Inaugurata la terza edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano: quattro giorni tra memoria storica, creatività contemporanea e innovazione sostenibile con oltre 160 maestri da tutta Italia
Ha preso il via questa mattina, nella storica cornice dell’Arsenale di Venezia, la terza edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano. La manifestazione, visitabile fino a domenica 5 ottobre, propone al pubblico, ai professionisti e agli operatori del settore un’immersione totale nell’eccellenza dell’artigianato italiano, con 161 espositori provenienti da tutto il Paese.
Alle 11, puntuale, il taglio del nastro ha dato inizio a un evento che ormai si è imposto come tappa imprescindibile del calendario culturale della città.
La potenza delle mani, lo sguardo rivolto al futuro
“Nato due anni fa come una sfida, oggi siamo qui ad inaugurare la terza edizione di un Salone che si è fatto subito riconoscere come eccellenza e che è diventato oggi parte del calendario annuale cittadino grazie al numero crescente di espositori e al gradimento di pubblico – ha esordito il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro -.Questa manifestazione è la dimostrazione che Venezia sa essere ancora una volta capitale dell’ingegno e della bellezza, che punta sulla qualità e che guarda ai giovani. L’artigianato è la storia del nostro futuro, un futuro che ai giovani va trasmesso -ha scandito –dando a loro le chiavi del successo del Made in Italy. Qui all’Arsenale si incontrano tradizioni secolari e nuove visioni, in un dialogo che racconta generazioni diverse”.
Accanto al sindaco, il viceministro delle imprese e del made in Italy Valentino Valentini ha ricordato come l’Italia conti oltre mezzo milione di piccole imprese artigiane all’avanguardia in sostenibilità e tecnologia, dimostrando che il mestiere tradizionale sa dialogare con il futuro.
“Il 95 per cento delle imprese italiane sono pioniere nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e siamo i primi in Europa per robotizzare nelle piccole imprese manifatturiere – ha sottolineato -. Questo dimostra che l’artigianato non guarda solo al passato ma sa fare sintesi tra sapienza antica e tecnologie del futuro. Inoltre un’impresa giovanile su quattro è artigiana, mentre il 40 per cento degli under 35 è attratto da un futuro nel comparto artigiano”.

Tra memoria storica e innovazione contemporanea
Per quattro giorni l’Arsenale sarà dunque il laboratorio dell’eccellenza italiana, con esposizioni che spaziano da nord a sud del Paese e coprono settori come gioielleria, ceramica, arredo, illuminazione, lavorazione dei metalli, vetro, tessitura, restauro, liuteria, alta sartoria e molto altro.
Le storiche Tese delle Nappe e di San Cristoforo ospitano 161 artigiani, tra veterani e nuovi arrivi, mentre la Tesa 100 debutta come spazio di sperimentazione.
La Tesa 113, curata da MUVE Academy, rappresenta un ponte concreto tra formazione e tradizione.
Oltre 90 dimostrazioni dal vivo permettono ai visitatori di vedere i maestri all’opera, intagliare, soffiare, intrecciare e cesellare. Materiali di recupero, processi sostenibili e design green dialogano con le tecniche più antiche, raccontando un artigianato capace di guardare al futuro.
L’artigianato come esperienza sensoriale
Tra gli stand, ogni gesto è una performance: il vetro di Murano che prende forma nel soffio del maestro, il legno che sotto la sgorbia si trasforma in piccole opere, le pagine rilegate che raccontano storie secolari. E poi la sorpresa di dettagli insoliti: biciclette d’autore, penne in legno, miniature medievali, motociclette restaurate.
Dialoghi, formazione e sostenibilità
Non mancano momenti di riflessione. Nella Torre di Porta Nuova si susseguono incontri su formazione, passaggio generazionale e sostenibilità, temi cruciali per il comparto.
Domenica 5 ottobre il Salone si arricchirà con il Festival delle Idee: alle 11 l’incontro “Tipicamente veneziano” ripercorrerà storia e prospettive delle produzioni tradizionali legate al sito UNESCO, mentre nel pomeriggio andrà in scena “Armonie di sale e pepe”, letture in musica che narrano la vita dei pescatori, dei vetrai e delle ricamatrici veneziane.