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45 anni di radio. Per festeggiare, un format unico

45 anni di radio. Per festeggiare, un format unico
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Respiri piano per non far rumore, ti addormenti di sera, ti risvegli col sole…
È Albachiara, di Vasco Rossi, la canzone vincitrice di I love my radio, l’iniziativa proposta dalle principali radio italiane a 45 anni dalla nascita delle prime emittenti radiofoniche private, le radio libere. Tra le 45 hit in gara, una per ogni anno, successi indimenticabili come Margherita (Riccardo Cocciante, 1976), Notte prima degli esami (Antonello Venditti, 1984), Certe notti (Ligabue, 1995), L’essenziale (Marco Mengoni, 2013) fino ad arrivare a Soldi di Mahmood, canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2019.

Ma la canzone più amata e più votata dagli ascoltatori quest’estate sul sito ilovemyradio.it è stata proprio Albachiara di Vasco Rossi, traccia incisa sul lato B dell’album Non siamo mica gli americani! del 1979 e ispirata dall’innocenza di una coetanea vicina di casa, “la Giovanna”, che il giovane Vasco vedeva ogni giorno andare e tornare da scuola. Al secondo posto della classifica A te di Jovanotti (2008) e al terzo La donna cannone di De Gregori (1983).

Palinsesti unificati per il 45°

Per celebrare la ricorrenza, le emittenti radiofoniche italiane (RTL 102.5, RDS 100% Grandi Successi, Radio Deejay, Radio Italia solomusicaitaliana, Radio 105, Radio Kiss Kiss, Virgin Radio, Rai Radio 2, Radio 24, R101, Radio Subasio, m2o, Radio Capital, Radio Monte Carlo, Radiofreccia, Radio Norba, Radio Zeta, Radio Bruno) hanno proposto, domenica 11 ottobre, un format unico nel suo genere, che per la prima volta, ha unito in contemporanea palinsesti, piattaforme web, app e social.

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I big della musica sul palco per I Love My Radio

L’evento, presentato da Gerry Scotti in diretta, ha visto alternarsi sul palco grandi big della musica italiana che hanno presentato sia i loro successi che una cover di altri colleghi famosi, pensata appositamente per l’iniziativa e trasmessa quest’estate. Elisa ha così proposto Mare mare di Luca Carboni (1992), Tiziano Ferro ha cantato Perdere l’amore (1988), in duetto con l’interprete originale Massimo Ranieri, Marco Mengoni ha scelto Quando del compianto Pino Daniele (1991).
Hanno portato il loro prezioso contributo alla serata presentatori e speaker di ieri e di oggi, come Amadeus, Ambra, Carlo Conti, Linus, Fiorello e Renzo Arbore, mente di programmi ricordati con affetto dagli ascoltatori come Alto Gradimento, in coppia con Gianni Boncompagni.

Un’ora e mezza di buona musica, ricordi, omaggi e un forte messaggio di riscatto e attenzione per il settore radiofonico e il mercato discografico, provati pesantemente dall’emergenza Covid.

Una compagna di vita

Un’occasione per ripensare a questo straordinario mezzo di comunicazione di massa che ha accompagnato intere generazioni, dapprima nei bar e nei salotti delle famiglie più abbienti, per poi conoscere una grande diffusione a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta.
La radio è stata un utile alleato per le trasmissioni militari durante i conflitti mondiali, uno strumento di propaganda e consenso per il regime fascista, un medium educativo potentissimo per portare il sapere nelle case di milioni di italiani.

Se forse il suo periodo d’oro è ormai passato, affiancata prepotentemente dalla televisione e poi dal digitale, ha saputo rinnovarsi e adattarsi ai cambiamenti tecnologici e culturali degli ultimi decenni coniugando il piacere dell’intrattenimento al bisogno di informazione.

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