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Decreto semplificazioni: le novità allo studio del Consiglio dei Ministri

Decreto semplificazioni: le novità allo studio del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi

Norme più semplici su appalti, Superbonus, economia circolare e edilizia scolastica.
Sono questi alcuni dei principali argomenti che saranno affrontati dal decreto legge “Semplificazioni”, primo atto concreto legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza all’esame del Governo.
Il Consiglio dei Ministri dovrebbe riunirsi entro la fine di maggio per un confronto sulle misure contenute nel provvedimento, sulla base della bozza presentata lo scorso fine settimana.
Per incentivare gli interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici con il cosiddetto “Superbonus 110%”, la bozza del decreto prevede alcune novità.
Tra queste, l’eliminazione del vincolo dell’accesso autonomo e dell’indipendenza funzionale tra i criteri per richiedere il bonus, ma anche l’ampliamento alle società tra i soggetti potenzialmente beneficiari e nuove definizioni di impianti termici, ricomprendendovi tutti gli apparecchi, anche non fissi, per la climatizzazione invernale.
Il decreto Semplificazioni, se approvato nei contenuti attualmente in bozza, consente inoltre le demolizioni, ai fini della ricostruzione secondo i parametri precedenti, degli edifici collocati nei centri storici e nelle città d’arte. Gli interventi dovranno essere realizzati all’interno di specifici piani urbanistici e, fermo restando il rispetto delle distanze tra immobili, saranno ammessi anche gli ampliamenti fuori sagoma o l’innalzamento degli edifici.
Quanto agli edifici scolastici, il Ministero dell’Istruzione potrà sostituire gli enti locali nella progettazione e nell’esecuzione degli interventi di riqualificazione, messa in sicurezza e costruzione ex novo.
Il punto su cui è maggiormente aperto il dibattito, anche all’interno della stessa maggioranza, è invece la previsione di un possibile ritorno del criterio del massimo ribasso nell’assegnazione degli appalti.
La riforma del codice degli appalti potrebbe inoltre tornare a consentire la possibilità di subappalti senza soglie, superando cioè l’attuale limite del 40% introdotto con la più recente deroga. Il timore, espresso dai sindacati e da alcuni partiti, è quello che le nuove norme possano, come avvenuto in passato, favorire la criminalità organizzata, oltre a non garantire la qualità dei lavori e dei materiali utilizzati.

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