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Liberi contro le Mafie

Liberi contro le Mafie
© libera.it

Nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, decine di migliaia di persone hanno sfilato a Roma, Napoli e in altre città d’Italia

Sono state nominate una per una.
Ben 1081 nomi e cognomi (ben 50 in più rispetto al 2022) ciascuno con una propria storia, una propria vita, ma un comune destino: esser vittime della mafia.
In occasione della 29° edizione della “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” promossa da Libera e Avviso Pubblico, decine di migliaia di persone si sono riunite a Roma, a Napoli e in diverse città d’Italia per ricordare le vittime, manifestare il sostegno della società civile a quanti operano contro le cosche e l’impegno per far sì che la nostra non sia più terra di criminalità organizzata.

170 anni di mafia

Sono 170 anni, ha ricordato il presidente di Libera, Don Ciotti, che la mafia imperversa nel nostro Paese.
Una mafia che si è evoluta nel tempo e che oggi “opera nel mondo dell’impresa, dagli appalti all’alta finanza, che usa le tecnologie più raffinate e si muove in un contesto di alleanze mondiali”.

mafie
A Roma, dove erano attese 40 mila persone, il denso corteo partito da piazza dell’Esquilino ha visto tra i partecipanti anche il sindaco Roberto Gualtieri, il prefetto Lamberto Giannini e anche il sindaco di Bari Antonio De Caro, da 9 anni sotto scorta ma il cui comune sta per essere commissariato per infiltrazioni mafiose.
A Napoli, invece, la commemorazione delle vittime di mafia si è tenuta davanti all’albero della legalità e alla lapide in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in Piazza Municipio.

Mattarella: “La mafia è una pesante zavorra”

Mentre Don Ciotti ricordava che “la lotta alle mafie è un impegno per la libertà e la dignità delle persone”, dal Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
definiva la mafia una “pesante zavorra” contro la quale le istituzioni sono “chiamate a fare il loro dovere per contrastarla su ogni piano”.
Al contempo, ha sottolineato il capo dello Stato, è “essenziale l’impegno dei cittadini e delle forze sociali per costruire e diffondere la cultura della legalità e della libertà”.
Ha lanciato il suo messaggio contro le mafie con un post pubblicato su X anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi a Bruxelles.
“La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è un’occasione importante per rendere omaggio a chi ha perso la vita per mano malavitosa, per stringerci attorno ai loro familiari e trasmettere le loro storie ai più giovani, per rinnovare l’impegno quotidiano di ciascuno di noi e delle nostre Istituzioni contro ogni forma di criminalità organizzata – ha scritto la premier -. Il ricordo di chi ha pagato un prezzo così alto e l’esempio di chi ha sacrificato la propria vita a difesa della legalità, devono essere il faro che guida le azioni e l’operato di tutti noi. Sempre”.
Al corteo di Libera hanno partecipato moltissimi giovani

Le mafie in Italia

Le mafie in Italia sono più di una. Le consolidate e autoctone Cosa Nostra, Ndrangheta, Camorra, la Sacra Corona Unita, ma anche le diverse organizzazioni criminali dell’Est Europa e la Mafia Nigeriana.
Secondo una stima prodotta dallo studio sulle mafie in Italia dalla Cgia di Mestre lo scorso anno, tutte queste fatturano insieme tanto quanto il 2% del Pil del nostro Paese: circa 40 miliardi di euro l’anno.
E da lungo tempo non sono ormai più un fenomeno del Sud Italia, essendosi eradicate anche nelle aree economicamente più avanzate del Centro e del Nord. Tra le aree maggiormente a rischio indicate nel 2023 dalla Banca d’Italia risultano, oltre a buona parte del Sud, anche Roma, Ravenna, Latina, Genova e Imperia.

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