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Lamo ed Enrico: due shufflers da 20 mila follower

Lamo ed Enrico: due shufflers da 20 mila follower
Enrico e Lamo durante gli allenamenti

A unirli, è una passione comune, dalla quale è nata una grande amicizia.
Giovanissimi, rientrano appieno nella cosiddetta “generazione youtube”.
Sentono la forza del linguaggio visivo e hanno imparato a usarlo con ottimi risultati.
Ma il collante e la vera forza di questi due amici è lo shuffle.

Enrico e Lamo ballano. Ballano sempre e ovunque. Si allenano, provano, ambientano le loro performance street negli angoli più suggestivi della città e poi clic… pubblicano i loro video su youtube.
Pochi sanno ancora in Italia cos’è lo shuffle. Eppure i loro video sono visualizzati da migliaia e migliaia di iscritti.

 

Da sinistra a destra: Enrico Alessi e Lamo Salso

Cosa resterà…degli anni ’80

Il primo ad avvicinarsi allo shuffle da autodidatta è stato Lamo.
Era il 2016 e, a catturarlo, era stato proprio un video su youtube.
Quella danza nata a Melbourne, in Australia, negli anni ’80 del 1900 gli era parsa così originale e affascinante da provare subito a replicarne i passi.
A colpi di movimenti di tacco e punta, di scivolate e di passi improvvisati è arrivato a produrre i suoi primi video.
Il successo riscontrato in rete ha fatto il resto e Lamo ha dato vita ai suoi primi “flash mob” tra la gente.
Non conosceva ancora Enrico, ma Enrico aveva iniziato a conoscere lui.
Entrambi di Venezia (Enrico Alessi vive al Lido e Lamo Salso a Sant’Erasmo), si sono incontrati per la prima volta durante una festa all’Arsenale. Avvicinarsi a Lamo, per Enrico, che alle spalle aveva qualche anno di hip hop e nel cuore tanta passione per il ballo, è stato un attimo.
Si è fatto presentare da un amico comune e da allora lo shuffle è diventato un ballo a due.

Enrico e Lamo durante gli allenamenti

Far conoscere il ballo, far conoscere la città

“La prima regola dello shuffle è una buona postura – spiega Lamo Salso, che ora insegna questa danza con i suoi tutorial in rete – Ma per i video abbiamo capito presto che anche il contesto è fondamentale“.
Non si tratta solo di sfondo, è questione di linguaggio.
“La preparazione di ogni video è diventata per noi prima di tutto progettazione. Viviamo in una città splendida ma ci piace cercare luoghi particolari e a volte anche poco noti. La nostra ricerca parte con Google Maps per localizzare i posti in cui si può fare, anche senza dar fastidio alla gente. Poi dobbiamo cercare una giusta pavimentazione. Una sabbia troppo fina o un terreno erboso facilmente umido, per esempio, creano maggiori difficoltà”. Dopo youtub,  Lamo ed Enrico hanno tentato anche la scalata di Instagram.
Il primo video, pubblicato nel 2018, è costato alcuni giorni di preparazione ma ne è valsa la pena.
“Abbiamo ottenuto 93 mila visualizzazioni -raccontano soddisfatti con dati alla mano – Da allora abbiamo affinato la nostra attrezzatura acquistando una fotocamera e un treppiede e soprattutto abbiamo individuato i posti più adatti in cui ballare.

Le location più riuscite

Di sfondo, sui loro video, si possono intravedere la Torre Massimiliana di Sant’Erasmo, il Bacino di San Marco al tramonto visto da Piazzale Santa Maria Elisabetta, al Lido di Venezia, il ponte dei Tre Archi a Cannaregio, Campo San Giacomo dell’Orio, la diga e il mare dal Blue Moon del Lido.
Grazie a loro e ai suggestivi scenari che propongono, lo shuffle, da fenomeno di nicchia, anche in Italia sta diventando più noto. Con le sue varianti, le sue rotazioni e i suoi ritmi “aggiornati”.
Lamo Salso ed Enrico Alessi sognano di fare i ballerini? “Ci divertiamo – dicono sorridendo – Va bene così…”.

 

 

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