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Fame nel mondo, obiettivo Fao: azzeramento nel 2030

Fame nel mondo, obiettivo Fao: azzeramento nel 2030
Bambini africani in coda per ricevere la loro razione di cibo

Iniziato a Roma il vertice sui sistemi alimentari dell’Onu: l’appello ad accelerare l’azione

Sulla fame nel mondo, la Fao alza l’asticella. “Fame Zero” è infatti l’obiettivo che l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura si è posta entro il 2030. E ha quindi lanciato un forte appello ai 22 capi di Stato e di Governo e agli altri circa 2 mila rappresentanti di 161 Paesi presenti alla sede Fao di Roma, lunedì 24 luglio, all’apertura dei 3 giorni del vertice “Onu Food Systems Summit+2 Stocktaking Moment”: bisogna accelerare l’azione per trasformare i sistemi agroalimentari globali.

Fame nel mondo: la situazione e le prospettive

Ancor oggi, sottolinea la Fao, ci sono al mondo 43 milioni di persone che rischiano di morire per mancanza di cibo. A queste si devono aggiungere tra i 691 e i 783 milioni di altri individui che sono in crisi alimentare e soffrono la fame. Un dato che, purtroppo, non accenna assolutamente a calare. Anzi, rimarcano le Nazioni Unite, dopo la pandemia di Covid-19 si sono aggiunti in “area critica” altri 122 milioni di persone. Senza dimenticare che un terzo di tutto il cibo prodotto viene perso o sprecato e più di 3 miliardi di persone non possono permettersi diete sane.

La quantificazione dell’impegno economico che è necessario mettere in campo per raggiungere l’obiettivo dell’azzeramento del problema della fame del mondo nei tempi fissati è arrivata quindi da un’altra Agenzia Onu, il Fondo internazionale per lo sviluppo dell’agricoltura Ifad. Serve dunque, è stato affermato nell’evento organizzato dal Segretariato delle Nazioni Unite, un investimento aggiuntivo nei sistemi alimentari di 400 miliardi di dollari ogni anno.

La trasformazione dei sistemi agroalimentari

A fare il punto, nel discorso di apertura, è stato il direttore generale della Fao, Qu Dongyu. “Di fronte alle crescenti incertezze e alle molteplici crisi, dobbiamo intraprendere con urgenza questa trasformazione per soddisfare le elevate aspettative che abbiamo dai nostri sistemi agroalimentari”, ha sottolineato, chiarendo che tali sistemi detengono un enorme potere e potenziale nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Fao fame nel mondo
Il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, durante la cerimonia inaugurale del vertice di Roma (@www.fao.org)

Per renderli più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili, ha aggiunto Dongyu, i sistemi agroalimentari globali vanno trasformati sulla base dei progressi compiuti nell’identificare le soluzioni volte a una migliore produzione, una migliore nutrizione, un ambiente migliore e una vita migliore, come pratiche agricole sostenibili, una gestione efficiente dell’acqua, imballaggi responsabili, rimboschimento e riduzione degli sprechi alimentari.

La strategia delle Nazioni Unite

Per accelerare i progressi e “sbloccare il pieno potenziale dei sistemi agroalimentari”, dunque, per il direttore generale è necessario sfruttare acceleratori trasversali “per ridurre al minimo i compromessi e massimizzare le sinergie”. La Fao si sta così concentrando su 4 aree chiave: scienza e innovazione, migliori capacità di gestione dei dati, aumento di finanziamenti pubblici e privati mirati e coordinati e creazione di meccanismi di governance dei sistemi agroalimentari inclusivi.

Intervenuto come coordinatore dell’evento, il segretario generale delll’Onu, António Guterres, ha riconosciuto nel suo discorso programmatico i progressi compiuti dal primo vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite nel 2021: “Oltre 100 Paesi hanno presentato rapporti volontari sui progressi nella trasformazione dei sistemi alimentari. I Paesi stanno adottando misure decisive per riflettere questa priorità nelle leggi, nelle politiche e nella programmazione nazionali e subnazionali”. Il vero problema è che “il tempo sta per scadere”.

Meloni e Mattarella e l’accordo sul grano ucraino

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenuta alla cerimonia di apertura del vertice, ha ricordato che “la sicurezza alimentare è un passaggio fondamentale del cammino per garantire sviluppo e crescita economica e per dare alle persone la possibilità di rimanere nella loro terra. Ed è diventata una delle maggiori sfide del nostro tempo, in un mondo completamente interconnesso”. Poi, anche sulla scia dell’appello lanciato da Guterres (“Si torni all’attuazione dell’iniziativa del Mar Nero. Esorto la comunità globale a restare unita per trovare soluzioni efficaci”), si è soffermata anche sui recenti sviluppi giunti dai teatri del conflitto.

Fao fame nel mondo
L’intervento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla cerimonia inaugurale del vertice della FAO sui sistemi alimentari di Roma (@www.governo.it)

“Il fatto che la Russia si sia ritirata dall’accordo sul grano non fa che rendere più evidente la mancanza della sicurezza alimentare globale, mettendola in crisi ulteriore. La Russia riconsideri la sua decisione“, ha affermato la premier. E lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’incontro con il segretario generale dell’Onu, ha definito quella russa “una decisione gravissima con conseguenze per una quantità di Paesi in cui molte persone troverebbero difficoltà di alimentazione” e definendo “fondamentale” il richiamo lanciato dal principale rappresentante delle Nazioni Unite.

Alberto Minazzi

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Tag:  fame, Onu