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Elezioni 2022: parte degli italiani è già alle urne

Elezioni 2022: parte degli italiani è già alle urne

Sono 4,8 milioni gli elettori che in questi giorni stanno votando da 200 Paesi

La data delle elezioni è ormai prossima e la macchina elettorale sta lavorando a pieno regime in vista del 25 settembre, data nella quale gli italiani sono chiamati alle urne.
In realtà, però, le operazioni di voto per molti sono già in corso.
L’esercito di circa 5 mila italiani all’estero sta infatti già votando per corrispondenza e avranno tempo per farlo fino al 22 settembre.
Hanno diritto al voto i cittadini iscritti all’AIRE e nelle liste elettorali. Possono votare anche gli italiani che si trovano temporaneamente all’estero per lavoro, studio o cure mediche per un periodo di almeno tre mesi se preventivamente avevano fatto richiesta del plico elettorale entro lo scorso 24 agosto.

Voto sicuro: le misure in atto

«Quest’anno, soprattutto per le politiche – ha spiegato il direttore generale per gli italiani all’estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli EsteriLuigi Maria Vignali – ci siamo concentrati sulla sicurezza. Abbiamo insistito moltissimo sulla segretezza del voto, perché in altri Paesi questo concetto potrebbe essere sfumato e noi vogliamo che si sappia che in Italia è vietato cedere la busta che contiene il certificato elettorale. Vogliamo prevenire e tutelare al massimo l’esercizio del voto. Ad esempio in Argentina, dove si trova la comunità italiana più numerosa, circa un milione di persone, i pulmini con i plichi possono essere geolocalizzati».

Tra codici a barre e controlli mirati

In questa direzione è stato rafforzato lo strumento del codice a barre che consente la tracciabilità del plico contenente la scheda e permette di non fare duplicazioni.
Le buste con il voto non possono essere riaperte dopo essere state chiuse. Inoltre è stato incrementato il numero di Carabinieri preposti ai controlli per prevenire illeciti o verificare segnalazioni che arrivano da partiti o singoli cittadini. Finora sono stati evidenziati tre episodi di presunte irregolarità, due in argentina, una in svizzera.

La novità del 2022

Per avere la certezza del corpo elettorale, quindi tenere sotto controllo cambi di residenza e cancellazioni per decesso, Ministero e Inps stanno effettuando un monitoraggio costante anche utilizzando le videochiamate per l’accertamento dell’esistenza in vita.
Un’altra novità riguarda lo spoglio. Mentre in passato le buste con i voti erano scrutinate solo alla Corte di Appello di Roma, quest’anno sono coinvolte anche quelle di Napoli, Firenze, Bologna e Milano. Tutte le schede elettorali devono arrivare a Roma Fiumicino con 79 voli internazionali, la maggior parte dei quali raggiungerà la Capitale il 23 e 24 settembre.

Il peso degli italiani all’estero

Nel mondo, sono 6 milioni e mezzo gli italiani. In 4,8 milioni hanno diritto di voto.
Complice il taglio dei parlamentari, in totale i posti riservati ai rappresentanti da loro eletti sono 12 detratti dal numero complessivo di 630 seggi per la Camera e 315 per il Senato. In particolare 8 sono previsti alla Camera di cui 3 in Europa, 2 in America del Nord, 2 in Sudamerica, 1 in Africa, Asia, Oceania, Antartide. 4 saranno invece al Senato, uno per ogni circoscrizione.

La Circoscrizione estero e il voto per corrispondenza

La circoscrizione estero è suddivisa in quattro ripartizioni: Europa, compresi i territori asiatici della federazione russa e della Turchia; America meridionale; America settentrionale e Centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide.
In questi luoghi la modalità ordinaria di voto è quella per corrispondenza. Questo significa che le schede degli elettori transiteranno prima per essere inviate alle destinazioni e viceversa dall’estero all’Italia. Si tratta di buste pre affrancate che dovranno arrivare all’ufficio consolare (pena annullamento) entro e non oltre le ore 16 (ora locale) di giovedì 22 settembre. Un esercizio dal costo significativo stimato tra i 25 – 30 milioni di euro.

Chi non può votare per corrispondenza

Non possono votare per corrispondenza – si legge nel sito del Ministero dell’Interno – gli elettori italiani residenti in Stati con i quali il Governo italiano non ha potuto concludere accordi per garantire che il diritto di voto si svolga in condizioni di uguaglianza, di libertà e di segretezza oppure in Stati la cui situazione politica o sociale non garantisce, anche temporaneamente questo diritto. Nel caso si verifichino queste situazioni, viene data agli elettori la possibilità di votare in Italia.

Silvia Bolognini

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