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Morbillo: Iss preoccupata per la ripartenza dei casi

Morbillo: Iss preoccupata per la ripartenza dei casi

L’ultimo numero del bollettino curato dalla sorveglianza epidemiologica sottolinea un nuovo aumento di segnalazioni in Italia a maggio

Il morbillo continua a circolare in Italia, con un numero di casi in crescita che riflette l’andamento osservato anche a livello internazionale.
L’Istituto Superiore di Sanità lancia un segnale chiaro: “L’aumento dei contagi è preoccupante, soprattutto con l’arrivo dell’estate e la stagione dei viaggi alle porte”.
Il richiamo arriva dall’ultimo bollettino Morbillo e rosolia News, curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale, e invita a non sottovalutare una malattia che può colpire non solo i bambini, ma anche gli adulti non vaccinati.

Perché non sottovalutare il morbillo

I dati parlano chiaro: oltre la metà dei casi ha richiesto un ricovero ospedaliero (51,8%), il 15,3% è finito al pronto soccorso e nel 32,3% dei pazienti si è verificata almeno una complicanza.
Tra le più frequenti: epatite o aumento delle transaminasi (12,9%) e polmonite (11,7%).
Segnalati anche 3 casi di encefalite acuta — due adulti e un preadolescente — tutti non vaccinati.
Il bollettino ricorda inoltre che, tra maggio 2024 e aprile 2025, nell’Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo sono stati notificati 14 decessi legati al morbillo: 12 in Romania e 2 in Francia.
Per questo, l’Iss raccomanda di controllare il proprio stato vaccinale prima di partire per l’estero: una semplice precauzione che può fare la differenza, perché il morbillo non è solo un ricordo d’infanzia, ma una malattia che circola ancora — e può avere conseguenze serie.

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Maggio al raddoppio

I dati provvisori evidenziano come, a maggio, nel nostro Paese, con le 65 segnalazioni ricevute (confermate per il 92,8% in laboratorio) sono quasi raddoppiati i numeri di aprile (quando erano state 37) portando il totale nei primi 5 mesi dell’anno a quota 334.
L’ipotesi espressa dall’Iss riguardo alle cause dei numeri di maggio è che l’impennata si possa legare agli spostamenti avvenuti durante le recenti festività, anche se la quota di casi importati è dell’11,1%, contro una media di associazione a viaggi internazionali del 20% nel periodo tra gennaio e maggio.

Chi si ammala di morbillo e dove

Da inizio 2025, l’incidenza di casi di morbillo è ora a 13,6 per milione di abitanti, con un’età mediana di 32 anni e il 48,8% dei casi verificatosi tra chi ha 15 o più anni.
L’incidenza più elevata, però, è stata osservata ancora tra i bambini sotto i 5 anni, che oltretutto è particolarmente vulnerabile alle complicanze a breve e lungo termine, con anche 18 casi tra lattanti sotto l’anno di età.
La trasmissione della malattia, aggiunge il bollettino, è avvenuta principalmente in ambito familiare e sono solo 2 (Valle d’Aosta e Molise), tra le 21 regioni e province autonome, le realtà territoriali a non aver segnalato nessun caso. Al contrario, il 58,7% delle segnalazioni è arrivato da Sicilia (che ha anche l’incidenza più elevata davanti a Marche, Liguria e provincia di Bolzano), Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna.

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L’importanza della vaccinazione

Rispetto ai casi segnalati, è noto lo stato della vaccinazione per il 93,7% del totale. E, tra chi si è contagiato, l’87,9% è risultato non aver effettuato o completato il ciclo vaccinale più un 8,6% che aveva ricevuto una sola dose.
Il vaccino è consigliato, compresi adolescenti, adulti e operatori sanitari (tra i quali si sono registrati 30 casi, oltre ai contagi avvenuti in ambito sanitario), anche per proteggere i più piccoli attraverso un elevato livello di immunità nella popolazione, dal momento che la prevenzione di focolai richiede una copertura vaccinale con due dosi pari ad almeno il 95% e l’età raccomandata per la somministrazione della prima dose di vaccino Mpr è di 12 mesi.

Alberto Minazzi

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Tag:  morbillo, vaccini

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