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Incidenti in montagna: in Veneto, 16 vittime e 283 soccorsi dall’inizio estate

Incidenti in montagna: in Veneto, 16 vittime e 283 soccorsi dall’inizio estate

Invito alla prudenza da parte del presidente della Regione Luca Zaia

Quale posto migliore della montagna per fuggire dal caldo torrido della città e rifugiarsi in mezzo alla natura?

Specialmente in estate è un vero e proprio paradiso per una piacevole vacanza o una rilassante giornata. Ma può essere anche pericolosa se non la si conosce o si azzardano attività nelle quali magari siamo poco esperti.

Lo testimonia la cronaca: di frequente, infatti, accadono incidenti che talvolta possono avere anche tragiche conseguenze. L’ultimo accaduto in ordine di tempo è stato sulla ferrata Tomaselli, nella zona di Cortina, dove 2 escursionisti mal equipaggiati sono rimasti bloccati costringendo i soccorritori a 5 ore di intervento per salvarli.

Le vette della Marmolada

I numeri del Soccorso Alpino del Veneto

Proprio per evitare il ripetersi di incidenti magari con tragici risvolti, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia rivolge ai frequentatori della montagna un accorato appello alla prudenza perché la vacanza possa trascorrere in totale serenità. Dal 1 maggio a oggi il Soccorso Alpino del Veneto è intervento in 283 situazioni e nelle montagne della regione sono state registrate 16 vittime e 50 feriti. A sorprendere è anche il dato di 130 illesi che hanno richiesto soccorso, spesso effettuato con l’elicottero del Suem. Questi numeri sono un chiaro segnale che non sempre le attività in montagna sono pianificate con la dovuta attenzione e prudenza.

«Serve rispetto e preparazione per approcciarsi alle cime – ha sottolineato Zaia – anche per non dover impegnare i soccorritori in situazioni che hanno sempre una componente di rischio. Sta a ognuno di noi avvicinare la montagna nel modo giusto informandoci bene sui percorsi e le difficoltà insite, chiedendo alle guide alpine e alla gente del luogo informazioni, ponendo grande attenzione alle previsioni del tempo. Oltre a dotarsi di abbigliamento consono con le calzature adatte e tutto l’occorrente per affrontare momenti di difficoltà del percorso come corde e moschettoni e i frequenti e repentini cambi meteo che possono far crollare le temperature in pochi minuti».

Dolomiti
Elicottero Falco Ulss 1 Dolomiti durante un intervento in alta montagna

Prima causa di incidenti l’incapacità

Secondo quanto rilevato dal Soccorso Alpino del Veneto riferito a questa prima parte dell’estate 2023, il 20% degli incidenti è dovuto a incapacità, mentre l’8% è causato dalla perdita di orientamento, altra fattispecie che potrebbe essere evitata pianificando meglio l’itinerario. Le cadute hanno provocato il 25% degli interventi, i malori con la complicità del caldo l’11%. Guardando poi alla tipologia di persone, il 53% di quelle coinvolte in incidenti sono escursionisti con minor esperienza di montagna. Il 14% dei recuperati dal Soccorso Alpino è invece impegnato nelle ferrate.

Il Soccorso Alpino e Speleologico del Veneto è suddiviso nelle delegazioni II Dolomiti Bellunesi, XI Prealpi Venete e VI Speleologia delle quali fanno parte 769 soccorritori. Il Sasv è disponibile 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno su tutto il territorio regionale e, su allertamento del Corpo Nazionale anche su quello extraregionale.

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