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Covid: in Veneto, finiscono in ospedale solo i non vaccinati

Covid: in Veneto, finiscono in ospedale solo i non vaccinati

Negli ultimi 15 giorni, quando è esplosa la variante Delta, la movimentazione ospedaliera registrata in Veneto è stata di 160 pazienti ricoverati in ospedale, dall’area medica alla rianimazione. «E su 160 pazienti valutati, 144 non si erano vaccinati, con altri 16 che avevano ricevuto solo una dose. Di questi ultimi, poi, solo uno è finito in terapia intensiva» ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia, tornato oggi, 23 luglio, ad aggiornare la situazione sulla pandemia in un punto stampa dalla sede della Protezione civile di Marghera.

Variante Delta ormai predominante

Zaia ha poi fatto il punto anche sulla diffusione della temuta variante Delta. «Possiamo dire – ha ammesso – che anche in Veneto è ormai predominante, soprattutto nella parte centrale della regione. Ma anche che sta facendo registrare la stessa evoluzione della variante Alfa. Per questo dico che lo scenario non va trascurato, condividendo che non vada banalizzata l’infezione, ma è un processo che va accompagnato e seguito». Numericamente, su 280 sequenziamenti, 226 hanno rilevato la mutazione “indiana” e 22 quella “inglese”.

Colpiti i più giovani

Un altro dato significativo di questa fase della pandemia è l’età dei contagiati. «Una parte significativa – ha ripreso il presidente – ricade nella fascia dei nati tra il 1999 e il 2004, quasi tutti asintomatici. Il vero rischio è che questi giovani incrocino un adulto non vaccinato, specie se over 50». Zaia ha quindi concluso: «È innegabile che i contagi hanno ripreso a crescere, con un’evoluzione costante. Ed è inevitabile che sappiamo già che la curva crescerà ancora. Per questo, continuiamo ad applicare il nostro piano di sanità pubblica aggressivo e con le vaccinazioni».

Vaccinazioni al 72,4%

L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha quindi fatto il punto sulla campagna vaccinale. Sono il 72,4% i Veneti da 12 anni in su che hanno già ricevuto una dose o si sono prenotati. Si va dal 99% nei più anziano, sopra gli 80 anni, al 90% degli over 70, l’85% sopra i 60, 76% per gli over 50, 66% per i 40 enni, 59% tra i 30 enni, 63% sopra i 20 anni e 39% nella fascia 12-19 anni. «Ci sono – ha ricordato Zaia – ancora 200 mila posti a disposizione in agenda fino all’8 settembre. E la proiezione è quella di arrivare a ottobre alla copertura dell’82%». Sono intanto circa 300 i turisti vaccinati in Veneto. E domani, ad Auronzo, sarà vaccinata l’intera squadra della Lazio.

Green Pass: boom di prenotazioni

Il primo effetto nuovo decreto del Governo, intanto, in Veneto si è tradotto un vero e proprio boom di prenotazioni per il vaccino. «Possiamo confermare – ha reso noto il presidente – che c’è stato un vero e proprio “assalto alla diligenza”. Le forniture però restano costanti, per cui il vero tema è se siamo o no in grado di garantire la vaccinazione a tutti coloro che lo chiedono. Sul Green Pass, era evidente che un allargamento dell’uso era sostenibile e il Governo ha fatto un’applicazione estensiva importante, coram populi».

Veneto “da bianco”

Delle nuove misure approvate dal Consiglio dei Ministri, Zaia sottolinea soprattutto il cambio dei parametri, puntando sulle ospedalizzazioni, come richiesto dalle Regioni. «È innegabile – ha commentato – che da noi il rapporto tra contagi e ospedalizzazioni pende inevitabilmente verso i primi. Finire in giallo non ci sconvolgerebbe la vita, ma non sarebbe un bel segnale. In ogni caso, siamo ben lontani da un cambio di fascia». Sia in area medica (242 attualmente ricoverati, -5) che in terapia intensiva (18, stabile) l’occupazione ospedaliera è infatti dell’1%, a fronte di un rt dell’1,6%.

 

Alberto Minazzi

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