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LE CURE VETERINARIE INTEGRATE

LE CURE VETERINARIE INTEGRATE

 fenice

di Dott. Simone Ventura
Medico Veterinario
Clinica Veterinaria La Fenice
N°442 ordine med. vet. Padova

La cura degli animali domestici è entrata a far parte delle abitudini della maggior parte delle famiglie italiane: è tendenza sempre più consolidata quella di considerare i piccoli amici parte integrante della famiglia, dedicando loro attente cure in caso di malessere. E così come cambia il modo di curarsi degli esseri umani, a favore delle medicine naturali e integrate, cambia anche la richiesta di cure veterinarie: si cercano metodiche non invasive, con limitati effetti collaterali, molto personalizzabili e, in generale, in armonia con l’ambiente. Le metodiche di medicina integrata più utilizzate e richieste nelle cure dei nostri animali sono l’omeopatia, l’osteopatia, l’agopuntura e l’ozonoterapia.
In medicina umana è in atto, nei paesi industrializzati, una crescente diffusione dell’uso delle medicine complementari nella cura delle patologie umane. In Italia, un’indagine statistica dell’ISTAT registra che circa 11 milioni di italiani fanno ricorso all’omeopatia nelle sue varie forme. Secondo questa indagine, l’omeopatia è la medicina complementare di gran lunga preferita, seguita dai trattamenti manuali, dalla fitoterapia e dall’agopuntura. Ma è l’integrazione tra i diversi sistemi medici di cura il fenomeno più interessante degli ultimi anni.
In ambito veterinario il trend degli ultimi 10 anni è simile a quanto accade nella medicina umana. Quotidianamente, noi operatori di medicina veterinaria integrata, riceviamo richieste da parte dei proprietari di cani, gatti e cavalli di curare i loro beniamini con terapie il più possibile naturali, in grado di limitare effetti collaterali indesiderati e di garantire allo stesso tempo una qualità di vita ottimale. La coesistenza dei due sistemi terapeutici, quello della medicina tradizionale e quello della CAM (complementary and alternative medicine), comporta innumerevoli vantaggi per il paziente.
Innanzitutto l’iter diagnostico si può avvalere del supporto di laboratori di qualità, di tutte le tecniche moderne disponibili (quali TAC, risonanza magnetica, PCR, ecc.) e di professionisti in grado di interpretare i dati emersi: ciò può fornire indicazioni per cure prettamente allopatiche o per un’integrazione con le CAM. Le due vie terapeutiche possono, nella maggioranza dei casi coesistere in maniera sinergica. Inoltre la terapia complementare è in grado di far sì che il paziente risponda spesso meglio alla terapia allopatica, riducendone gli effetti collaterali e in alcuni casi sostituendo addirittura il farmaco stesso. Tutti i giorni, nella pratica clinica, capita di ricorrere all’uso di rimedi omotossicologici per correggere, ad esempio, patologie come enteriti o dermatiti ricorrenti. In questi casi, dopo un’attenta visita clinica accompagnata da esami di laboratorio, possiamo intervenire con terapie naturali, formulate in maniera specifica per le caratteristiche del soggetto in esame e non essenzialmente legate ai sintomi predominanti.
Spesso la cura parte da un’attenta analisi e correzione dell’alimentazione del nostro paziente, per il quale si formula una dieta personalizzata, idonea alle sue esigenze specifiche, con l’intento di limitare al massimo i problemi digestivi e le tossicosi che ne derivano. Anche per i nostri piccoli amici vale la regola del “siamo ciò che mangiamo” e quindi un’alimentazione sana è fondamentale per garantire il raggiungimento dello stato di salute tanto desiderato. La dieta casalinga, correttamente bilanciata e varia, può essere la base di partenza di qualsiasi cura e la terapia omotossicologica può permettere una rapida disintossicazione, anche in caso di una concomitante terapia chimica tradizionale.
Altra situazione in cui le moderne tecniche diagnostiche si intrecciano favorevolmente con le metodiche della medicina complementare, è quella delle patologie ortopediche, in particolare della colonna vertebrale. Sempre più spesso ci troviamo di fronte a cani, in particolare Labrador e cani da pastore, che zoppicano, fanno fatica a fare le scale o non flettono volentieri il dorso. La visita clinica ortopedica, suffragata da un’indagine radiografica e in alcuni casi da TAC o Risonanza Magnetica, può evidenziare alcune fastidiose patologie come displasia dell’anca e del gomito o patologie dei dischi e dei corpi vertebrali. In questi casi si possono avere ottimi risultati controllando il dolore iperacuto con i tradizionali farmaci antiinfiammatori e, non appena la sintomatologia lo permette, si può intervenire con le metodiche collaterali non convenzionali.
Ecco che una correzione osteopatica della postura antalgica del nostro cane, unita ad una terapia antidolorifica omotossicologica ed all’ozonoterapia sottocutanea, intramuscolare e intraspinale, possono dare risultati eccezionali, con rapida e duratura risoluzione della sintomatologia, senza sovraccaricare di farmaci chimici il nostro animale. Questo dettaglio si rivela particolarmente importante in soggetti che per la concomitanza di altre patologie croniche, quali insufficienza renale, disturbi epatici o pancreatici (diabete), non potrebbero sopportare terapie chimiche a lungo o medio termine senza avere ulteriori aggravamenti.
I proprietari degli animali domestici che si rivolgono a questo tipo di medicina hanno dunque sviluppato la consapevolezza che curare significa mettere l’organismo in condizione di ritrovare l’equilibrio perduto.

Un commento su “LE CURE VETERINARIE INTEGRATE

  1. Esistono cure alternative anche per l’ipertiroidismo nei gatti?
    Grazie


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