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Motori termici: confermato lo stop

Motori termici: confermato lo stop

Il voto dei ministri dell’Unione oggi al Consiglio Energia. L’Italia si è astenuta

Il 28 marzo 2023 entra nella storia dell’automobilismo europeo.
Oggi, a Bruxelles, in sede di Consiglio Energia, i ministri dell’Energia dei Paesi membri dell’Unione hanno votato lo stop definitivo entro il 2035 alla vendita di auto nuove spinte dai tradizionali motori termici a benzina e gasolio.
Ma la partita sul futuro dei veicoli alternativi a quelli elettrici e ibridi, destinati a diventare la stragrande maggioranza di quelli circolanti in quanto ritenuti più ecosostenibili verso l’impatto di emissioni zero, è stata aperta fino alla fine. L’Italia contava infatti di ottenere in extremis un’apertura sui biocarburanti analoga a quella già spuntata dalla Germania sugli e-fuels.

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E-fuel: la scelta della Germania

Nel prossimo futuro sentiremo sempre più parlare degli electrofuel, più conosciuti con l’abbreviazione “e-fuel”.
Si tratta dei carburanti sintetici, in forma liquida o gassosa, ottenuti attraverso un processo di elettrolisi dell’acqua per separare le molecole di idrogeno.
È dunque richiesta, in fase di produzione, un’elevata quantità sia di acqua che di energia elettrica e i costi al momento sono elevati.
Miscelando l’idrogeno con l’anidride carbonica catturata nell’aria e alcune sostanze catalizzanti, si arriva così alla produzione di e-metanolo, trasformabile a sua volta in e-fuel per alimentare i motori a combustione interna o e-kerosene utilizzato da aerei e navi.
Tra i vantaggi, la possibilità di sfruttare la rete di distribuzione esistente, per la possibilità di conservare il carburante alla pressione e alla temperatura dell’ambiente.
Si discute invece sull’impatto sull’ambiente stesso, visto che c’è comunque, alla fine del ciclo di consumo, un’emissione di CO2.
I sostenitori degli e-fuel sottolineano però che il saldo finale è pari a zero, visto che inizialmente l’anidride carbonica viene sottratta dall’aria e che l’energia elettrica necessaria è prodotta da fonti rinnovabili, come sole, vento, energia geotermica e idrica, ma potenzialmente anche nucleare.

L’Italia puntava sui biocarburanti

La Germania, minacciando in caso contrario la bocciatura dell’intero pacchetto, ha convinto la Commissione Europea a prevedere un’esenzione per gli e-fuel. Non è accaduto lo stesso con i biocarburanti, sui quali contava l’Italia, che, una volta aperta la via dagli e-fuel, avrebbero dovuto godere – si sosteneva – del medesimo trattamento in base al “principio di neutralità tecnologica”.
La Commissione ritene invece che i biofuels siano più inquinanti degli e-fuels.
Il processo di produzione di bioetanolo e biodiesel prevede la lavorazione delle biomasse, facendo fermentare gli scarti di materia organica di origine vegetale nel primo caso o attraverso una reazione chimica tra grasso animale e metanolo nel secondo.
Le materie prime vengono fornite dall’industria alimentare, dal trattamento dei rifiuti organici urbani e dalle attività agricole e forestali.

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Anche in questo caso, c’è emissione di anidride carbonica in atmosfera dopo che il carburante è stato bruciato all’interno del motore.
Tuttavia, si tratterebbe sempre di “carbon neutral”, perché la quantità di CO2 espulsa dai motori è pari a quella catturata in precedenza dalle piante.

L’iter della transizione ecologica

L’ok al regolamento, presentato dalla Commissione Europea a luglio 2021, era atteso già per il 7 marzo, a chiusura di un lungo e travagliato iter passato anche attraverso il Parlamento dell’Unione.
A bloccare il via libera, tre settimane fa, era stata la contrarietà espressa dall’Italia e dalla Polonia che, considerata l’astensione annunciata dalla Bulgaria, aveva raggiunto i numeri necessari dopo le perplessità espresse anche dalla Germania.
Per l’approvazione, infatti, è richiesta la maggioranza qualificata, cioè il voto favorevole del 55% degli Stati, in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione.
Da allora, Berlino è riuscita a chiudere l’accordo con la Commissione sugli e-fuel, pur senza che questo porti alla modifica del regolamento approvato dal Parlamento, ma prevedendo l’inserimento in un’apposita dichiarazione allegata.
“Abbiamo raggiunto – ha annunciato su Twitter il vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans – un accordo con la Germania sull’uso futuro degli e-fuel nelle automobili. La Commissione darà seguito rapidamente alle misure giuridiche necessarie per l’attuazione”.

Alberto Minazzi

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