Viste dall’alto sembrano gigantesche meduse dormienti avvolte dalla fioca luce dei raggi solari che filtrano dalla superficie.
Ogni tanto un cavalluccio marino ne sonda la consistenza e accarezza la cupola, piccoli granchi scalano le funi di ancoraggio, polpi curiosi si affacciano sulle calotte trasparenti, meravigliati forse dalla vita che là dentro sboccia così in fretta.
Sono le 6 biosfere di Nemo’s Garden, il primo orto subacqueo al mondo, ancorate a duecento metri dalla spiaggia di Noli, sulla riviera ligure.
Serre sottomarine
Questo sistema di coltivazione idroponica potrebbe cambiare per sempre il futuro dell’agricoltura. All’interno delle biosfere ci sono 2.000 litri d’aria: in cinque di esse crescono sane e felici centinaia di piantine. Basilico, innanzitutto, che nel lontano 2012 ha fatto da apripista alle coltivazioni.
Poi si sono susseguite le sperimentazioni su insalate, pomodori, zucchine, leguminose, fragole, erbe aromatiche, fiori e addirittura funghi.
Una sesta biosfera viene utilizzata come osservatorio per studi sulla raccolta e produzione di acqua dolce. Nel 2016 a questo fantastico mondo sottomarino si è aggiunto l’Albero della Vita, struttura metallica alta più di tre metri, ricordo della partecipazione di Nemo’s Garden a Expo 2015 di Milano e simbolo dell’evoluzione e della lotta per il futuro e l’innovazione tecnologica.
Un mondo isolato, perfetto per un nuovo tipo di orto
Chi l’avrebbe mai detto che il fondo del mare fosse particolarmente adatto alla coltivazione agricola?
Eppure è così. A intuirlo è stato Sergio Gamberini, ingegnere genovese e presidente della Ocean Reef Group.
Il Nemo’s Garden, prima e unica realtà al mondo di colture idroponiche sommerse, è il risultato della sua caparbietà e genialità e di sperimentazioni che a tutt’oggi continuano.
A circa otto metri di profondità l’acqua marina culla, il sole scalda, l’umidità nutre.
Nelle biosfere le piantine vengono coccolate ogni giorno dalle mani dei subacquei, crescono molto più velocemente e con proprietà organolettiche più spiccate rispetto alle sorelle coltivate sulla terraferma.
L’idea geniale
A Sergio Gamberini l’intuizione è venuta nel 2012, quando già allora si parlava di mancanza di risorse idriche e di scarsità di suolo coltivabile in alcune zone del mondo.
Pensando alle future crisi ambientali ed emergenze alimentari del nostro pianeta, Gamberini si è fatto una domanda che a molti poteva sembrare bizzarra: “E’ possibile coltivare sott’acqua?”.
La risposta gli è venuta dalla sua profonda conoscenza dei fondali marini ed è partito da tre assunti: sott’acqua la temperatura è costante, l’umidità è sufficientemente alta e, altro fattore determinante, non ci sono né insetti né parassiti. Questo Capitan Nemo del ventunesimo secolo si è “semplicemente” immaginato di ancorare sui fondali marini delle sfere piene d’aria e di coltivare verdure con un sistema idroponico. L’idea poteva funzionare, bisognava soltanto tentare. E di tentativi ne ha fatti, ci sono stati anche gli inevitabili fallimenti, ma infine il sogno è diventato realtà.
Un orto subacqueo per un’agricoltura sostenibile
Le biosfere di Nemo’s Garden sono strutture in metacrilato trasparente, materiale simile al plexiglass.
Al loro interno sono posizionate delle mensole che accolgono i semi di svariate specie vegetali in coltura idroponica che vengono monitorati in tempo reale grazie a sensori che misurano tutti i parametri biofisici. Perchè funziona così bene questo sistema? Semplice: le serre dell’Orto di Nemo sono posizionate a una profondità tale per cui i raggi solari riescono ancora a penetrare le calotte, a scaldare l’aria e l’acqua di superficie. Ed è proprio quest’ultima a garantire la vita perchè evaporando si deposita sotto forma di acqua dolce sulle pareti della bolla innaffiando per caduta le piante.
In più, contribuisce a mantenere costante la temperatura interna e a proteggere da insetti e parassiti. Sulla spiaggia di Noli c’è la Torre di Controllo che supervisiona il funzionamento. Un sistema brevettato e dove l’intero ciclo di coltivazione è alimentato da fonti naturali, perciò sostenibile
Come si trasforma l’agricoltura
Il sistema di coltivazione subacquea di Nemo’s Garden si aggiunge ad altre recenti sperimentazioni: orti nello spazio, nei rifugi antiaerei e nelle miniere, led al posto del sole, bracci robotici con sistema di visione e cesoie che si muovono tra le viti, droni e satelliti che verificano lo stato di salute dei campi, agricoltura verticale e coltivazione aeroponica per risparmiare il consumo di suolo, trattori a guida autonoma. Ovunque il mantra è “hi tech” e “sostenibile”, con un ricorso sempre più massiccio all’intelligenza artificiale che delinea un presente fino a pochi anni fa considerato fantascientifico.
Luisa Quinto