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Le Procuratie Vecchie ritornano a nuovo

Le Procuratie Vecchie ritornano a nuovo

L’ala nord di Piazza San Marco apre al pubblico per la prima volta in 500 anni di storia

 

Era il 1832 quando Generali aprì il suo primo ufficio nelle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco. Oggi, la storica compagnia di assicurazioni riporterà l’edificio all’originario splendore: nel 2020, dopo 500 anni, i suoi spazi ritorneranno accessibili al pubblico. Un importante progetto che tocca il “cuore” di Venezia e che darà nuova vita a San Marco partendo proprio dal salotto della città.

Il restauro delle Procuratie Vecchie, che si sviluppano sull’intera lunghezza del lato nord di Piazza San Marco, iniziate da Bartolomeo Bon e continuate da Jacopo Sansovino nella prima metà del XVI secolo, dovrebbe essere completato in tre anni ed è curato dall’architetto inglese David Alan Chipperfield. È previsto il totale rinnovo dell’impiantistica, la climatizzazione di tutti gli ambienti, la riorganizzazione delle vie di fuga, l’installazione di ascensori per raggiungere i piani superiori e l’adeguamento al superamento delle barriere architettoniche. Un lavoro rilevante per dare nuova vita a questo storico edificio consentendo di trasformare gli 11.000 metri quadrati di superficie, distribuiti su quattro piani, in uno spazio che rappresenti la missione globale del progetto di Generali, preservando al tempo stesso la storia e la bellezza degli edifici.

Sarà questa infatti la sede operativa di “The Human Safety Net”, la rete creata in sostegno alle comunità più vulnerabili. L’obiettivo è coinvolgere imprese, privati, enti e semplici cittadini in una realtà in grado di aiutare concretamente chi ha bisogno. Nelle “nuove” Procuratie Vecchie non si parlerà di business e turismo ma di migliorare la qualità di vita di alcune persone: in particolare, favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di 500 rifugiati immigrati in Europa stimolando imprese ed altri attori economici; dare sostegno ai bambini che vivono in realtà svantaggiate, nella povertà o in famiglie alle prese con la piaga della disoccupazione; migliorare la prevenzione e le cure per l’asfissia neonatale che rende invalidi molti bambini per il resto della loro vita e porta talvolta ad una tragica morte.

Nelle antiche stanze che furono dei Procuratori della Serenissima, verranno organizzati eventi, mostre, dibattiti, convegni aperti alla città, accogliendo chiunque desideri partecipare parlando di solidarietà ed aiuto. «Un intervento di grande valenza sociale, generosità culturale e rivitalizzazione – ha sottolineato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – perché ridà respiro e lavoro nel cuore vero della città».

Non solo. Oltre alle Procuratie, il progetto di Generali prevede la valorizzazione degli spazi verdi all’interno dell’area Marciana con il recupero dei 5.500 metri quadri dei Giardini Reali realizzati da Napoleone nel 1805 ed il ripristino dell’antico Ponte levatoio che, transitando nel colonnato di Palazzo Reale – Procuratie Nuove, consentirà l’accesso in Piazza San Marco ed al distretto dei musei. In questo modo si creeranno nuovi percorsi che colmeranno il divario tra spazi chiusi ed aperti, tra gli storici edifici ed i temi contemporanei che questa iniziativa si propone di affrontare.

Le Procuratie Vecchie apriranno le porte a chiunque cerchi ispirazione nei progetti di The Human Safety Net o voglia scambiare idee, fare volontariato o promuovere azioni collettive.

LE PROCURATIE VECCHIE

Le Procuratie Vecchie si estendono per 152 metri, dalla Torre dell’Orologio verso l’Ala Napoleonica, con un portico di 50 arcate, cui corrispondono le 100 finestre dei due piani superiori. Sebbene siano chiuse a tutto sesto, la leggerezza delle aperture ricorda lo stile veneto-bizantino delle prime procuratie, edificate nel XII secolo sotto il doge Sebastiano Ziani e destinate ad appartamenti per i procuratori di San Marco.

Danneggiate in parte dal fuoco all’inizio del XVI secolo, furono demolite e ricostruite su disegno di attribuzione incerta: si fanno i nomi di Mauro Codussi, Giovanni Celestro, Scarpagnino. Sicuramente i lavori furono affidati nel 1517 a Guglielmo dei Grigi e Bartolomeo Bon il Giovane e furono terminati nel 1538, pare con il contributo di Jacopo Sansovino. A coronamento della fabbrica, fu posto un fregio, aperto da cento piccoli oculi ovali, sui quali poggia una bianca merlatura dall’esclusivo significato pittorico.

Attualmente esse ospitano negozi al piano terra ed uffici ai piani superiori. Fino alla fine degli anni Ottanta del ventesimo secolo, gran parte dell’edificio è stato sede delle Assicurazioni Generali.

Nel 2017 I lavori di restauro sono affidati al noto architetto inglese David Alan Chipperfield, famoso nel mondo per i suoi progetti. A Venezia nel 2012 è stato il curatore della Biennale Architettura ed ha lavorato nel progetto di estensione del Cimitero monumentale nell’isola di San Michele.

THE HUMAN SAFETY NET

The Human Safety Net è un vero e proprio network (già attivo in Francia e Germania), un laboratorio di idee aperto anche al pubblico, una rete di solidarietà per supportare le realtà più fragili, ed aiutare concretamente chi ha bisogno.

I programmi di THSN affrontano tre importanti temi socio-demografici che coinvolgono le comunità:

creare pari opportunità di vita per bambini che crescono in condizioni disagiate e di povertà

aiutare i rifugiati a creare le loro start-up

salvare la vita dei neonati dalle conseguenze debilitanti e potenzialmente fatali dell’asfissia

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