione del Cio a Mumbai. Si guarda a Svizzera e Austria

Le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 perdono un pezzo. Adesso è ufficiale: la pista di bob “Eugenio Monti” di Cortina d’Ampezzo non sarà rifatta, risparmiando l’investimento da più di 140 milioni che si sarebbe reso necessario.
La procedura di gara pubblica per la realizzazione, anche a causa dell’evoluzione dello scenario internazionale, non ha infatti portato a esiti positivi.
La regina delle Dolomiti perde così una buona fetta delle gare che le erano state riservate, ovvero quelle di bob, slittino, skeleton e para-bob, conservando solo lo sci femminile e il curling. Di conseguenza, anche il villaggio olimpico, la cui capienza prevista era di 1.400 posti, sarà ridotto.
A comunicare la notizia, direttamente dal palco della 141^ sessione del Comitato Olimpico Internazionale, in corso di svolgimento a Mumbai, in India, è stato il presidente del Coni e della Fondazione Milano Cortina, Giovanni Malagò, che comunque nell’occasione ha sottolineato, riguardo al resto dei lavori, che “sono interamente finanziati e procedono secondo i programmi”. “Solo due giorni fa – ha spiegato ai membri del Cio – il Governo ci ha informati che sta valutando l’opzione migliore e più sostenibile, ovvero non realizzare lo Sliding Center, e spostare le gare in una sede già esistente e funzionante e di conseguenza Milano Cortina 2026 deve individuare un’altra sede fuori dall’Italia”.

bob
Logo olimpiadi MIlano Cortina 2026

L’annuncio è stato accolto favorevolmente dall’assemblea, con un particolare apprezzamento da parte di Alberto di Monaco, presidente della Commissione sostenibilità del Cio, che ha sottolineato la coerenza della decisione con il contrasto al cambiamento climatico.
A questo punto, però, essendo già stato escluso nei giorni scorsi dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, l’utilizzo della pista di Cesana, realizzata per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, rende necessario ricorrere al supporto di altri Paesi.
Nell’occasione, il presidente del Comitato olimpico austriaco, Karl Stoss, ha ribadito la disponibilità al sostegno all’Italia, puntando in particolare sull’impianto di Innsbruck, che però presenta la controindicazione dei costi elevati e dell’alto impatto sull’ambiente, essendo necessario l’impiego di molta ammoniaca, non trattandosi di una pista naturale. Aspetto, quest’ultimo, che potrebbe far propendere per la svizzera St. Moritz, oltretutto distante pochi km da Livigno.

Zaia: chiediamo la redistribuzione delle discipline olimpiche

Sulla questione è presto intervenuto il presidente della regione Veneto Luca Zaia.
“Questa è un’opera che seguiva e finanziava il Governo e conosco le difficoltà. Ora – ha detto – si tratta di capire quali saranno le discipline olimpiche che arriveranno perdendo il Bob. E’ giusto che ci sia un redistribuzione delle gare.  Non possiamo pensare che le Olimpiadi di Cortina siano le Olimpiadi meno il Bob. Dovranno essere le Olimpiadi meno il Bob più altre discipline”.

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Tag:  Olimpiadi