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“Giorno del Ricordo”: la storia ricostruita dai bambini

“Giorno del Ricordo”: la storia ricostruita dai bambini
Giorno del Ricordo

Nella giornata dedicata alla tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, il presidente della Repubblica Mattarella premierà al quirinale una scuola trevigiana e una triestina

Da anni il Ministero dell’Istruzione e del Merito è impegnato attraverso il Gruppo di lavoro con le Associazioni degli esuli Istriani, Fiumani e Dalmati per diffondere tra docenti e studenti la conoscenza dei tragici eventi del confine orientale. Lo fa attraverso numerose iniziative che, il 10 febbraio di ogni anno, invitano alla riflessione e al ricordo delle vittime.
Quest’anno ricorrono vent’anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo che riporta alla mente i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata nel secondo dopoguerra.
Tra le iniziative previste in occasione della ricorrenza, oltre alla consegna a Palazzo Chigi il 9 febbraio alle 13 delle onorificenze ai congiunti delle vittime, anche la premiazione da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del “Concorso sul 10 febbraio” dedicato alle scuole. A essere premiate sono state la scuola G. Caprin di Trieste e la quinta A delle scuole primarie Collodi di Treviso.

La premiazione delle scuole

Dall’imbrunire del 10 febbraio all’alba dell’11 febbraio 2024, la facciata principale di Palazzo Chigi, in Piazza Colonna, viene per l’occasione illuminata con il Tricolore e la scritta “Io ricordo”. E per molti ragazzi l’esodo è anche il ricordo delle loro famiglie di origine.

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Marghera (Ve): la cerimonia di commemorazione al monumento Piazzale Martiri Giuliani e Dalmati delle Foibe nel Giorno del ricordo 2023

In particolare la scuola Caprin di Trieste riceverà venerdì la menzione d’onore per la storia di un’esule istriana di Cittanova che vive a Trieste da quando aveva sei anni.
Un lavoro che, come ha spiegato il Dirigente Scolastico Mauro Dellore, gli studenti hanno fatto sul campo, a Valmaura, dove fu allestito alla Risiera uno dei primi campi d’accoglienza per gli esuli istriani e dove successivamente si sono stabilite diverse famiglie sul territorio.
Il 14esimo Concorso era intitolato “Un mondo e un passato. Storie dai luoghi di origine degli esuli giuliano-fiumano-dalmati”.

Il ricordo nelle parole degli esuli

Anche il Veneto vanta una scuola premiata. E’ la classe quinta A delle scuole primarie Collodi di Treviso che il 9 febbraio a Roma, al Quirinale riceverà dal Capo dello Stato il secondo premio nazionale per il Concorso legato al Giorno del Ricordo.

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“Il dramma delle Foibe e dell’Esodo Giuliano Dalmata è rimasto dimenticato e quindi sconosciuto per decenni – ha sottolineato il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia -. Per questo il lavoro portato a termine dai ragazzi va oltre l’elaborato scolastico e può considerarsi un vero contributo alla conoscenza della verità storica. Dalla voce della signora Mirabile, esule fiumana allora bambina, questi giovani hanno dimostrato di saper ricostruire quelle vicende avendo come fonte direttamente i protagonisti”.
La data del 10 febbraio è il giorno in cui nel 1947 fu firmato il trattato di Parigi che assegnava alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia che facevano parte dell’Italia. L’esodo giuliano dalmata, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ha portato all’emigrazione forzata della maggioranza di cittadini italiani dalla Venezia Giulia comprendente il Friuli orientale, l’Istria e il Quarnaro e dalla Dalmazia. Con loro anche cittadini di nazionalità mista slovena e croata.
Il numero di giuliani, in particolare istriani e fiumani e dalmati italiani che emigrarono dalla terre d’origine è impressionante. La stima ne conta un numero tra 250 e 350 mila.
In un censimento, la Società Alpina delle Giulie ha individuato un migliaio di foibe, cavità naturali a forma di imbuto dove venivano gettati i cadaveri di prigionieri fucilati, nella sola provincia di Trieste, 1.700 nell’intera regione.

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