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Differenziata: un ulteriore sforzo ci farebbe risparmiare 8 milioni di euro

Differenziata: un ulteriore sforzo ci farebbe risparmiare 8 milioni di euro
Raccolta rifiuti a Castello e Cannaregio ©Andrea Pattaro/Vision

Per il terzo anno consecutivo, nel 2019, Venezia è stata la prima Città metropolitana e il primo grande Comune d’Italia per percentuale di raccolta differenziata.
Tra gennaio e luglio di quest’anno, la percentuale è ulteriormente cresciuta. Ma si può (e si deve) ancora migliorare. Perché gli errori restano. E appesantiscono complessivamente le nostre bollette rifiuti di ben 8 milioni ogni anno.

Un volantino per migliorare ancora la differenziata

Per questi motivi, in questi giorni, Veritas sta spedendo a casa degli utenti, insieme alle bollette Tari/Tarip, un volantino. Gli opuscoli sono differenziati per ognuno dei 34 comuni nei quali l’azienda gestisce l’igiene urbana e la raccolta dei rifiuti, più 3 versioni per il Comune di Venezia (Venezia, Murano e Burano; Lido e Pellestrina; Mestre e terraferma).
Insieme all’invito a fare meglio la raccolta differenziata, Veritas illustra i costi aggiuntivi indotti dagli errori e dagli scarti trovati all’interno dei materiali differenziabili. Gli scarti infatti interferiscono con le operazioni di trasformazione e, in casi estremi, possono obbligare a rifiutare interi carichi di materiali.

Il volantino indica inoltre la percentuale di differenziata e la quantità di rifiuti raccolti ogni anno, specificando le quantità di vetro, plastica, lattine, metalli, carta e cartone. Ed evidenzia la percentuale di differenziata che sarebbe possibile raggiungere, sottolineando gli errori.
Il dato che più colpisce, in tale prospettiva, è la percentuale (di circa il 40%) di rifiuti riciclabili che finiscono invece nel secco indifferenziato.

La virtuosità della Venezia metropolitana

Con un po’ più di attenzione, insomma, è possibile mettere in pratica alcuni accorgimenti, con effetti positivi sia sulle bollette che nei confronti dell’ambiente e del territorio.
Il punto di partenza, in ogni caso, è già decisamente buono. Nell’area metropolitana, la percentuale da primato dello scorso anno (69,1%) è aumentata nel 2020 fino al 73,5%. E vi sono ben 14 dei 34 comuni in cui si supera la soglia dell’80%. Nella classifica aggiornata a luglio 2020, Ceggia (con il 90,87%) ha superato Fossalta di Piave (89,48%), con Meolo (89,02%) al 3° posto. In tutti questi comuni il metodo di raccolta è il porta a porta.

A San Donà di Piave, dove i rifiuti vengono raccolti con sistema misto, la percentuale di differenziata è dell’87,39% e vale il 4° posto, davanti a Santa Maria di Sala (86,23%), dove invece la raccolta avviene tramite calotte.

Ben l’82% dei rifiuti ha nuova vita

A Venezia, capoluogo di provincia, a luglio, si è arrivati al 64,9%, rispetto al 63,77% dell’intero 2019. L’unico dato in controtendenza è quello di Lido e Pellestrina (scese dal 79,72% dello scorso anno al 68% del luglio 2020), mentre migliorano sia il centro storico (dal 35,99% al 36,16%) che la terraferma (dal 74,9% al 76,58%).

A completare la positività del quadro complessivo, il dato secondo cui, delle 530.000 tonnellate di rifiuti raccolte ogni anno, l’82% viene riutilizzato o trasformato. Questo grazie allo scarsissimo utilizzo della discarica (3%) e alla trasformazione del rifiuto secco in Combustibile solido secondario (CSS).

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