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Francesco Cendron, "el caegher"

Francesco Cendron, "el caegher"
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C’è un negozio a Mestre in cui ogni giorno mente, occhio e mano operano in sinergia secondo le tecniche della tradizione.

E’ quello del calzolaio Francesco, “el caeghèr”, un piccolo gioello  un piccolo gioiello in cui presente, passato e futuro si fondono reinventando un mestiere che non era nemmeno mai stato immaginato.

Francesco Cendron, el caeghèr

«Io abito a Mirano e, dopo la Scuola Professionale Giuseppini, ho subito iniziato a lavorare come elettricista -racconta Francesco- Tutto bene per sei anni, poi la crisi e quindi si è rimasti a casa. Mio padre fa il rappresentante per i calzolai e un giorno mi fa: “perché non provi?” Ho frequentato botteghe ad Abano, Vittorio Veneto e Udine, ho studiato modi diversi di operare e ho preso in affitto un negozio che ospitava calzolai da cinquant’anni: io sarei stato il terzo.

  • E com’è andata?

Nonostante un difficile periodo, dopo tre anni di attività, durante i quali ho resistito grazie al sostegno di amici e familiari, oggi le cose vanno decisamente meglio, godo di una clientela affezionata anche al di fuori del quartiere.

  • Uno sguardo al futuro?

I prossimi acquisti saranno una Singer di fascia superiore e poi forse una macchina per cucire la suola in cuoio e un’altra per tagliare la gomma. Conto di farcela presto, si deve investire per lavorare bene

  • Voi siete in tre. E i colleghi?

Mi trovo molto bene, davvero un bell’ambiente, molto solidale. Anzi, ringrazio i fratelli calzolai Andrea e Mauro per il sostegno con la strumentazione che mi manca.

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